Ecm 25 Novembre 2022 15:53

Scadenza triennio ECM, ultimo mese per mettersi in regola. Dopodiché «gli Ordini faranno il loro lavoro»

Leoni (FNOMCeO): «Auspico massiccia ondata di partecipazione». Gagliano (Opi Genova): «Lettera Cogeaps una doccia fredda». D’Ippolito (OMCeO Caltanissetta): «Formazione è norma da rispettare». Pais de Mori (Opi Belluno): «Ecco la lettera con le tre classificazioni degli iscritti»

Un mese solo a disposizione degli operatori sanitari per mettersi in regola con l’obbligo ECM, dopodiché, «gli Ordini faranno il loro lavoro», ovvero valuteranno la situazione formativa degli iscritti e prenderanno i provvedimenti necessari. È molto Chiaro Giovanni Leoni, Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Venezia e Vicepresidente della FNOMCeO, in merito a cosa andranno incontro i professionisti che non avranno raggiunto il numero di crediti necessari per completare il triennio di formazione continua in medicina.

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Leoni (FNOMCeO): «Auspico massiccia ondata di partecipazione»

Leoni conferma l’attenzione degli Ordini verso la formazione continua degli iscritti ed auspica una «massiccia ondata di partecipazione» dei camici bianchi per mettersi in regola ed evitare sanzioni e il rischio di non riuscire ad accedere alla copertura assicurativa se verranno raccolti meno del 70% dei crediti ECM. «Considero questo uno stimolo a tutti i colleghi a certificare la propria situazione formativa. La formazione permanente è parte integrante della giornata lavorativa del medico, il quale assorbe sistematicamente informazioni ed è personalmente interessato alla sua branca specialistica, semplicemente perché questa è la sua natura. Gli Ordini, come è stato fatto per quanto riguardava la situazione Covid, faranno semplicemente il loro lavoro: analisi della situazione ed eventualmente avvio di procedimenti disciplinari verso i colleghi non in regola con i percorsi formativi. Questo perché la natura degli OMCeO è quella di essere istituzioni al servizio dei cittadini. È nostro compito – aggiunge – registrare in un primo momento la laurea del professionista iscritto, una volta anche l’abilitazione ma oggi no perché la laurea è abilitante e, a seguito, registrare la certificazione che un medico è in regola con il suo percorso formativo. Quanto è stato fatto per quanto riguarda il percorso vaccinale, lo faremo anche per il percorso formativo. Questo perché, semplicemente, è il nostro lavoro», conclude.

Gagliano (Opi Genova): «Lettera Cogeaps una doccia fredda»

Alcuni mesi fa il Cogeaps ha inviato a tutte le federazioni delle comunicazioni relative allo stato della formazione ECM di tutti gli iscritti. Ogni ordine, dunque, ha avuto il quadro completo della situazione. Per Carmelo Gagliano, Presidente dell’Ordine professioni infermieristiche di Genova, quella lettera, però, è stata una vera e propria «doccia fredda che avremmo preferito non ricevere. Doverosamente, il Cogeaps ci ha dato una fotografia di come i nostri iscritti stanno seguendo il programma ECM. E la situazione, in termini percentuali, non è molto incoraggiante. Ma sull’aggiornamento professionale vogliamo puntare in maniera forte e potente per dare servizi di qualità ai cittadini. Abbiamo dunque sentito, come Ordine degli infermieri, il dovere istituzionale, deontologico e professionale di rappresentare, in maniera capillare a tutti i nostri iscritti, l’importanza di adempiere all’obbligo formativo vigente, ma anche chiedere loro di partecipare alla formazione nelle diverse modalità che abbiamo a disposizione oggi. Abbiamo poi anche dovuto comunicare le percentuali di certificabilità e le singole situazioni che devono essere sanate entro il termine del 31 dicembre», ha spiegato.

D’Ippolito (OMCeO Caltanissetta): «Formazione è norma da rispettare»

Molti Ordini, in seguito alla lettera del Cogeaps, ne hanno mandata una simile agli iscritti che risultavano ancora non in regola con la scadenza, prevista il 31 dicembre prossimo. Così ha fatto anche l’OMCeO di Caltanissetta. Il presidente, Giovanni D’Ippolito, spiega di averla «inviata in base all’elenco che mi è stato trasmesso dal Cogeaps dove si evidenziano i colleghi che ancora risultano non in regola con i crediti formativi almeno sino alla data del 15 ottobre circa. Ho inviato la lettera ai colleghi ricordando che il 31 dicembre scade il triennio di obbligo formativo e invitandoli a occuparsi in questi due mesi che rimangono all’aggiornamento fino al raggiungimento dei crediti necessari per ciascuno degli iscritti. Ho dato anche loro delle indicazioni perché oltre ai corsi che ancora sono in itinere in presenza naturalmente c’è la possibilità di avvalersi dei corsi FAD».

Pais de Mori (Opi Belluno): «Ecco la lettera con le tre classificazioni degli iscritti»

Anche l’Ordine delle Professioni infermieristiche di Belluno, presieduto da Luigi Pais de Mori, ha inviato una comunicazione analoga agli iscritti per spronarli a completare la formazione: «I dati che sono pervenuti dal Cogeaps – spiega Pais de Mori – sono dati che non ci hanno confortato. Gli infermieri si formano, quelli che si formavano prima continuano a farlo ma ancora molti, troppi, non si formano adeguatamente o non si formano proprio. È un problema culturale importante, quello che nell’ambito statunitense viene chiamato il long life learning, la convinzione che il professionista sanitario non può non continuare a formarsi proprio per le caratteristiche stesse della professione che adopera e per le ricadute, soprattutto di sicurezza, per il cittadino è diventato un motivo di non dico preoccupazione ma di attenzione. Dobbiamo invertire questo momento di impasse, anche dando strumenti nuovi e possibilità nuove. Non c’è più tempo da perdere, è il momento di agire, l’ordine sta facendo la sua parte», conclude il presidente dell’Opi Belluno.

 

 

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