Lavoro e Professioni 27 Ottobre 2015 16:24

«Ex specializzandi, Governo faccia transazione»

I rimborsi ai medici sono la prima voce di spesa per Palazzo Chigi e si va verso un esborso di oltre 4 miliardi di euro. Federico Gelli, responsabile Sanità della Segreteria Renzi del Partito Democratico: «Problema troppo sottovalutato: ora solo il Governo può risolvere la situazione».
«Ex specializzandi, Governo faccia transazione»

I rimborsi agli ex specializzandi? Attualmente, una delle principali voci di spesa di Palazzo Chigi. Parola di Matteo Renzi. Ecco le dimensioni reali che ha assunto la questione, ancora irrisolta, dei medici specialisti classe 82 -2006.


Le continue sentenze favorevoli a coloro che, a seguito degli anni di specializzazione in medicina, hanno fatto ricorso per non aver ottenuto il trattamento economico che gli spettava di diritto, starebbero guidando le casse dello Stato ad un esborso miliardario. A seguito della dichiarazione del premier, Sanità informazione ha voluto approfondirne il senso insieme a Federico Gelli, responsabile Sanità per il Partito Democratico.

«A mio avviso il problema, maturato nel corso dei decenni, viene ancora oggi sottovalutato – dichiara Gelli -. Le cifre snocciolate dal premier sono oggettivamente preoccupanti, e richiedono un intervento normativo. Non è più possibile andare avanti a colpi di sentenze e credo che una modalità corretta per affrontare la situazione è che il governo se ne faccia carico avvalendosi dei ministeri competenti, cioè il Mef, il Ministero della Salute e quello dell’Università, perché si possa trovare una soluzione normativa: una transazione che chiuda definitivamente la partita. In caso contrario  – sostiene – si profilerebbe davvero un danno enorme al bilancio dello Stato».

Un danno stimato in oltre 4 miliardi e mezzo di euro, e sentenze che continuano a dare ragione ai medici che fanno ricorso. Se a questo si aggiunge la recente sentenza della Cassazione che allarga ali ante ’83 il bacino di potenziali ricorrenti, quella cifra potrebbe sembrare addirittura ottimistica… 

«Quest’ultima sentenza aggrava ancora di più la questione – continua il responsabile Sanità PD –  e a maggior ragione rende necessaria una norma che riconosca nel modo più consono i diritti lesi dal mancato recepimento delle direttive europee, e che al tempo stesso possa graduare l’elemento transattivo rispetto a chi ha percepito quota parte con borse di studio che non prevedevano integrazioni, riconoscimenti pensionistici ecc., e nello stesso tempo chi ha potuto svolgere l’attività professionale ma non ha percepito alcuna somma. Insomma, la questione è complessa, e gode di grande attenzione e grandi aspettative dalla categoria medica. Bisogna iniziare a rispondere in maniera adeguata – conclude Gelli –  e solo il governo può farlo»

Articoli correlati
Responsabilità medica: Fondazione Italia in Salute, via a tavolo per un «tagliando» della Legge 24
Dagli accertamenti tecnici preventivi alla conciliazione obbligatoria fino alla gradazione della colpa in ambito penale, al ruolo degli audit clinici, alle ipotesi di costituzione di un fondo per l'alea terapeutica e l'importanza delle linee guida. Questi sono alcuni dei temi emersi dal tavolo tecnico voluto dalla Fondazione Italia in Salute per una revisione della legge sulla Responsabilità medica (Legge 24/2017)
Non voler visitare un paziente può essere reato
Una recente sentenza sancisce che il non voler visitare un paziente può portare ad una richiesta di risarcimento danni o peggio
di Riccardo Cantini, intermediario assicurativo (Iscrizione RUI di IVASS: E000570258)
Ex specializzandi, Consulcesi: «Segno inequivocabile da ministra Messa su risarcimenti»
Sulla questione ex specializzandi, dopo le novità, il presidente Consulcesi ribadisce: «Noi continueremo a sostenere nei tribunali, ed in tutte le altre sedi possibili, questa battaglia di giustizia»
Sbrollini (Italia Viva): «Chiederei scusa agli ex specializzandi per i ritardi. Ora tocca ai tribunali»
Subito dopo il question time in Senato, abbiamo incontrato la senatrice Daniela Sbrollini di Italia Viva, che ha posto alla ministra Maria Cristina Messa il quesito sull'ingiustizia subita dai medici specializzandi dall'83 al 91
Ex specializzandi. La ministra Messa: «Ci impegneremo a porre rimedio con ogni utile iniziativa»
Durante il question time in Senato, di fronte alla domanda della senatrice Sbrollini, la ministra Messa ha confermato di essere a conoscenza della recente sentenza della Corte di giustizia europea e rimarcato l'intenzione di porre fine all'ingiustizia
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

PNLA e PNE: due strumenti diversi, un’unica bussola per una sanità tempestiva e di qualità

Nel dibattito pubblico sulla sanità, le sigle PNLA (Piattaforma Nazionale Liste d’Attesa) e PNE (Piano Nazionale Esiti) avranno un peso sempre maggiore. Gestite entrambe da AGENAS, rappre...
Advocacy e Associazioni

Health4Europe: la società civile europea alza la voce

Il documento propone anche un nuovo modello di governance inclusiva, con la partecipazione strutturata di rappresentanti della società civile e delle associazioni di pazienti alle decisioni pol...
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”