Lavoro e Professioni 7 Luglio 2017 12:36

Incubo pensione per i medici: l’81% teme crollo dei redditi e punta sulla previdenza complementare

Consulcesi, realtà leader nella tutela dei camici bianchi, ha raccolto i pareri di oltre 2mila medici sulla previdenza complementare: il 51% degli intervistati ha già scelto un fondo pensione, privilegiando i privati. I medici chiedono intervento legislativo per incentivare l’adesione grazie alla maggiore deducibilità fiscale
Incubo pensione per i medici: l’81% teme crollo dei redditi e punta sulla previdenza complementare

Medici tra paura e lungimiranza quando si tratta del proprio futuro pensionistico. Oltre l’80%, infatti, teme che una volta abbandonato il camice bianco, la differenza tra l’attuale retribuzione e l’importo della pensione farà registrare un crollo drastico, tra il 30 e il 50%. Per questo motivo, più della metà di loro ha deciso di non farsi cogliere impreparato ed è già ricorso alla previdenza complementare. Sono questi i dati rivelati da un sondaggio effettuato da Consulcesi, realtà leader nella tutela dei camici bianchi, che ha raccolto opinioni e timori di 2722 medici in tema di previdenza complementare.

SÌ ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE, MEGLIO SE PRIVATA

Dal sondaggio emerge innanzitutto che il 51% degli intervistati ha già aderito a una forma di previdenza complementare, di cui il 39% ha preferito un fondo privato rispetto a un fondo di categoria, scelto dal restante 13%. Su base geografica, si segnala inoltre che sono soprattutto i medici del Sud (42%) a preferire il privato, seguiti da Nord (39%) e Centro (35%).

I MEDICI TEMONO UN GAP PREVIDENZIALE TRA IL 30% E IL 50%, I PIÙ SPAVENTATI AL NORD

La paura di vedere il proprio reddito calare drasticamente nella delicata fase della vecchiaia accomuna l’81% degli intervistati. Il 42% di loro, infatti, teme di perdere più della metà rispetto a quanto percepito attualmente; il 39% condivide questo allarme ma crede che subirà un calo leggermente più contenuto, comunque di oltre il 30%. Di fatto, solo il 7% degli intervistati dichiara che avrà sostanzialmente lo stesso reddito attuale. È interessante notare che i più pessimisti in materia di gap previdenziale sono i medici del Nord: il 47% degli interpellati presume una riduzione del reddito superiore al 50%.

PER I CAMICI BIANCHI È FONDAMENTALE LA DEDUCIBILITÀ FISCALE

Se i medici lamentano diversi motivi che frenano l’adesione a un fondo di previdenza complementare, tra cui la scarsa conoscenza della materia (il 22%) e l’eccessiva burocrazia (il 4%), il fattore che la stragrande maggioranza considera strategico è la massima deducibilità fiscale, considerata molto importante per il 71% degli intervistati.

I MEDICI SONO INFORMATI E VOGLIONO MAGGIORI INCENTIVI

Tra gli altri dati emersi, si registra che la maggioranza dei medici conosce le diverse forme di previdenza complementare (il 58%) e l’81% chiede a gran voce un intervento legislativo per incentivare l’adesione a questi fondi.

Articoli correlati
Gas serra e cambiamento climatico: il Tribunale Internazionale per il Diritto del Mare emette la prima advisory opinion
Legali Consulcesi: “Pronuncia storica che sottolinea la responsabilità degli Stati nel contrastare l’inquinamento dell’aria, riconosciuta, insieme al cambiamento climatico, una reale minaccia per i diritti umani”
Schillaci: da esami inappropriati alle pensione dei medici, “il sistema sanitario va ammodernato”
Esami e visite inappropriate, la "gobba" pensionistica, il ricorso a strutture private convenzionate e, in generale, la necessità di ammodernare il sistema sanitario nazionale. Sono questi i temi affrontati da Orazio Schillaci, ministro della Salute, in un'intervista a 24 Mattino su Radio 24
Medici di famiglia sull’orlo di una crisi di nervi… Stressati 9 su 10. Pesano Covid, burocrazia e Whatsapp
Il malessere dei medici di famiglia, tra carenza di colleghi, difficoltà a trovare sostituti e una burocrazia sempre più elevata, «è palpabile» e arriva a sfiorare il 90% di professionisti. Lo dicono i sindacati, gli esperti di sanità, gli analisti del settore. E lo dicono i pensionamenti anticipati che crescono
di V.A.
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
Farmacisti: Enpaf rivaluta pensioni, +8,1% per il 2023
L’Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza Farmacisti, Enpaf, ha deliberato l’adeguamento delle pensioni nella misura percentuale dell’8,1%, determinata dall’individuazione dell’indice ISTAT FOI (indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) definitivo per l’anno 2022
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”