Lavoro e Professioni 28 Febbraio 2014 15:14

Rimborsi ex specializzandi: restituiti a Torino altri 4 milioni ai camici bianchi

Il dottor Massimo Leporati: “Dopo tutti questi anni non ci credevo più, un risultato straordinario”
Rimborsi ex specializzandi: restituiti a Torino altri 4 milioni ai camici bianchi

Al dottor Massimo Leporati non erano stati corrisposti i rimborsi degli anni di specializzazione. Migliaia e migliaia di euro che lo Stato italiano era obbligato a dargli in virtù di una normativa europea entrata in vigore nel nostro Paese con largo e colpevole ritardo. Il medico ha dato il via all’iter processuale per prendere quel che gli spettava di diritto nel 2002, supportato dal team di Consulcesi, la più grande associazione italiana e tra le maggiori in Europa nell’ambito della tutela dei professionisti sanitari.

Dopo quasi dodici anni di battaglie legali, il giudice gli ha dato ragione. Ma non era da solo. Insieme a lui tantissimi colleghi che si trovavano nella stessa situazione hanno ottenuto il medesimo risultato. Tutti questi hanno ricevuto, in totale, più di quattro milioni di euro, consegnati ufficialmente venerdì 24 gennaio a Torino. “Per me sabati, domeniche e capodanni non esistevano – ha spiegato il dottor Leporati, specializzato in Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica – perché per pagarmi gli studi lavoravo come cameriere. Dopo tutti questi anni cominciavo a non crederci più, ma finalmente il diritto è stato riconosciuto”.

“Non ci fermeremo finché l’ultimo medico il cui diritto sia stato leso non verrà risarcito”

La vicenda risale al 1983, quando gli Stati del vecchio continente vennero obbligati da alcune direttive europee a corrispondere un giusto compenso ai medici che frequentavano (o che lo avrebbero fatto in futuro) un corso di specializzazione. In Italia, purtroppo, queste direttive rimasero lettera morta e i medici specializzandi non ricevettero nulla di quel che era loro dovuto. Tutto questo è avvenuto fino a quando l’Italia non ha finalmente recepito le indicazioni UE. Ma da quel momento si sono aperti vari fronti processuali in cui i professionisti sanitari chiedevano allo Stato quanto gli spettava. I medici interessati sono quelli immatricolati tra gli anni 1982 e 1991 e tra il 1994 e il 2006.

È questo il momento in cui scende in campo Consulcesi, prendendo a cuore il destino di questi medici e supportandoli  al fine di ottenere i rimborsi negati:  “Come Associazione – ha dichiarato il vicepresidente Edoardo Pantano – abbiamo avuto un 2013 straordinario che ci ha fatto raggiungere la cifra record di 327 milioni di euro riconosciuti dai tribunali di tutta Italia, con cause sempre più brevi e una giurisprudenza ormai consolidata in favore dei medici. Questo 2014 inizia ancora meglio  con una nuova importante azione collettiva che partirà a breve. Non abbiamo alcuna intenzione di fermarci finché l’ultimo medico sul territorio nazionale il cui diritto sia stato leso non verrà adeguatamente risarcito“. Per informazioni sono disponibili il numero verde dell’Associazione: 800 122 777, ed il sito www.consulcesi.it

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