«Riteniamo doveroso e giusto essere considerati come operatori ad alto rischio quindi in diritto di essere vaccinati al più presto» si legge in una nota dell’Unione Nazionale Igienisti Dentali del Lazio
«Gli Igienisti dentali e gli altri professionisti sanitari non sono stati ancora contattati dalle proprie Asl e sono ancora in preoccupante attesa. Alla luce di quest’ultimo dato, nasce l’esigenza di promuovere il più presto possibile un iter per una vaccinazione di massa della categoria» spiega in una nota la Commissione d’Albo degli igienisti dentali di Roma e provincia
«Molti studenti hanno scelto tesi per indagare l’effetto della pandemia sulla salute orale e sulle conseguenze che lo stress dell’emergenza ha avuto anche sul benessere degli igienisti dentali»
Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, parla la Presidente della Commissione d’Albo nazionale Caterina Di Marco: «Abbiamo elaborato un documento di posizionamento sui principi della responsabilità, della professionalità e delle competenze dell’Igienista Dentale: un atto dovuto verso i nostri iscritti». Poi la richiesta: «Servono più Igienisti nel SSN, siamo ancora pochi»
Gli igienisti dentali si sono ritrovati a Roma per il Congresso Nazionale dell’UNID. Il Presidente della FNO TSRM e PSTRP Alessandro Beux sottolinea: «Ora trattiamo a livello istituzionale da pari con le altre professioni, è un risultato straordinario a cui abbiamo creduto tutti»
«Il messaggio che mandiamo è forte e chiaro – spiega la presidente Antonella Abbinante – davanti al Covid-19 bisogna saper evolvere, non abbandonare i controlli per la salute»
In una nota CAO si ribadisce che «l’attività dell’igienista dentale non può prescindere dalla compresenza dell’odontoiatra». Replica Domenico Tomassi, Presidente UNID: «Le statuizioni non possono essere estese in maniera immediata ed automatica a terzi soggetti»
La presidente dell’Associazione Italiana Igienisti Dentali: «Lo studio dentistico è il luogo più sicuro»
«La raccomandazione diffusa dall’OMS con cui si invita a rimandare le visite odontoiatriche non urgenti è di giusta applicazione nei Paesi in cui non è possibile garantire adeguate misure di prevenzione e di contenimento e non riflette l’attuale realtà degli studi dentistici italiani»
Abbinante (Aidi): «Secondo l’Istituto Superiore di Sanità il rischio aumenta quando il contatto è ravvicinato (< 1 metro) e prolungato (> 15 minuti), ripetuto o continuativo. Da sempre adottiamo comportamenti per difenderci da patologie come le epatiti, l’Hiv, la tubercolosi, la mononucleosi e le stesse forme influenzali»