Voci della Sanità 29 Maggio 2020 14:38

Covid-19, cosa fare dopo l’infezione? Le indicazioni degli pneumologi

Le prime evidenze cliniche indicano che nei mesi successivi all’infezione da SARS-CoV 2 i polmoni possono presentare alterazioni fibrotiche. Secondo alcuni studiosi, almeno il 30% dei pazienti affetti da COVID-19 potrà avere tali alterazioni. In altre parole, il passaggio del SARS-CoV2 può lasciare cicatrici importanti a livello polmonare, cicatrici che possono evolvere provocando una insufficienza […]

Le prime evidenze cliniche indicano che nei mesi successivi all’infezione da SARS-CoV 2 i polmoni possono presentare alterazioni fibrotiche. Secondo alcuni studiosi, almeno il 30% dei pazienti affetti da COVID-19 potrà avere tali alterazioni. In altre parole, il passaggio del SARS-CoV2 può lasciare cicatrici importanti a livello polmonare, cicatrici che possono evolvere provocando una insufficienza respiratoria cronica.

«Se tali evidenze venissero confermate – commenta l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri AIPO in una nota -, sarà necessaria una decisa risposta della Pneumologia che dovrà affrontare e gestire i pesanti segni lasciati dal passaggio dell’infezione per cercare di attutirne le conseguenze».

«Lo scenario è possibile ma non ancora ben definito nei suoi contorni» afferma il professor Poletti, Past President dell’Associazione, Chair della Assembly 12 dedicata alle malattie polmonari diffuse della European Respiratory Society (ERS), Professore ad Aarhus (Danimarca) e Direttore del Dipartimento Toracico della AUSL Romagna.

LEGGI ANCHE: COVID-19, LO PNEUMOLOGO: «CON SINTOMI LIEVI TAMPONE PUO’ ESSERE FALSO NEGATIVO. TEST NON SONO INFALLIBILI»

«Non sappiamo ancora se il danno polmonare possa rappresentare una sequela di cicatrici attive al polmone o invece determinare un processo fibrosante e progressivo. La cosa fondamentale – continua Poletti – sarà farsi controllare periodicamente; ma non solo, sarà importante che le istituzioni nazionali e regionali confermino e consolidino le risorse umane e tecnologiche sin qui garantite in modo che gli sforzi fatti dagli pneumologi consentano al Servizio Sanitario Nazionale di curare e seguire appropriatamente questi pazienti».

«I danni polmonari come conseguenza della infezione da SARS-CoV-2 o della terapia ventilatoria alla quale i medici hanno dovuto ricorrere nella gestione della fase acuta della malattia, sono uno scenario futuro possibile al quale ci dobbiamo preparare con gli strumenti adeguati» spiega Poletti.

LEGGI ANCHE: COVID-19, LO PNEUMOLOGO: «ALCUNI PAZIENTI NON GUARISCONO DEL TUTTO»

«Questa previsione si basa su quello che già si è osservato nei soggetti trattenuti in terapia intensiva e ventilati meccanicamente dopo lo sviluppo di un danno polmonare acuto dovuto a una varietà di cause (infezioni, shock settico, danno da farmaci, radiazioni, etc) e su quanto si è osservato in una minoranza di pazienti ammalatisi molti anni fa di infezione da Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS) il cui agente patogeno presenta numerose analogie con il virus responsabile dell’infezione da COVID-19».

«È per questo che ci siamo attivati operativamente come Società Scientifica per organizzare controlli clinici (funzionali e radiologici) nei soggetti con COVID-19 positivi e, in particolare, in quei soggetti che a causa di questa malattia sono stati assistiti con supporti ventilatori».

«Inoltre, al fine di facilitare gli accessi ai percorsi di cura di soggetti che, a causa dell’infezione da COVID-19 sono stati sottoposti all’ausilio di supporti ventilatori, AIPO-ITS sta promuovendo modelli organizzativi che possano avere un forte impatto in questo ambito» conclude l’esperto.

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Si possono bere alcolici quando si risulta positivi al Sars-CoV-2?
Il consumo di alcolici è controindicato quando si è positivi al virus Sars CoV-2. Gli studi mostrano infatti che gli alcolici possono compromettere il sistema immunitario
Dopo quanto tempo ci si può ammalare di nuovo di Covid-19?
Gli studi indicano che le reinfezioni con Omicron sono più frequenti. Una ricerca suggerisce un intervallo tra i 90 e i 640 giorni, un'altra tra i 20 e i 60 giorni
DL Riaperture, via libera dalla Camera. Cosa cambia per mascherine, isolamento, green pass e obbligo vaccinale
Il provvedimento recepisce la fine dello stato di emergenza. Prorogato lo smart working per i lavoratori fragili. Medici in quiescenza potranno continuare a ricevere incarichi di lavoro autonomo
di Francesco Torre
Epatiti misteriose, il microbiologo: «Adenovirus resta indiziato numero 1, non si esclude correlazione con Sars-CoV-2»
Il responsabile di Microbiologia del Bambino Gesù sulle epatiti virali acute nei bambini: «Lockdown e mascherine potrebbero aver scatenato un debito immunitario». Quali sono i sintomi da tenere d'occhio
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...