Lavoro 11 Febbraio 2022 16:23

No ristori alle famiglie di mmg morti in pandemia. Per FNOMCeO è occasione persa, SMI verso sciopero generale

Onotri (SMI) accusa: «Potremmo arrivare a dimissioni di massa!», Anelli (FNOMCeO): «Famiglie rimaste prive non solo della persona ma anche di fonte di sostentamento». L’associazione di familiari “Medici a mani nude”: «Nonostante i vari annunci spot, emendamenti depositati e provvedimenti in commissione sul tema tutto è ancora fermo»

No ristori alle famiglie di mmg morti in pandemia. Per FNOMCeO è occasione persa, SMI verso sciopero generale

Lasciato fuori nella conversione in legge del Dl 221 il subemendamento della senatrice Maria Cristina Cantù che avrebbe previsto un’indennità per le famiglie dei medici di medicina generale che hanno perso la vita durante la pandemia. Un’occasione persa secondo la Federazione nazionale dei medici e degli odontoiatri (FNOMCeO) e del Sindacato medici italiani (SMI), che si sono espresse a riguardo.

«Era l’occasione di dimostrare gratitudine ai medici che hanno dato la loro vita per continuare a curare durante la pandemia. Ringraziamo Cantù e i senatori che lo hanno proposto, prima in legge di Bilancio e poi in sede di conversione del Decreto-legge 221 del 2021 sulla proroga dello stato di emergenza e per il contenimento dell’epidemia da Covid-19», esordisce il presidente della Fnomceo Filippo Anelli.

Anelli: «Famiglie rimaste prive non solo della persona ma anche di fonte di sostentamento»

Il subemendamento 2.1500/32, dopo il parere contrario della Commissione Bilancio è stato, durante la discussione in Aula, ritirato e riformulato come Ordine del giorno, accolto dal Governo, spiega Fnomceo. «Dispiace che non si siano trovati i fondi per poter dare un ristoro anche simbolico, oltre che economico, alle famiglie di questi colleghi, medici di famiglia, liberi professionisti, specialisti ambulatoriali, odontoiatri – continua Anelli -. Famiglie che, in molti casi, sono, insieme alla perdita umana, rimaste prive dell’unica fonte di sostentamento e alle quali sono negati gli indennizzi Inail».

I medici che hanno perso la vita soprattutto nelle prime fasi della pandemia, «quando hanno combattuto a mani nude contro il virus, in un contesto in cui mancavano mascherine, guanti, i più elementari dispositivi di protezione, lo hanno fatto per i loro pazienti, per il loro Paese. È giusto che ora il Paese riconosca il loro sacrificio, il sacrificio delle loro famiglie e provveda a quanti sono rimasti a ricordarli, sopportando, oltre al dolore della perdita, situazioni economiche anche drammatiche. Invitiamo dunque tutto il Parlamento a una riflessione in tal senso», conclude Anelli.

Onotri: «Potremmo arrivare a dimissioni di massa!»

Medici di famiglia, Onotri (Smi): «Chiediamo tutele, diritti e sicurezza sul lavoro»I toni salgono ancora nel commento del segretario generale di SMI, Pina Onotri: «Vergogna ! Vergogna! Vergogna! È una pagina nera della politica italiana». «Nemmeno dopo centinaia di morti e tantissimi colleghi ammalati – prosegue – le istituzioni riconoscono il valore e il sacrificio operato dai medici di medicina generale e dalle loro famiglie nel contrasto alla pandemia».

«Siamo stanchi – è l’appello di Onotri – mentre milioni di persone sono già senza medico ed altri lo saranno se continuiamo su questa strada della svalorizzazione del ruolo, della dignità  e della professionalità dei medici. Potremmo arrivare anche a dimissioni di massa! Intanto stiamo decidendo per uno sciopero della medicina generale la cui proclamazione arriverà a breve».

«Per dire basta a questa vergogna e ribadire il diritto alle tutele, alla valorizzazione delle pari opportunità  per la categoria della medicina, bisogna riconoscere  il grande lavoro svolto dalla medicina generale. Non vorremmo essere costretti  a dimetterci tutti se il Governo non  decide di riconoscere nuove tutele per i medici dell’area convenzionata», conclude Onotri.

La voce dei familiari da “Medici a mani nude”

«Negli ultimi mesi il Parlamento italiano non ha approvato alcuna misura che indennizzi i familiari dei medici di famiglia deceduti per Covid-19 che hanno dato la loro vita per continuare ad assistere i cittadini e salvare vite umane nel corso della pandemia. Un’occasione persa», è quanto si legge in una nota diramata da “Medici a mani nude”, associazione no profit che riunisce i familiari di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta deceduti a seguito di contagio da Covid-19.

«Nonostante i vari annunci spot, emendamenti depositati e provvedimenti in commissione sul tema tutto è ancora fermo» – spiegano i familiari. «Abbiamo perso i nostri padri, le nostre madri e i nostri figli, professionisti caduti in battaglia deceduti a causa del contagio da Covid per salvare vite umane e supportare lo Stato nel momento emergenziale della pandemia. Ed è arrivata l’ora che lo Stato intervenga. Il loro sacrificio non è stato ripagato in alcun modo, non essendo loro soggetti all’INAIL, e non essendo stato il contagio riconosciuto come infortunio dalle Assicurazioni Private convenzionate con l’ENPAM. Chiediamo un intervento immediato e collegiale sul tema da parte delle Istituzioni per emendare una situazione gravemente e ingiustificatamente discriminatoria, che porta al paradosso per cui esistono medici di serie A tutelati dalle garanzie derivanti dal rapporto di lavoro subordinato e medici di serie B, che pur essendo di fatto parasubordinati non godono dei medesimi benefici».

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
ECM, ultimi due mesi per mettersi in regola. Anelli: «Assicurazione a rischio»
Dopo le lettere del Cogeaps alle Federazioni (trasmesse poi agli Ordini), i principali esponenti della sanità ribadiscono ai propri iscritti l’importanza di farsi trovare in regola alla scadenza del triennio
Medici stranieri assunti «in deroga», Anelli (Fnomceo) perplesso scrive a Mattarella
Il presidente di Fnomceo Anelli scrive una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per sollecitare l'attenzione sulla normativa che permette l'impiego di medici extracomunitari in deroga al normale iter di riconoscimento dei titoli e all'obbligo di iscrizione all'ordine
Sono 4.000 i medici non vaccinati contro il Covid. Anelli (FNOMCeO): «Esigua minoranza»
Circa 4.000 medici hanno detto no al vaccino e non possono esercitare la professione. Si tratta di un'esigua minoranza su 468mila professionisti vaccinati
Appello FNOMCeO a tutte le forze politiche: «Rilanciare il Servizio sanitario nazionale»
Anelli: «L’auspicio è che il nuovo Parlamento e il nuovo Governo siano sempre attenti alle tematiche relative alla salute dei cittadini e al lavoro dei professionisti della sanità»
Rossi (OMCeOMI): «Necessari ristori per medici vittime del virus»
A distanza di oltre due anni dall’inizio della pandemia Carlo Roberto Rossi presidente dell’Ordine dei Medici di Milano chiede che venga riconosciuto un risarcimento ai famigliari dei medici deceduti a causa del Covid e a coloro che hanno una invalidità permanente per effetto del long Covid
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...