Lavoro 2 Aprile 2019 13:26

«Per i medici specialisti un contratto di formazione-lavoro». L’annuncio del ministro Giulia Grillo

«Aggiornare il Contratto di formazione specialistica» la nuova proposta del ministro Giulia Grillo che coinvolge anche il Miur. «In tanti Paesi europei è già così: per quale motivo i giovani medici italiani dovrebbero essere considerati eterni studenti?». La proposta è stata accolta positivamente dalla Federazione CIMO-FESMED, da Anaao Assomed e Anaao Giovani

«Per i medici specialisti un contratto di formazione-lavoro». L’annuncio del ministro Giulia Grillo

Un contratto di formazione-lavoro per i medici specialisti e il riconoscimento della loro professionalità perché non si tratta di «un semplice studente». Ad annunciarlo è il ministro Giulia Grillo con un lungo post pubblicato sulla propria pagina Facebook. «Pur essendo la competenza prioritariamente dei colleghi del MIUR – si legge sul social network – credo che sia finalmente ora di aggiornare il Contratto di formazione specialistica, elevandolo a vero e proprio contratto di formazione-lavoro».

LEGGI ANCHE: CAMBIA IL TEST DI MEDICINA: 12 QUESITI DI CULTURA GENERALE E 10 DI LOGICA. BUSSETTI (MIUR): «PUNTIAMO AL 20% DI POSTI IN PIÙ»

«Penso che sia utile ragionare su un unico canale formativo, – prosegue Grillo – garante di omogeneità ma anche dinamismo e flessibilità per tutti i nostri giovani professionisti, guidati e supervisionati nel percorso dall’Università, inseriti in reti formative ampliate con un più ampio e maggiore coinvolgimento delle strutture SSN. Il medico in formazione, pur non potendosi considerare sostitutivo del personale strutturato, è pur sempre un professionista e non un semplice studente. Ritengo opportuno che via via che le competenze, necessariamente da certificare, siano apprese, queste possano consentire a questi professionisti di contribuire in un contesto regolato, legale e trasparente, all’erogazione delle prestazioni nel nostro servizio sanitario».

Il modello di riferimento è l’assetto già presente all’estero. «In tanti Paesi europei è già così: per quale motivo i giovani medici italiani dovrebbero essere considerati eterni studenti? Sono forse da meno? Tanti giovani su cui abbiamo investito sono oggi costretti a fuggire in quei Paesi per via dell’”imbuto formativo” e proprio lì iniziano a lavorare e formarsi, giustamente valorizzati e retribuiti, come i loro colleghi stranieri».

Il Ministro non manca di riconoscere il ruolo svolto dai neo-medici nelle strutture nazionali. «Non prendiamoci in giro, sappiamo tutti che negli ospedali universitari gli specializzandi già giocano un ruolo cruciale nel sostegno del sistema e nel suo funzionamento, ma perché non estendere questo effetto positivo anche alle altre strutture e con le tutele necessarie? Già oggi le Regioni finanziano una quota di borse e giustamente auspicano un ritorno dell’investimento erogato, molte chiedono anche di poter assumere medici non specialisti da formare – conclude Grillo -. Per azzerare l’imbuto formativo e affrontare efficacemente l’ereditata carenza di medici specialisti, tutti gli attori devono far squadra: Stato e Regioni possono concorrere a ripensare in un nuovo contratto il ruolo del medico specializzando, garantendo sia la formazione che un importante potenziamento di cui oggi i nostri servizi sanitari hanno bisogno».

LE REAZIONI DEI SINDACATI

La proposta è stata accolta positivamente dalla Federazione CIMO-FESMED che ritiene la riforma << convincente, perché esclude il doppio binario e riconduce il percorso ad un unico canale formativo che assicuri omogeneità della formazione su tutto il territorio nazionale>>. << Riteniamo – prosegue la nota – che la riforma delle specializzazioni mediche possa avvenire attraverso un contratto di formazione-lavoro a tempo determinato che consenta, previa costante verifica, di acquisire competenze sul campo utili all’inserimento nel mondo del lavoro. L’auspicato concetto di ospedale di formazione consentirebbe allo specializzando di svolgere progressive attività assistenziali integrative che potranno diventare sostitutive, previa acquisizione del titolo di specialità, con successivo accesso attraverso pubblico concorso>>.

Soddisfatti anche Anaao Assomed e Anaao Giovani. << Un’idea quella degli Ospedali di Insegnamento nata 40 anni fa in casa Anaao –  si legge nella nota diffusa dal sindacato – e perseguita tenacemente negli anni nella convinzione che mettere a disposizione dei futuri medici l’immensa casistica clinica trattata nelle strutture del SSN, la cultura professionale e le sofisticate capacità tecniche dei medici che vi operano rappresentasse una chiave di volta per la sostenibilità e lo sviluppo del sistema sanitario pubblico. Tale proposta, infatti, nasce dalla consapevolezza del contributo fondamentale che il SSN può dare alla formazione medica orientando i nuovi professionisti verso il “saper fare” e verso quei valori di qualità, efficacia, appropriatezza, corretto uso delle risorse e attenzione al sociale che possono rendere equo e sostenibile il servizio sanitario pubblico in un’epoca di risorse economiche limitate>>.

 

Articoli correlati
Grazie all’intelligenza artificiale 1 persona su 2 potrebbe lavorare solo 4 giorni a settimana
Secondo un nuovo studio incentrato sulla forza lavoro britannica e americana, l’intelligenza artificiale potrebbe consentire a milioni di lavoratori di passare alla settimana lavorativa di quattro giorni entro il 2033
Medici di famiglia sull’orlo di una crisi di nervi… Stressati 9 su 10. Pesano Covid, burocrazia e Whatsapp
Il malessere dei medici di famiglia, tra carenza di colleghi, difficoltà a trovare sostituti e una burocrazia sempre più elevata, «è palpabile» e arriva a sfiorare il 90% di professionisti. Lo dicono i sindacati, gli esperti di sanità, gli analisti del settore. E lo dicono i pensionamenti anticipati che crescono
di V.A.
Tumori: 1 paziente su 6 abbandona il lavoro. Dalla Rete ROPI 3 proposte «salva-posto»
La ROPI ha analizzato 4 proposte di legge su congedi e indennizzi sul lavoro per i pazienti oncologici,, facendo emergere per ognuna di esse «luci e ombre». Si è arrivati così a individuare alcune proposte chiave per migliorare le regole a tutela dei lavoratori con tumore che Stefania Gori, presidente ROPI, ha presentato oggi in audizione alla XI Commissione (Lavoro pubblico e privato) alla Camera dei Deputati
di Redazione
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
«Diritto alle cure a rischio senza personale», le richieste dei medici in piazza a Roma. E Schillaci convoca i sindacati
A Roma significativa adesione per la manifestazione dell’intersindacale medica convocata per denunciare le sempre più difficili condizioni di lavoro dei camici bianchi stretti tra turni massacranti e stipendi tra i più bassi d’Europa. Ben 8mila camici bianchi hanno lasciato il SSN tra il 2019 e il 2021
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...