Voci della Sanità 29 Marzo 2021 16:43

Covid e pazienti oncoematologici, i dati dell’indagine AIL: «Il 58,6% ha dovuto sospendere l’attività lavorativa»

Secondo un’indagine condotta da AIL durante la pandemia il 40% dei pazienti ha dichiarato di non aver avuto contatti con il proprio medico di base. Molti hanno denunciato forte stress e disagio piscologico

Dolore in oncologia, Carla Ida Ripamonti (Istituto Tumori Milano): «Va trattato con uno schema terapeutico ben preciso»Il Covid ha complicato notevolmente la vita dei pazienti oncologici e tra questi non fanno eccezione quelli colpiti da tumori del sangue. È quanto emerge dalla survey “Aspetti di gestione del percorso di cura in relazione all’emergenza Covid-19. L’esperienza del paziente e del familiare nella prima fase della pandemia” realizzata da AIL in collaborazione con Elisabetta Abruzzese, Medico UOC Ematologia Ospedale S. Eugenio e Marianna De Muro, Medico UOC Ematologia dell’ Ospedale “F. Spaziani” di Frosinone, ha avviato e concluso già nella prima fase della pandemia.

LEGGI LA SURVEY AIL

Dai dati emerge che durante la pandemia il 58,6% dei pazienti affetti da tumore del sangue ha dovuto sospendere l’attività lavorativa, mentre oltre il 40% ha dichiarato di non aver avuto contatti con il proprio medico di base e 4 malati su 10 hanno riscontrato ritardi nel percorso di terapie. Il rinvio degli appuntamenti (37,7%) ha riguardato in percentuale più alta chi è seguito dai centri ematologici e svolge solo controlli (41,7%).

L’adesione all’indagine è stata significativa con 1.106 questionari compilati e le difficoltà maggiori riscontrate, oltre al forte stress e al disagio piscologico, riguardano l’attività lavorativa, le problematiche di accesso alle strutture sanitarie e ai consulti con gli specialisti, le lunghe attese nei centri di cura e anche l’impossibilità di avere un contatto fisico con i caregiver negli ospedali.

In una scala di priorità individuate dai Gruppi AIL pazienti, è stato chiesto ai rispondenti di attribuire un peso compreso tra 1 e 5 (1=meno importante e 5=più importante) rispetto ai bisogni sentiti. Per i pazienti tra le priorità c’è quella di ricevere attenzione da parte dell’ematologo per il 66,3%: di questi il 47,9% ha ritenuto questo aspetto il più importante. Il bisogno è sentito con maggior forza da parte di chi è in terapia attiva (51,8%) rispetto a chi esegue controlli (42,8%). Altri hanno posto attenzione sulle informazioni sui comportamenti da adottare nel periodo di emergenza in rapporto alla patologia per il 64%, di cui il 46,7% ha dato il peso 5 (più importante) o al reperire i dispositivi di protezione individuali per il 61,9%, di cui il 45,6% ha ritenuto questo aspetto più importante;

«La survey è stata strutturata valutando stress, ansia e depressione mediante il DASS21, e le esigenze dei pazienti, mediante specifiche domande – sottolinea la dottoressa Marianna De Muro -. Grazie a questa analisi abbiamo potuto indentificare alcuni strumenti da mettere in campo per dare una risposta concreta ai bisogni, per aiutare i pazienti ad affrontare al meglio la quotidianità della patologia nella pandemia; è emersa la necessità da parte dei pazienti di trovare nell’ ematologo referente, non solo un medico competente nel fornire risposte in termini di gestione della malattia e della terapia, ma che sappia anche rassicurare, alleviare l’ansia, e rispondere ad interrogativi che rappresentano fonte di preoccupazione, che sappia suggerire le corrette strategie igieniche da adottare nella vita quotidiana per evitare il contagio».

 

Articoli correlati
sAIL camp, la riabilitazione dei pazienti onco-ematologici passa dal mare e dalla vela
Con il progetto promosso da AIL Brescia i pazienti ematologici avranno l’opportunità di vivere due giorni a contatto con la natura, verranno proposte attività di carattere sportivo e laboratoriale, sarà organizzata un’uscita in barca a vela che consenta al paziente di riprendere metaforicamente il timone della propria vita
Malattie rare e oncoematologiche, UNIAMO e FAVO: ok a mozione traguardo importante
Approvata ieri in Parlamento grazie al lavoro dell’Intergruppo Parlamentare Malattie Rare e Oncoematologiche con UNIAMO, FAVO e AIL
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Tumori del sangue, gli ematologi alla Giornata AIL: traguardi impensabili con le nuove terapie
Si è celebrata a Roma la 17esima Giornata Nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma promossa dall’AIL. Il presidente Pino Toro: «Lavoriamo per promuovere la ricerca indipendente e per identificare i migliori standard diagnostici e terapeutici per le malattie ematologiche». Locatelli: «Ricerca fondamentale, risultati straordinari nella medicina di precisione»
di Francesco Torre
Leucemie, per la Giornata nazionale otto ematologi rispondono al numero verde AIL
Martedì 21 giugno, dalle ore 8 alle ore 20, sarà attivo il Numero Verde AIL Problemi Ematologici 800 22 65 24.  Al numero verde gratuito risponderanno otto illustri ematologi e un pool di altri specialisti, per offrire a tutti coloro che chiameranno consigli sulla malattia e sui centri di terapia presenti in tutto il Paese
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...