Lavoro e Professioni 20 Ottobre 2015 17:25

Il successo di “e-bola” alla Festa del Cinema

Il primo film formazione fa il tutto esaurito alla kermesse di Roma. Arriva il plauso del mondo del cinema e delle istituzioni: «Un tributo per la classe medica e uno strumento a disposizione dei camici bianchi di tutto il mondo»

Il successo di “e-bola” alla Festa del Cinema

Gli “ebola fighters” protagonisti della Festa del Cinema di Roma. Ha riscosso grande successo la prima di “e-bola”, il primo film formativo ed informativo per la classe medica prodotto da Falcon Production per Consulcesi e diretto da Cristian Marazziti. La pellicola, fortemente voluta dal Direttore Artistico Antonio Monda nella sezione “Risonanze”, ha già raccolto il plauso unanime della critica e di chi ha a che fare ogni giorno con emergenze sanitarie come quella, appunto, che ha messo in ginocchio l’Africa Occidentale.


Uno degli spettatori illustri della premiére è stato Ranieri Guerra, Direttore Generale Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, che ai microfoni di Sanità informazione ha espresso l’apprezzamento per questo progetto: «C’era un assoluto bisogno di un film come “e-bola”, perché penso che avere la possibilità di raggiungere il grande pubblico mostrandogli quel che accade davvero sul campo sia un bene per tutti. Così come è estremamente utile il rigore scientifico usato perché contribuisce a far maturare una cultura corretta sotto il punto di vista scientifico. Vediamo proprio in questi giorni – continua Guerra – in cosa consista la cultura scientificamente non corretta con le incredibili e inutili polemiche sulle vaccinazioni. Il metodo utilizzato nella realizzazione di “e-bola” è invece fondamentale per avvicinare il grande pubblico a questo tipo di tematiche e dare un minimo di informazioni corrette a chi non è del mestiere».

“e-bola” è infatti molto più di un semplice film: annunciato lo scorso 15 luglio di fronte ad una platea internazionale di istituzioni del mondo sanitario, la pellicola fa parte di un più ampio progetto formativo nato per coniugare la formazione per il personale sanitario di tutto il mondo e l’informazione per il grande pubblico. Il rigore scientifico del film è garantito dalla consulenza scientifica dei medici e delle strutture che hanno fronteggiato il virus: l’Istituto per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” e l’Università “Sapienza” di Roma. Il progetto si completa con le pillole formative accreditate Agenas, l’ente pubblico di supporto al Ministero della Salute che si occupa di ECM (Educazione Continua in Medicina), obbligatoria per i medici.

«L’idea di fare un film formativo sul tema Ebola – ha spiegato invece il regista Christian Marazziti – è venuta a Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Group e Falcon Production, che mi ha parlato più volte della sua intenzione di creare qualcosa di nuovo per formare ed informare sia gli operatori sanitari che la gente comune su un tema così importante. Il tutto cercando di trovare chiavi narrative interessanti per mantenere la tensione drammatica del film, senza cadere mai nel didascalico. Credo che ci siamo riusciti».

«Il nostro – ha spiegato infine il produttore di “e-bola”, Massimo Tortorella – è un progetto sperimentale che vuole senza dubbio essere cinematografico, ma che si è prefisso anche l’intenzione di raggiungere altri obiettivi. La prima caratteristica di “e-bola” – continua Tortorella – è che di solito questo genere di film arriva “postumo”, ovvero molto tempo dopo che un determinato evento si è verificato: pensiamo, ad esempio, all’11 settembre. Questo, invece, è un film attuale, che parla di un problema che continua ad esistere nonostante i riflettori della stampa internazionale si siano un po’ abbassati. Vengo dall’Inghilterra e lì la settimana scorsa un’infermiera che aveva contratto il virus Ebola, ed era guarita, è ricaduta nella malattia; l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inoltre stabilito che, purtroppo, esiste una recrudescenza dell’Ebola. Insomma, non se ne parla più tanto ma noi vogliamo continuare a parlarne. E vogliamo farlo in maniera intelligente, attraverso un film che, spero, piacerà a tutti».

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