Professioni Sanitarie 14 Aprile 2020 11:41

Covid19, FNOVI chiede al Ministero di fermare test PCR su cani e gatti: «Si rischia pericoloso cortocircuito»

«In questo momento di grande emergenza sanitaria l’esecuzione di test Covid19 su cani e gatti avrebbe un effetto dirompente sulla società ed il benessere animale sarebbe enormemente compromesso». Così una nota della FNOVI, la Federazione Nazionale degli Ordini veterinari. «Venuta a conoscenza della circostanza che alcuni laboratori privati di analisi veterinarie si stiano organizzando per […]

«In questo momento di grande emergenza sanitaria l’esecuzione di test Covid19 su cani e gatti avrebbe un effetto dirompente sulla società ed il benessere animale sarebbe enormemente compromesso». Così una nota della FNOVI, la Federazione Nazionale degli Ordini veterinari.

«Venuta a conoscenza della circostanza che alcuni laboratori privati di analisi veterinarie si stiano organizzando per mettere a punto un listino prezzi al pubblico per l’esecuzione del test PCR real time per il Covid-19 in cani e gatti (e pare anche di test per identificare gli anticorpi al virus SARS-COV-2), FNOVI ha chiesto al Ministero della Salute di intervenire al fine di evitare una attività, fuori da ogni controllo, di refertazione per l’individuazione di soggetti positivi a cura di strutture private, estranee al Servizio Sanitario Nazionale».

«Attualmente le indicazioni del Ministero della Salute e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ribadiscono come la trasmissione del Covid-19 avvenga esclusivamente da uomo a uomo e ribadiscano che non ci sono prove che gli animali da compagnia possano trasmettere la malattia e FNOVI ritiene che l’esecuzione di tali test creerebbe un corto circuito pericoloso».

«FNOVI ritiene – si legge nella nota – che nessun laboratorio privato di nessun tipo possa eseguire tali esami: questo è il tempo delle ricerche scientifiche in argomento e non della speculazione commerciale».

 

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