Politica 17 Dicembre 2018 16:04

Aggressioni, Coletto (Sott. Salute): «Violenze contro i medici? Brutti segnali di una civiltà senza rispetto per chi eroga salute»

«I professionisti sanitari sono preposti a garantire la salute pubblica e lo fanno spesso in zone e in condizioni disagiate. Dobbiamo tutelarli 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno» così a Sanità Informazione il neo Sottosegretario alla Salute Luca Coletto

di Viviana Franzellitti e Giovanni Cedrone
Aggressioni, Coletto (Sott. Salute): «Violenze contro i medici? Brutti segnali di una civiltà senza rispetto per chi eroga salute»

«Innovare, ristrutturare e tutelare un sistema sanitario nazionale che è il migliore al mondo e dà tutto a tutti senza distinzioni di censo». Ha le idee chiarissime Luca Coletto, nominato Sottosegretario alla Salute dal premier Conte lo scorso 28 novembre. Sostituisce Maurizio Fugatti, nel frattempo diventato Presidente della Provincia autonoma di Trento.

Coletto, esponente della Lega,ha maturato una lunga esperienza nel settore come Assessore della Sanità della Regione Veneto, un incarico che ricopre dal 2010; inoltre, è anche dal 2016 presidente di Agenas (Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali).

Qualità delle cure e dei servizi offerti ai cittadini, lotta agli sprechi, innovazione: il neo Sottosegretario ha definito ai nostri microfoni quali sono le priorità da cui partire per costruire una sanità migliore e come arginare il drammatico fenomeno delle aggressioni a medici e operatori sanitari.

Sottosegretario Coletto, continua il suo impegno nella sanità con questa nuova nomina. Quali saranno le sue priorità?

«Le priorità sono quelle di sempre: tutelare un sistema sanitario nazionale che è il migliore al mondo, un sistema sanitario su base universale che dà tutto a tutti senza distinzioni di censo, come purtroppo accadeva in passato. Per fare questo, bisogna innovare e ristrutturare un sistema che deve essere adeguato a quelli che sono i tempi e le esigenze dei territori. Ci sarà da lavorare, istituire nuovi protocolli e fare nuove intese con le Regioni, che sono i capisaldi operativi, per quanto ci riguarda, che erogano sanità e buona salute e che seguono in maniera attenta i nostri cittadini e i pazienti».

Tra i tanti problemi della sanità italiana c’è quello delle aggressioni ai medici. Una settimana fa una dottoressa a Crotone è stata aggredita dai familiari di un paziente. Cosa si può fare per contrastare questo fenomeno?

«Questi sono brutti segnali, decisamente, segnali di una civiltà che non ha rispetto soprattutto per chi è destinato a curare ed erogare salute, a curare i pazienti. Noi siamo già intervenuti nella mia regione cercando di fornire ai medici ospedalieri la massima sorveglianza e il massimo sostegno, con la presenza di guardie giurate e altre iniziative. Certo è che soprattutto i medici che seguono l’emergenza devono essere tutelati 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno visto e considerato che loro sono preposti a tutelare la salute pubblica».

Molti chiedono l’equiparazione tra pubblico ufficiale e medico. Lei cosa ne pensa?

«Penso che questa sia una questione secondaria. La garanzia e la sicurezza devono essere al di sopra dei titoli che vengono dati. Dobbiamo ricercare la collaborazione, la sinergia con le istituzioni a copertura e a garanzia dei medici che spesso si trovano in zone e in condizioni disagiate a dover garantire la salute pubblica».

Articoli correlati
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
«Diritto alle cure a rischio senza personale», le richieste dei medici in piazza a Roma. E Schillaci convoca i sindacati
A Roma significativa adesione per la manifestazione dell’intersindacale medica convocata per denunciare le sempre più difficili condizioni di lavoro dei camici bianchi stretti tra turni massacranti e stipendi tra i più bassi d’Europa. Ben 8mila camici bianchi hanno lasciato il SSN tra il 2019 e il 2021
Come deve essere effettuata dal Provider la verifica dell’apprendimento?
La verifica dell’apprendimento può essere effettuata con diversi strumenti: quesiti a scelta multipla o a risposta aperta, esame orale, esame pratico, produzione di un documento, realizzazione di un progetto, ecc. Se vengono usati i quesiti, devono essere standardizzati in almeno 3 quesiti per ogni credito ECM erogato e nel caso si predispongono quesiti a scelta […]
Sanità, Cittadini (Aiop): «SSN pilastro fondamentale, Governo lo tuteli»
Secondo la presidente Aiop Cittadini «oltre ai problemi strutturali che affliggono il sistema da anni, la pandemia, la guerra russo-ucraina e la crisi energetica stanno mettendo in grande difficoltà il SSN e più volte abbiamo evidenziato il pericolo che si debba ricorrere al blocco delle prestazioni sanitarie a causa del caro bollette e di una crisi che investe a catena l’intero indotto del settore»
Oltre il 37% dei medici è pronto a lasciare il SSN per lavorare a gettone
Circa 4 medici su 10 sono pronti a lasciare il posto fisso in ospedale per lavorare come gettonisti. È il risultato emerso da un sondaggio flash proposto dalla Federazione CIMO-FESMED ad un campione di 1000 medici. Si rischia di dover celebrare presto il funerale del nostro Servizio sanitario nazionale
di Redazione
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Straordinari a 100 euro l’ora e aumenti in Pronto soccorso. I dettagli del decreto Schillaci

Approvato in Consiglio dei Ministri il decreto con le nuove misure che dovrebbero dare un po' di respiro alla sanità italiana. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in accordo con il coll...
di Mario Zimbalo
Salute

Tutti pazzi per il farmaco che fa dimagrire. Aifa: possibili carenze per diabetici e obesi

Promosso dalla scienza come «svolta» contro l'obesità, ma acquistato e osannato da numerosi vip sui social come strategia per dimagrire, ora il farmaco semaglutide rischia di divent...
Covid-19, che fare se...?

Il vaccino anti-Covid-19 può avere effetti collaterali anche se è passato molto tempo?

È una domanda «ritornata in voga» nei giorni scorsi, quando il celebre attore italiano, Jerry Calà, è stato costretto a lasciare il set per un malore che poi si &egrav...