Il Presidente della commissione d’Albo nazionale degli educatori professionali chiede nuove assunzioni in vista della riforma dell’assistenza territoriale. Tra i problemi anche una disomogeneità nella presenza dei corsi di laurea sul territorio nazionale, con corsi di laurea in educazione professionale scarsamente presenti nel sud Italia
L’evento è in programma dalle 16 su piattaforma Gotowebinar. Tra gli ospiti dell’incontro Elena Patrizia Improta, Presidente Onlus Oltre Lo Sguardo e Giampiero Griffo, Coordinatore del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità
Il Presidente della Commissione d’Albo degli Educatori professionali di Roma e membro del Consiglio direttivo Anep spiega: «Gli iscritti chiedono più assunzioni nel settore pubblico». Poi chiede di «creare in ogni quartiere organizzazioni sociosanitarie integrate»
Il presidente del CdA nazionale: «La pandemia ha aggravato le criticità già esistenti, è arrivato il momento di risolverle. L’offerta territoriale è inadeguata alle richieste di assistenza dei cittadini»
La FNO TSRM e PSTRP contesta anche l’ipotesi di voler istituire una figura unica, che vedrebbe accorpate le professioni di area socio-educativa con alcune di quelle di area socio-sanitaria
Da un’esperienza negativa nate soluzioni innovative. Il presidente Anep: «Il lavoro a distanza potrebbe diventare una modalità integrativa di intervento, da utilizzare anche ad emergenza finita con coloro che non possono essere assistiti in presenza»
Secondo l’Associazione nazionale Educatori professionali «il comma 275 permette l’esercizio senza obbligo di iscrizione ad Albi o registri. Rischia così di essere vanificato il riconoscimento di quelle professioni normate e ordinate dalla Legge 3/2018 articoli 4 e 5»
L’appello alle istituzioni: «La classe politica provveda a rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono ad alcuni professionisti di iscriversi all’Ordine e di esercitare in maniera libera»