Mondo 27 Maggio 2020 10:45

La difficile marcia dell’Africa per contrastare il coronavirus (e le sue conseguenze)

Se il numero di malati di Covid-19 è molto inferiore rispetto ad altre aree del mondo, gli effetti della pandemia nel continente rischiano di essere particolarmente problematici: malnutrizione e crisi economiche potrebbero essere protagoniste dei prossimi mesi

di Tommaso Caldarelli
La difficile marcia dell’Africa per contrastare il coronavirus (e le sue conseguenze)

C’è una certezza che cammina strisciante quando si mettono insieme le parole “coronavirus” e “Africa”: non sarà il virus a fare male al grande continente, piuttosto potrebbero essere le conseguenze del lockdown a funestare i paesi più esposti e fragili, a nord e sud dell’equatore. Abbiamo raccontato come gli sforzi per limitare la diffusione del coronavirus abbiano spaventato gli operatori che lavorano per il contenimento di altre pericolose malattie che affliggono l’Africa, fra cui il morbillo; negli ultimi giorni è stata l’Organizzazione Mondiale della Sanità a sottolineare come le restrizioni nella circolazione possano mettere in difficoltà la diffusione delle derrate alimentari.

Contro i 5,5 milioni di contagi a livello mondiale, le ultime stime vedono l’Africa con poco più di 100mila contagi e circa 3500 morti, dati dell’Unione Africana che vedono le regioni del Maghreb come nettamente più colpite rispetto ad altre zone. L’OMS ha diffuso un parere in cui ha osservato che gran parte delle ragioni di questa scarsa mortalità sarebbe da attribuire alla giovane età della popolazione africana, con oltre il 60% dei cittadini che hanno meno di 25 anni di età. L’Economist, tradotto in italiano da Internazionale, ha riportato le risultanze di uno studio in cui si ipotizza che l’Africa stia sperimentando una dinamica epidemica meno forte ma che potrebbe protrarsi ancora a lungo: l’assenza di grandi reti di interconnessioni e di scambi all’interno del continente africano contribuirebbe ad “autoconfinare” la carica virale.

L’OMS però ha avvertito: «L’emergenza Covid-19 può esacerbare il già rilevante fardello della malnutrizione in Africa; l’impatto della malattia sarà maggiore per coloro che si trovano in condizioni di scarsità e di malnutrizione, mentre una generalizzata insicurezza alimentare aumenterà a causa delle restrizioni sull’alimentazione». Parliamo, come è noto, del continente peggio nutrito del mondo: «Un africano su cinque è sottonutrito e il 30% dei bambini sotto i cinque anni, circa 59 milioni di bambini, hanno problemi di crescita»; e «nonostante finora ci siano poche evidenze che la malnutrizione sia un fattore di comorbidità per il Covid-19, le persone con un sistema immunitario compromesso a causa della malnutrizione sono a maggior rischio di contrarre malattie serie e sono così più probabili bersaglio del coronavirus».

Il problema, lo accennavamo, è prevalentemente logistico: «Il Covid-19 sta aumentando il problema della carenza di cibo visto che le importazioni, il trasporto e la produzione agricola sono state tutte rese problematiche dalla combinazione di lockdown, restrizioni ai viaggi e misure di distanziamento sociale. Il prezzo delle restrizioni al movimento e dei lockdown sarà particolarmente pagato da nuclei familiari a basso reddito e da coloro che lavorano nell’economia informale, a causa della perdita delle proprie entrate e dell’impossibilità di accedere ai mercati».

«Il Covid-19 non ci tratta allo stesso modo – spiega Mashidiso Moeti, coordinatore regionale dell’OMS per l’Africa -. Mentre gli stati iniziano a rivedere i propri lockdown, devono essere creati servizi sanitari essenziali per affrontare le sfide poste dalla malnutrizione. È importante ricordare che allentare il lockdown dovrebbe essere pensato non come un evento, ma come un processo basato su analisi e su dati. Se le evidenze epidemiologiche suggerissero l’opportunità di mantenere in piedi restrizioni e limiti, i governi dovrebbero assicurarsi che vengano poste in essere misure per alleviare la fame conseguente e causata da queste restrizioni».

Difficile considerare i sistemi continentali come parte di un isolamento, ed è importante ricordare il ruolo che la Cina da qualche anno riveste proprio in Africa investendo in infrastrutture e in interventi educativi. ReliefWeb ricorda che «molti paesi dell’Africa del sud – Angola, Zambia, Congo, Tanzania, DRC – hanno un’alta dipendenza nell’esportazione di materie prime verso la Cina, bilanci sovrani relativamente deboli, alti debiti di stato e monete volatili»: una recessione in Cina causata dalle conseguenze del coronavirus potrebbe avere importanti esiti in questa regione. Senza contare il calo del turismo e la netta discesa nelle rimesse che arrivano dagli africani all’estero.

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Covid-19 e vaccini: i numeri in Italia e nel mondo
Ad oggi, 28 febbraio 2023, sono 675.188.796 i casi di Covid-19 in tutto il mondo e 6.870.894 i decessi. Mappa elaborata dalla Johns Hopkins CSSE. I casi in Italia L’ultimo bollettino disponibile (23 febbraio 2023): Oggi in Italia il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 25.576.852 (4.720 in più rispetto a ieri). Il […]
Malaria in Africa: perché la maggior parte dei paesi non l’ha ancora sconfitta?
La malaria rimane una delle malattie parassitarie più devastanti che colpiscono gli esseri umani. Nel 2020 si sono registrati circa 241 milioni di casi e 672.000 decessi
di Stefano Piazza
Gli allarmi caduti nel vuoto e ora la Somalia rischia la più grande carestia della sua storia
In un recente report le Nazioni Unite prevedono che più di 300.000 persone in Somalia verranno colpite dalla carestia entro il mese di dicembre
di Stefano Piazza
Epidemia di Ebola, paura in Uganda
Torna la paura in Uganda: nell'ultimo mese, almeno 64 persone sono state infettate da una specie rara di virus Ebola, per la quale non sono disponibili vaccini o trattamenti e il primo bilancio parla di almeno 30 morti
di Stefano Piazza
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità: un’epidemia con 800 milioni di malati

Presentate le iniziative italiane della World Obesity Day che ricorre il 4 marzo. Nel nostro Paese le persone con obesità sono l’11,4 per cento della popolazione e oltre 21 milioni di ita...
di I.F.