Professioni Sanitarie 26 Maggio 2020 12:45

Igienisti dentali a rischio Covid come gli odontoiatri: lavorano a 30-40 cm dal paziente e la produzione di aerosol aumenta il pericolo di contagio

Abbinante (Aidi): «Secondo l’Istituto Superiore di Sanità il rischio aumenta quando il contatto è ravvicinato (< 1 metro) e prolungato (> 15 minuti), ripetuto o continuativo. Da sempre adottiamo comportamenti per difenderci da patologie come le epatiti, l’Hiv, la tubercolosi, la mononucleosi e le stesse forme influenzali»

di Isabella Faggiano

WebMeeting, riorganizzazione delle misure di sicurezza negli studi professionali e progettazione di corsi di formazione e comunicazione per la gestione del rapporto operatore-paziente ai tempi del Covid-19. Così l’Aidi, l’Associazione igienisti dentali italiani, ha sostenuto i suoi professionisti durante la riapertura degli studi professionali.

Per gli operatori dell’igiene orale, infatti, la fase 2 è cominciata da oltre due settimane: «La ripartenza è stata molto prudente e organizzata – racconta Antonella Abbinante, presidente Aidi -. In tutta Italia gli igienisti dentali hanno riaperto i propri studi professionali solo se certi di lavorare in sicurezza. Una sicurezza vincolata principalmente alla reperibilità degli adeguati dispositivi di protezione individuale e che, d’altronde, da sempre mettiamo in atto in ambito odontoiatrico, sia per noi stessi in veste di operatori sanitari, che per i nostri pazienti, considerati a priori portatori di patologie e, quindi, in grado di contagiare».

Una ripartenza difficile ma che ha offerto anche dei momenti di soddisfazione. «La più grande gratificazione che stiamo ricevendo quotidianamente arriva proprio dai nostri pazienti: ci confidano di aver provato un grande timore prima di tornare in studio, paura che è immediatamente scomparsa all’arrivo, essendosi sentiti immediatamente al sicuro per tutte le procedure adottate, sia nella fase di triage che di trattamento».

LEGGI ANCHE: DAL PEROSSIDO D’IDROGENO AI DPI, ARRIVA IL DECALOGO UNID PER LA RIPRESA DELL’ATTIVITA’ DELL’IGIENISTA DENTALE. FOCUS SUGLI OPERATORI FRAGILI

Gli igienisti dentali, come gli odontoiatri, nello svolgimento delle loro attività assumono posizioni operative che prevedono distanze ravvicinate, a 30-40 cm dal paziente, e la produzione di aerosol durante le procedure, ponendoli così in una condizione di elevato pericolo di contagio. « L’Istituto Superiore di Sanità, infatti, afferma che il rischio aumenta quando il contatto è ravvicinato (< 1 metro) e prolungato (> 15 minuti), ripetuto o continuativo. Per questo – sottolinea la presidente Aidi – da sempre rispettiamo i protocolli di sicurezza e adottiamo comportamenti in grado di assicurare la prevenzione delle infezioni crociate per difenderci da patologie come le epatiti, l’Hiv, la tubercolosi, la mononucleosi, le stesse forme influenzali che si diffondono principalmente attraverso la saliva. Ora adottiamo maggiori accorgimenti per la protezione del paziente (dal triage all’accoglienza), per l’igienizzazione delle superfici, oltre all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale più potenziati per la nostra vestizione, come mascherine ffp2 e ffp3, occhiali, visiera, camici idrorepellenti, doppia aspirazione, cercando di limitare il più possibile la produzione di aerosol».

E così, bardati dalla testa ai piedi, diventano praticamente irriconoscibili, tanto «da temere di non riuscire ad instaurare un rapporto con i nuovi pazienti – confessa Abbinante -. Ma il fatto di non poter guardare il nostro volto, per fortuna, non è stato un ostacolo: ci siamo resi conto che forse avevamo più barriere in passato e che la passione per il nostro lavoro può aiutarci a superare ogni difficoltà».

E mentre si è concluso lo Spring WebMeeting, il primo congresso online ai tempi del Covid-19, che ha ospitato relazioni di numerosi esperti, dal virologo per la gestione del rischio infezione da Sars-Cov-2, al neuropsichiatra per affrontare il disagio psicologico tra operatori e pazienti dopo il lockdown, fino all’avvocato che ha discusso delle responsabilità civili e penali ai tempi del Covid-19, l’Aidi è già al lavoro per sviluppare nuovi progetti. «Puntiamo alla formazione non solo per l’adeguata adozione di tutte le procedure di sicurezza, compresa la vestizione e la svestizione – dice la presidente dell’Associazione – ma soprattutto a dei corsi che ci aiutino ad  affrontare e superare ansia e paure, sia nostre che dei nostri pazienti. Tutti quei timori che derivano da questo periodo di reclusione forzata tra le mura domestiche che ha indotto tutti – conclude – ad un radicale cambiamento delle abitudini di vita».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
A Roma il primo Congresso della Cdan degli Igienisti Dentali, al centro ricerca e autonomia professionale
Ha fatto pervenire al Congresso il proprio saluto anche il Ministro della salute Orazio Schillaci, che all’interno del suo messaggio ha ribadito l’importanza della professione sanitaria di Igienista dentale
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
UNID, Luperini nuovo presidente. Dai Quaderni dell’Igienista dentale al Progetto Grazia, le iniziative in corso
Maurizio Luperini sostituisce Domenico Tomassi, alla guida per tre anni. «Vogliamo dedicarci alla formazione, avremo una sessione ad hoc dedicata a ricerca e sviluppo»
Una cattiva igiene orale mette a rischio la salute cognitiva
Un nuovo studio ha individuato la correlazione tra cattiva salute orale e decadimento cognitivo, Cittone (igienista dentale): «La presenza di periodontite conclamata, perdita di uno o più denti, tasche gengivali profonde e perdita di osso alveolare si sono rivelati associati ad una peggiore salute cognitiva, con un rischio 1,5 volte superiore rispetto a coloro che godono di una buona salute orale».
Si possono bere alcolici quando si risulta positivi al Sars-CoV-2?
Il consumo di alcolici è controindicato quando si è positivi al virus Sars CoV-2. Gli studi mostrano infatti che gli alcolici possono compromettere il sistema immunitario
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità: un’epidemia con 800 milioni di malati

Presentate le iniziative italiane della World Obesity Day che ricorre il 4 marzo. Nel nostro Paese le persone con obesità sono l’11,4 per cento della popolazione e oltre 21 milioni di ita...
di I.F.