Due nuovi studi pubblicati sul New England Journal of Medicine mettono in dubbio l’efficacia della quarta dose e degli anticorpi monoclonali contro le varianti del virus attualmente predominanti
Zazzi, co-presidente ICAR: «Si inizia a capire meglio quali parti della proteina spike tendono a rimanere stabili nel tempo e questo aiuta molto nei criteri di selezione dei monoclonali. Le funzioni virali colpite dagli antivirali invece non sono soggette a forte evoluzione»
Annamaria Cattelan primario di malattie infettive dell’ospedale della città veneta che, con Treviso e Verona detiene il primato di pazienti trattati con i monoclonali, smentisce che Sotromivab sia meno efficace sulla nuova variante di Omicron e guarda al futuro presentando Evuscheld, la nuova combinazione che blocca l’insorgere della malattia
Destinato ai pazienti fragili, il cocktail di anticorpi è stato messo a punto da AstraZeneca ed è in grado con una sola dose di ridurre il rischio di sviluppare la malattia in forma sintomatica ed ha una copertura di sei mesi. Da affiancare al vaccino, risulta essere efficace anche contro Omicron
Dalla collaborazione tra Fondazione Toscana Life Sciences e Spallanzani è nato il progetto di ricerca per lo sviluppo di anticorpi monoclonali umani in risposta all’infezione da SARS-CoV-2. Tanti i possibili utilizzi, a partire dallo scopo profilattico/terapeutico fino alla ricerca di antigeni per lo sviluppo di vaccini