Salute 10 Febbraio 2022 11:57

Tamponi rapidi, Nas chiudono 21 punti prelievo. 18 operatori lavoravano senza Green pass

I servizi di controllo hanno interessato 1.360 farmacie e centri di analisi, rilevando 170 irregolarità e 282 violazioni. Dall’uso di tamponi e kit reagenti non regolari alla mancata identificazione delle persone fino all’effettuazione dei test da personale non qualificato e in ambienti non idonei
Tamponi rapidi, Nas chiudono 21 punti prelievo. 18 operatori lavoravano senza Green pass

Il comando carabinieri per la Tutela della Salute ha avviato una campagna di accertamenti per verificare la corretta esecuzione di tamponi e analisi antigeniche per la ricerca del Covid-19. L’iniziativa, d’intesa con il ministero della Salute, ha interessato punti prelievo delle farmacie e centri di analisi. I controlli dei Nas hanno portato alla chiusura di 21 di questi solo nell’ultimo mese.

Tamponi rapidi, falsi positivi per far ottenere il Green pass ai No Vax

I controlli dei Nas sono stati avviati in tutta Italia per contrastare il fenomeno dei cosidetti falsi positivi. Si tratta di persone già risultate positive al Sars-Cov-2 che si presentano in un punto di prelievo con la tessera sanitaria di un’altra persona No Vax. Chiaramente, l’obiettivo è fargli ottenere, alla scadenza del periodo di quarantena e dopo un test negativo, il Green pass in maniera fraudolenta. I Nas hanno verificato che nei punti di prelievo venissero effettuate correttamente le operazioni di identificazione delle persone da sottoporre a test. Questo significa previa richiesta ed esibizione del documento di identità insieme alla tessera sanitaria.

Le violazioni: tamponi e kit reagenti non regolari, personale non qualificato, ambienti non idonei

I controlli hanno interessato 1.360 farmacie e centri di analisi, rilevando 170 irregolarità e contestando 282 violazioni. Si va dall’uso tamponi e kit reagenti non regolari – che non rispettando gli standard richiesti, potevano fornire un risultato inattendibile – alla mancata identificazione e registrazione delle persone. E ancora irregolarità nella comunicazione dei risultati nella piattaforma informatica e inadeguatezza delle figure professionali impiegate nell’esecuzione dei tamponi. In quattro casi, a effettuarli, infatti, era personale non qualificato e in altri casi privo del Green pass obbligatorio. Inoltre, i Nas hanno riscontrato l’effettuazione dei test in ambienti non idonei sotto il profilo igienico sanitario. Si trattava di androni di condominio, sottoscala, locali promiscui o in totale assenza di autorizzazione regionale.

Chiusi 21 punti prelievo, 18 operatori svolgevano l’attività senza Green pass

Le ispezioni dei Nas hanno determinato la sospensione di 21 punti di prelievo di tamponi rapidi condotti in condizioni igienico-strutturali carenti e con modalità non compatibili con l’attività. Sono stati sequestrati 677 kit per tamponi rapidi risultati non idonei e individuati 18 operatori che svolgevano l’attività senza avere il Green pass. Grazie alle verifiche dei Nas sono state accertate ulteriori violazioni connesse con la regolare tenuta di farmaci e dispositivi medici. I Carabinieri hanno sequestrato 650 confezioni di medicinali defustellati e 25.300 mascherine facciali irregolari.

 

 

 

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