Contributi e Opinioni 16 Dicembre 2020 10:13

«Il medico del 118 non è un medico di medicina generale»

di Mario Balzanelli e Antonino Grillo

L’essere stato contrattualmente incardinato nel capo V del contratto di Medicina Generale non fa, giuridicamente, del medico di emergenza territoriale 118 un medico di medicina generale. Anzi, lo stesso capo V ne specifica, con chiarezza, il ruolo, ne definisce la connotazione di ambito professionale dedicato, elenca i contesti specifici consentiti dei profili di operatività, escludendo tutti gli altri.

Il medico del 118 non è, quindi, in forma ed in sostanza, un medico di medicina generale. Il medico del 118 è, invece, in forma ed in sostanza, il medico di emergenza territoriale sancito dalla legislazione nazionale (DPR del 27/3/1992; GU n° 114 serie generale del 17/571996). Il medico del 118, durante la pandemia COVID, rimane il medico che per primo ha obbligo tassativo visitare da vicino il paziente acuto e critico, il medico che per primo lo deve stabilizzare e curare e quindi, laddove necessario, trasportare in ospedale. Il medico del 118 non è stato affatto esonerato dal visitare – “de visu” – i pazienti, come invece, con apposita normativa, proprio il medico di medicina generale.

Non è stato esentato dal valutare clinicamente, tutti i giorni, a qualunque ora del giorno e della notte, i pazienti con febbre, tosse insistente, difficoltà respiratoria acuta, dal dovere di ufficio di stabilizzarli in contesto tempo dipendente, dalla necessità inevitabile di stare con loro a stretto, a strettissimo contatto, negli spazi ristretti del vano sanitario di una ambulanza, anche ore ed ore, in attesa della presa in carico del paziente da parte delle unità operative competenti ospedaliere. Il medico del 118 è stato dall’inizio della pandemia, ed ininterrottamente, fianco a fianco, nella relazione medico – paziente, al paziente COVID-19 relato, sia quale caso sospetto, sia quale caso conclamato. Nessun altro medico della medicina territoriale gestisce, a strettissimo contatto, ad alta intensità di cura, il paziente COVID, se non il medico del 118.

Questo significa, senza mezzi termini, assunzione di rischio, esposizione obiettiva a rischio, un rischio pesantissimo, reale, tangibile, perché rischio assai concreto di contagio, rischio incombente quotidiano di contrarre una polmonite bilaterale ad eventuale decorso fulminante, rischio di sepsi, rischio di disfunzione multiorgano, rischio di morte, come a molti di noi del 118 è drammaticamente successo, il più delle volte nel fiore degli anni. Non riconoscere questo rischio, escludere ostinatamente e scientemente il medico del 118 da una specifica premialità correlata a questo rischio, sostenendo che il medico del 118 è un medico di medicina generale, significa commettere uno spregevole atto di falso ideologico, significa violare assurdamente qualunque idea di deontologia, significa costringere i medici del 118 a ricorrere apertamente a tutte le autorità competenti, portando questo irricevibile scempio alla attenzione della stampa nazionale.

Mario Balzanelli, Presidente Nazionale SIS 118 e Antonino Grillo, Presidente SIS 118 Sicilia

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Pediatri, medici del 118, guardie mediche: la carenza di camici bianchi investe il Molise
Nella regione si registra una grave carenza di pediatri ospedalieri e il Punto nascite di Isernia rischia di chiudere. Crudele (OMCeO Isernia): «Non bisogna fare avvisi per sei mesi a tempo determinato, ma concorsi che diano una stabilità». De Gregorio (OMCeO Campobasso): «La coperta è corta, abbiamo troppe sedi di guardia medica»
di Francesco Torre
Si possono bere alcolici quando si risulta positivi al Sars-CoV-2?
Il consumo di alcolici è controindicato quando si è positivi al virus Sars CoV-2. Gli studi mostrano infatti che gli alcolici possono compromettere il sistema immunitario
Per la Medicina Generale 900 borse in più. Anelli (Fnomceo): «Aiuta a svuotare imbuto formativo»
«Esprimiamo la nostra soddisfazione – commenta Filippo Anelli – per questo intervento. Dimostra un’attenzione da parte del Governo alle cure primarie e alla figura del Medico di Medicina Generale»
Dopo quanto tempo ci si può ammalare di nuovo di Covid-19?
Gli studi indicano che le reinfezioni con Omicron sono più frequenti. Una ricerca suggerisce un intervallo tra i 90 e i 640 giorni, un'altra tra i 20 e i 60 giorni
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...