Lavoro 16 Dicembre 2021 11:46

Ambulanze di nuovo in fila davanti ai pronto soccorso. Balzanelli (SIS 118): «Ne servirebbero almeno 360 in più»

A mandare in tilt i reparti di emergenza-urgenza non è solo il Covid-19, ma anche l’influenza stagionale. Il presidente SIS 118: «Per ogni ambulanza bloccata, c’è un paziente a bordo in attesa di cure e un altro che aspetta ancora il primo soccorso»

Quarta ondata e quarto corso e ricorso storico in meno di due anni: giorno dopo giorno crescono i contagi e aumenta il numero di morti per Covid-19. Anche davanti a molti pronto soccorso italiani si respira la stessa aria di qualche tempo fa, sembra un déjà vu: «Ambulanze in fila, l’una dietro all’altra, in attesa che all’interno dell’ospedale si liberino i posti letto necessari ad accogliere i nuovi pazienti», racconta Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società Italiana Sistema (SIS) 118.

Ondata Covid e picco influenza, la doppia emergenza

A mandare in tilt i reparti di emergenza urgenza non è solo il Covid-19, ma anche l’influenza stagionale che quest’anno raggiungerà il suo picco (previsto intorno a Capodanno) con un mese di anticipo, in concomitanza con la nuova ondata di Sars-CoV-2. «Una situazione che avremmo potuto gestire in maniera adeguata se solo fosse stata disposta l’implementazione, sia dei mezzi di soccorso che degli operatori sanitari, che la SIS 118 aveva già richiesto sin dalle prime fasi dell’emergenza – aggiunge Balzanelli -. In situazioni emergenziali come quella che stiamo vivendo, servirebbero almeno tre ambulanze in più ogni 500 mila abitanti». Calcolatrice alla mano, circa 360 mezzi di soccorso aggiuntivi a quelli già operativi su tutto il territorio nazionale.

I rischi delle lunghe attese

Per ogni paziente che aspetta all’interno dell’ambulanza ce n’è, potenzialmente, un altro che attende ancora il primo soccorso. «Vedere anche una sola ambulanza ferma davanti ad un pronto soccorso è indice di un duplice allarme – sottolinea il presidente SIS 118 -. In entrambi i casi, il ritardo potrebbe compromettere il buon esito dell’intervento, se non addirittura mettere a rischio la vita di uno o più pazienti. Le nostre prestazioni – spiega Balzanelli – sono tempo-dipendenti».

Ma non è tutto. La pandemia ha allungato anche il lasso di tempo necessario affinché un’ambulanza, che ha appena terminato il suo  intervento, possa tornare nuovamente operativa. «Una volta assicurato il paziente alle cure del personale del pronto soccorso, l’equipaggio dell’ambulanza non può rendersi immediatamente disponibile. Il mezzo e le strumentazioni devono essere sanificati e il personale di turno procedere a svestizione e vestizione. In altre parole, un intervento per un caso Covid, che sia conclamato o semplicemente sospetto, ha dei tempi lunghissimi».

Istituzioni, sanità e cittadini: serve un impegno unanime

Per evitare che la situazione possa ulteriormente peggiorare, per il presidente Balzanelli è necessario un impegno unanime di tutta la cittadinanza e non solo delle Istituzioni, che impongono restrizioni, e dei medici e professionisti sanitari, che si impegnano ad offrire il migliore livello di assistenza possibile.

«In epoca di varianti non è più tempo di mascherine chirurgiche – sottolinea Balzanelli -. È necessario indossare sempre le FFP2 e, in luoghi particolarmente affollati, che andrebbero comunque evitati a priori, sarebbe opportuno coprirsi pure gli occhi. Essere vaccinati non significa, come spesso si ritiene erroneamente, essere esenti dal rischio di infettarsi o di infettare. Significa avere una probabilità estremamente ridotta di sviluppare forme cliniche gravi della malattia, di essere intubati o di morire a causa del Sars-CoV-2. Il vaccino è una risorsa salvavita e rappresenta, almeno per ora, l’unica vera arma di cui disponiamo. Ma anche il buon senso è altrettanto fondamentale. La pandemia non è finita ed anzi ci stiamo pian piano avvicinando ad una nuova fase critica da gestire. E gli esiti – conclude Balzanelli – sono nelle mani di tutti noi».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Fiaso: Covid ancora in calo, ma preoccupa l’influenza
Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Secondo l'ultima rilevazione Fiaso i virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali
di V.A.
Vaccini e prevenzione primaria, i consigli dei pediatri per proteggere i bambini dalla “triade” influenza-RSV-Covid
Siamo vicinissimi a una nuova stagione che rischia di mettere a dura prova i bambini, le famiglie e gli ospedali. Tra il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), l'influenza e il Covid, si temono ancora una volta gli effetti di questa pericolosa "triade". A dare indicazioni utili su come proteggere i più piccoli sono stati gli specialisti della Società Italiana di Pediatria
Aviaria: il Brasile dichiara emergenza sanitaria animale
Sei mesi dopo aver riscontrato diversi casi di influenza aviaria negli uccelli selvatici, il Brasile ha dichiarato lo stati di emergenza sanitaria. Sette casi sono stati segnalati nello stato di Espirito Santo, con un altro scoperto nello stato di Rio de Janeiro. La dichiarazione di emergenza rende più facile per il governo adottare misure per fermare la diffusione del virus altamente infettivo H5N1
L’influenza «maschile» esiste: un cromosoma in meno rende gli uomini più vulnerabili
Non è questione di scarsa resistenza o capacità di sopportazione. L'influenza colpisce più duramente gli uomini che le donne, per davvero. A confermare l'esistenza della cosiddetta «influenza maschile» è un nuovo studio dell’Università della California a Los Angeles (UCLA), pubblicato sulla rivista Nature Immunology. In generale, le donne tendono ad avere sistemi immunitari più forti e questo potrebbe essere dovuto al fatto che le donne hanno due cromosomi X, mentre gli uomini ne hanno solo uno
Allerta influenza canina, virus «parente» dell’aviaria ora minaccia l’uomo
Dovremmo iniziare a preoccuparci della cosiddetta «influenza canina», una forma mutata di influenza aviaria che si sta lentamente evolvendo. E' l'allerta lanciata da un gruppo di ricercatori della China Agricultural University di Pechino in uno studio pubblicato sulla rivista eLife
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...