Covid-19, che fare se...? 14 Febbraio 2023 15:01

Quali sono i sintomi «nascosti» della variante Gryphon?

I sintomi di Gryphon sono simili a quelli legati a Cerberus, che attaccano principalmente le prime vie respiratorie e si manifestano in mal di gola, tosse, raffreddore. Non sempre la febbre si presenta con temperature elevate e, a differenza dei casi delle prime ondate, il sintomo della perdita dell’olfatto e del gusto non è più comune. Ma ci sono tre sintomi in particolare, che sembrano manifestarsi di frequente, ma che spesso possono passare inosservati: vertigini, mal di testa e stanchezza

Quali sono i sintomi «nascosti» della variante Gryphon?

Da quando l’emergenza Covid-19 è esplosa nuovamente in Cina, l’attenzione dei virologi e degli immunologi si è concentrata molto anche sulla sottovariante Omicron XBB.1.5, chiamata Gryphon. Si teme che questa nuova versione di Omicron possa diventare dominante anche in Italia, dove al momento si segnala solo una crescita moderata dei casi Gryphon. La variante sembra essere in grado di eludere in maniera più efficace l’immunità acquisita con infezione o con i vaccini.

Vertigini, mal di testa e stanchezza sono i sintomi spesso ignorati

I sintomi di Gryphon sono simili a quelli legati a Cerberus, che attaccano principalmente le prime vie respiratorie e si manifestano in mal di gola, tosse, raffreddore. Non sempre la febbre si presenta con temperature elevate e, a differenza dei casi delle prime ondate, il sintomo della perdita dell’olfatto e del gusto non è più comune. Ma ci sono tre sintomi in particolare, che sembrano manifestarsi di frequente, ma che spesso possono passare inosservati: vertigini, mal di testa e stanchezza. Se infatti tosse, mal di gola e raffreddore possono essere confusi con una qualsiasi altra infezione o con l’influenza, gli altri tre sintomi «nascosti» possono essere completamente ignorati, specialmente in assenza di febbre.

Sintomi «nascosti» favoriscono la diffusione di Gryphon

Vertigini, mal di testa e stanchezza possono infatti essere associati allo stress. Per cui può capitare che coloro che sono stati contagiati da Gryphon continuino a svolgere normalmente le loro attività quotidiane, sopportando quel malessere, e contagiando involontariamente altre persone. Sappiamo inoltre che la variante Gryphon è caratterizzata da mutazioni che le consentono di eludere più facilmente l’immunità da infezioni precedenti e da vaccino, e quindi sembra essere più contagiosa. Al momento abbiamo pochi dati sulla sua capacità di causare malattie gravi, ma rimane comunque pericolosa per le persone anziane e immunocompromesse.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nuova variante “Arturo” di Omicron, in India boom di contagi. Rischiamo una nuova ondata?
In India si sta verificando un aumento dei contagi che sembrano essere legati a una nuova variante, soprannominata Arturo. Gli esperti si interrogano sul possibile rischio che possa dare luogo a una nuova ondata
Il Covid ci ha «rubato» il sonno. La neuroscienziata: «Possibile legame con neuroinfiammazione»
Giornata mondiale del sonno: tra la moltitudine di cose che la pandemia ci ha portato via, c'è anche il buon riposo. È la «coronosomnia» come conferma a Sanità Informazione Arianna Di Stadio, docente all'Università di Catania e ricercatrice onoraria presso il Laboratorio di Neuroinfiammazione UCL Queen Square Neurology di Londra
Attacchi di panico in aumento: ecco sintomi e cause. Iacobelli (Eurodap): «Donne più a rischio»
Ora che la pandemia sembra essere sotto controllo, iniziano a diventare più evidenti gli strascichi di questa emergenza. Il disturbo da attacchi di panico si sta rivelando una delle conseguenze più frequenti in epoca post-Covid. Ne parla a Sanità Informazione Eleonora Iacobelli, presidente dell'Associazione Europea per il Disturbo a Attacchi di Panico e del Centro Bioequilibrium.
Il 15 marzo è il Long Covid Day, vittime Usa si mobilitano per chiedere più attenzione
Dagli Usa è partita una grossa mobilitazione sui social. Le vittime del Long Covid, provenienti da tutto il mondo, si sono unite e hanno lanciato il Long Covid Awareness Day, una Giornata internazionale della consapevolezza sul Long Covid, che si celebra il prossimo 15 marzo. Il simbolo è un nastro tricolore grigio, nero e verde
Long Covid, un “vecchio” anti-diabetico potrebbe ridurre sintomi del 42%. Lo studio in pre-print
Un comune ed economico farmaco per il diabete potrebbe porre fine, o quasi, all'emergenza Long Covid, la sindrome post-infezione che colpisce milioni di persone nel mondo. Uno studio clinico dell'Università del Minnesota ha scoperto che la metformina, assunta da circa 20 milioni di diabetici di tipo 2 negli Stati Uniti, ha ridotto del 42% il rischio che una persona sviluppi il Long Covid
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Straordinari a 100 euro l’ora e aumenti in Pronto soccorso. I dettagli del decreto Schillaci

Approvato in Consiglio dei Ministri il decreto con le nuove misure che dovrebbero dare un po' di respiro alla sanità italiana. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in accordo con il coll...
di Mario Zimbalo
Salute

Tutti pazzi per il farmaco che fa dimagrire. Aifa: possibili carenze per diabetici e obesi

Promosso dalla scienza come «svolta» contro l'obesità, ma acquistato e osannato da numerosi vip sui social come strategia per dimagrire, ora il farmaco semaglutide rischia di divent...
Covid-19, che fare se...?

Il vaccino anti-Covid-19 può avere effetti collaterali anche se è passato molto tempo?

È una domanda «ritornata in voga» nei giorni scorsi, quando il celebre attore italiano, Jerry Calà, è stato costretto a lasciare il set per un malore che poi si &egrav...