Lavoro e Professioni 12 Marzo 2019 13:45

Contratto medici, per CIMO-FESMED si deve chiudere parte economica e rinviare parte normativa al CCNL 2019-21

La Federazione lancia anche una petizione su change.org per difendere i medici e supportare la class action contro ARAN e Regioni che entrerà nel vivo in questi giorni
Contratto medici, per CIMO-FESMED si deve chiudere parte economica e rinviare parte normativa al CCNL 2019-21

«La Federazione CIMO-FESMED ritiene che, dopo un anno di totale e sostanziale indifferenza delle istituzioni alle richieste di chiarimenti e di rispetto delle norme che indicano chiaramente il quantum del rinnovo del contratto dei medici 2016-2018, ogni tipo di discussione dovrà necessariamente ripartire dal riconoscimento del 3,48% a partire dal 1 gennaio 2018 e dalla questione RIA, in attesa della convocazione del tavolo tecnico promesso dal Ministro Grillo. E impostando una soluzione per il nodo dell’esclusività di rapporto, che dovrà riguardare il CCNL 2019-2021». È quanto sostiene la Federazione in una nota, alla vigilia della ripresa delle trattative in Aran per il contratto della dirigenza medica.

«Sono questi i punti fermi con i quali la Federazione CIMO-FESMED affronterà le trattative – prosegue – che si svolgono su un contratto che avrebbe dovuto chiudersi il 31 dicembre scorso e che riprendono dagli stessi quesiti su cui si è aperta la trattativa un anno fa. Da allora, tutti gli incontri non hanno portato a nulla soprattutto per la totale assenza di chiarezza sui fondi disponibili e per la presenza di proposte peggiorative sulla parte normativa».

LEGGI ANCHE: SI UNISCONO CIMO E FESMED: NASCE SINDACATO DA 15MILA ISCRITTI. IL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE QUICI: «ORA DRITTI AI PROBLEMI CON SPIRITO RINNOVATO»

«Ed è in particolare sulla mancanza di volontà politica di affrontare le questioni sopra indicate che CIMO e FESMED hanno abbandonato un anno fa il tavolo politico in ARAN ed hanno partecipato a quello tecnico insieme agli altri sindacati, nel quale si è lavorato nei mesi successivi sulla parte normativa senza raggiungere alcun accordo tra le parti sulle questioni affrontate. Anzi – continua la Federazione -, è necessario ricordare che nelle proposte avanzate dalle istituzioni vi sono elementi pericolosi per la professione, con ARAN e Regioni che non hanno mostrato alcun interesse a qualificare il CCNL dei medici, trincerandosi dietro alla scusa che un accordo fosse stato già siglato con l’area del Comparto; fatto che, per CIMO-FESMED, non è accettabile in quanto peggiorativo delle condizioni lavorative dei medici, già estremamente difficili, e poco consono con le esigenze della dirigenza sanitaria».

«In assenza, quindi, di un contratto normativo che valorizzi la professione migliorandone la qualità del lavoro e la sicurezza delle cure, appare del tutto evidente che la Federazione ritenga possibile arrivare ad una chiusura definitiva del CCNL 2016-18 per la sola parte economica, ove incontri le richieste già note, e non certamente in quella normativa. Su quest’ultima, ogni discussione dovrà essere rinviata nella trattativa per il successivo rinnovo contrattuale 2019-21, per il quale il sindacato ha già messo a disposizione una piattaforma di discussione».

«Inoltre – conclude la Federazione -, per continuare a sostenere i principi di dignità del lavoro dei medici e del diritto universale alle cure per i cittadini, CIMO ha appena lanciato una petizione su change.org Difendi il tuo diritto alla salute, difendi i medici della sanità pubblica” per appoggiare la class action avviata dal sindacato dei medici lo scorso 2 gennaio contro ARAN e Regioni e che entrerà nel vivo in questi giorni.

LEGGI ANCHE: CONTRATTO MEDICI, QUICI (CIMO): «PARTITA DENUNCIA A CORTE EUROPEA. CHIUDIAMO SUBITO QUELLO SCADUTO E PENSIAMO AL NUOVO»

Articoli correlati
Task shifting da medici a personale sanitario? I sindacati: «Rischio contenziosi»
ANAAO-ASSOMED e CIMO-FESMED scrivono alla Corte dei Conti. I due sindacati della dirigenza medica intendono chiedere un interpello all’ARAN
Ospedalità privata, l’appello dei medici al prossimo Governo: «Non dimenticatevi di noi»
Quici (CIMO-FESMED): «Intollerabili le discriminazioni tra medici del pubblico e medici del privato convenzionato». De Rango (CIMOP): «Introdurre contratto quadro per sanare ingiustizia»
In Veneto 100 euro l’ora per gli straordinari in Pronto soccorso. CIMO-FESMED: «Estendere accordo in tutta Italia»
Un accordo, quello raggiunto tra la Regione e le organizzazioni sindacali, che prova a rendere nuovamente attrattiva l’area di Emergenza-Urgenza
Senato, la sanità perde la sua Commissione ad hoc. La protesta di CIMO-FESMED
A partire dalla prossima legislatura le competenze dell'attuale dodicesima Commissione Igiene e Sanità del Senato confluiranno nella nuova decima Commissione “Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale”. Una scelta che non convince la Federazione CIMO-FESMED
Consiglio di Stato boccia i reparti gestiti dagli infermieri. CIMO-FESMED: «Competenze mediche non siano affidate ad altri professionisti»
Il sindacato commenta la sentenza: «La gestione del percorso terapeutico e clinico del pazienti deve essere in capo ai medici»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”