Il Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani, in un’intervista a Sanità Informazione ripercorre le principali criticità del PNNR. Le proposte: «Modificare la legge 502/92 e studiare un meccanismo flessibile di equivalenza scelta/ore, che permetta ai medici con un carico assistenziale inferiore al massimale di coprire un debito orario nelle case di comunità, retribuiti a quota oraria o capitaria»
Onotri (SMI) accusa: «Potremmo arrivare a dimissioni di massa!», Anelli (FNOMCeO): «Famiglie rimaste prive non solo della persona ma anche di fonte di sostentamento». L’associazione di familiari “Medici a mani nude”: «Nonostante i vari annunci spot, emendamenti depositati e provvedimenti in commissione sul tema tutto è ancora fermo»
Fp Cgil medici e dirigenti SSN, Smi, Simet, Fed. C.i.pe-S.i.s.pe-S.i.n.s.pe proclamano lo stato di agitazione per la medicina generale. Onotri: «La medicina territoriale versa in condizioni disastrose. A noi medici di famiglia affidata l’intera gestione del Covid, clinica e amministrativa. Lavoriamo 12 ore al giorno sette giorni su sette»
A breve verrà convocata una riunione della direzione nazionale dello SMI per ulteriori azioni, in quanto: «Dopo due anni di sacrifici fatti dalla categoria medica, non si può firmare un accordo in perdita»
Le parole del Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani (SMI)
Il Sindacato Medici Italiani è contrario a due norme contenute nell’articolo 38 del DL 23 dell’8 aprile 2020: «Abbiamo sacrificato circa il 30% del nostro stipendio, vanificando di fatto l’incremento contrattuale che tra l’altro dopo 6 mesi ci verrà tolto. Non si possono chiedere ancora altri sacrifici»