Salute 7 Marzo 2019 09:00

LA STORIA | «Disabile dopo un incidente in moto, ora sono campione del motociclismo italiano ed internazionale»

Maurizio Castelli, 26 anni, la ricetta del suo successo: «Prima per la riabilitazione, poi per l’allenamento fuori pista, ho scelto l’elettromiostimolazione, una tecnica che permette di allenare in profondità oltre 300 muscoli, attraverso degli esercizi a corpo libero effettuati con degli elettrodi, in soli 20 minuti a settimana»
di Isabella Faggiano

È dal peggiore dei giorni della sua vita che Maurizio ha trovato la forza di ricominciare. Il 7 agosto del 2015 un suv gli ha tagliato la strada mentre era bordo della sua moto. L’incidente gli è costato l’amputazione dell’avambraccio sinistro. Poco dopo, Maurizio era già in piedi e, grazie ad una protesi, si è rimesso pure in sella alla sua moto, questa volta da pilota professionista.

Campione per due anni consecutivi alla OCTO Bridgestone Cup, il campionato riservato a piloti con disabilità, e primo classificato, nel 2017, all’International Bridgestone Handy Race, la manifestazione di moto paralimpico dedicata a piloti disabili provenienti da tutto il mondo. Maurizio Castelli, 26 anni, membro del consiglio direttivo dell’Associazione Diversamente Disabili – l’unica onlus a livello nazionale che provveda al recupero della patente speciale per piloti disabili – racconta la sua storia ai microfoni di Sanità Informazione e, soprattutto, il segreto dei suoi successi.

«Dopo l’amputazione dell’avambraccio, cominciando l’attività agonistica – ha commentato il motociclista professionista – ho dovuto fare i conti con la necessità di una preparazione atletica che fosse più avanzata e, soprattutto, adeguata alla mia disabilità. Così, per l’allenamento fuori pista – ha svelato Maurizio – ho scelto l’elettromiostimolazione, una tecnica che permette di allenare in profondità oltre 300 muscoli, attraverso degli esercizi a corpo libero effettuati con degli elettrodi, in soli 20 minuti a settimana».

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I benefici dell’elettromiostimolazione (Ems) per un motociclista professionista possono essere molteplici. «L’Ems – ha spiegato Gherardo Bertocchi, chinesiologo compensativo adattivo e responsabile tecnico-scientifico nazionale Fit and Go – permette di lavorare su tutte le esigenze specifiche di ogni singolo sport. Nel caso del motociclismo, ad esempio, si punta al rinforzo della parte addominale o si simulano i movimenti che si eseguono in sella. Gli elettrodi sul corpo agiscono attraverso una fase di impulso ed una di non-impulso. Nella prima, si rinforzano i muscoli e nella seconda si allena la componente neuromuscolare, ovvero l’apprendimento o l’affinamento del movimento».

L’Ems può essere utilizzata anche durante la fase della riabilitazione: «La più conosciuta – ha continuato Bertocchi – è la tens fisioterapica, un allenamento di tipo passivo, molto utile in riabilitazione. Nella fase successiva, quella rieducativa, è consigliato, invece, l’Ems full body, che permette il recupero delle funzioni avanzate di un soggetto».

Ma a migliorare non è solo la tonicità muscolare: «L’allenamento con elettromiostimolazione – ha raccontato Maurizio Castelli – essendo molto più faticoso di qualsiasi altro esercizio classico, aumenta le prestazioni in moto, il livello di resistenza, le capacità respiratorie e agevola il recupero muscolare».

E, intanto, Maurizio è già pronto per riconquistare il podio per il terzo anno consecutivo. E non solo. «Scenderò in pista il 14 aprile a Cervesina sul circuito del Tazio nuvolari. Ma quest’anno – ha concluso – vorrei partecipare almeno ad una delle gare della Coppa Italia per normodotati».

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