Lavoro e Professioni 29 Marzo 2021 10:58

Obbligo vaccinale e scudo penale, le norme in arrivo per i sanitari

Con il nuovo decreto dovrebbero arrivare due novità per gli operatori sanitari: lo scudo penale per i vaccinatori e l'obbligo vaccinale per chi è a contatto con i pazienti. In discussione trasferimenti e sanzioni amministrative per chi rifiuta la somministrazione
Obbligo vaccinale e scudo penale, le norme in arrivo per i sanitari

“Scudo penale” per i vaccinatori e obbligo vaccinale per i sanitari. Il prossimo decreto, in arrivo probabilmente a giorni, dovrebbe contenere queste due novità per i professionisti della salute. Di entrambe si parla da qualche settimana e già il ministro della Salute Roberto Speranza aveva assicurato che il governo era al lavoro per provvedere. A scatenare l’esigenza due episodi legati alle reazioni avverse AstraZeneca e ai focolai scatenati da personale no-vax in ospedali e residenze per anziani.

Scudo penale, perché la richiesta

Nel primo caso, la necessità di uno “scudo penale” protettivo per i vaccinatori si è presentata con l’avvio dell’indagine sulla morte di Stefano Paternò, militare siciliano deceduto a poche ore dalla somministrazione del vaccino. Nel registro degli indagati, infatti, è stato iscritto anche il personale che ha effettuato l’iniezione, per quanto in via cautelativa. Pur se protettiva, la Legge 24 non impedisce di iscrivere il medico nel registro indagati per “atto dovuto”, costringendolo comunque a una spesa per la causa. Da qui la richiesta degli Ordini per uno scudo completo che escluderebbe comunque i casi di “colpa grave”. Su questo il problema dell’iscrizione al registro degli indagati resterebbe un nodo da sciogliere.

Obbligo vaccini, cosa succederà a chi si rifiuta?

Nel secondo caso, ha fatto scalpore nei giorni scorsi il caso di Brindisi, in cui quasi 400 operatori si sono dichiarati contrari alla vaccinazione. Numero ora ridotto a 200, in ogni caso ingente per la Asl di Lecce. La struttura ha già minacciato trasferimenti e addirittura licenziamenti, chiedendo anche un sostegno da parte del governo, che non si farà attendere. A causa della vicinanza con persone fragili o potenzialmente infette, medici e infermieri dovranno essere vaccinati contro Covid-19.

Tra i precedenti su cui si fa leva c’è una pronuncia scritta dall’attuale ministra della Giustizia, Marta Cartabia, da vicepresidente della Corte Costituzionale nel 2017. Si trattava della legittimità del “decreto Lorenzin” sull’obbligo vaccinale per l’iscrizione dei bambini a scuola. In questo caso, veniva dichiarato, l’imposizione di un trattamento sanitario non andava a cozzare con l’articolo 32 della Costituzione, in quanto non pericoloso per l’obbligato ma protettivo nei confronti suoi e degli altri. Prevista comunque un’equa indennità al danneggiato in caso di conseguenze impreviste.

La norma in studio in questi giorni dovrebbe prevedere, per i sanitari che rifiutino la vaccinazione, di essere trasferiti a mansioni di carattere amministrativo e non a contatto con pazienti. In caso di rifiuto anche di quest’ultima possibilità, potrebbero scattare sanzioni di tipo amministrativo delineate dall’Ordine dei medici.

Anelli (FNOMCeO): «Medici d’accordo con obbligo»

«Bene l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, anche se i medici sono per la stragrande maggioranza vaccinati. Bene anche lo “scudo penale” per i professionisti che vaccinano, ma estenderlo al trattamento complessivo del Covid». È questa, in estrema sintesi, la posizione della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, in merito alle prime indiscrezioni trapelate sul nuovo Decreto Legge allo studio del Governo.

 

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