L’analisi di Gimbe riscontra una riduzione dei nuovi casi (-11,1%) sovrastimata dal crollo delle persone testate. In lieve calo decessi, casi attualmente positivi e persone in isolamento domiciliare. Resta alta l’allerta ospedali, in grave ritardo la protezione di anziani e fragili
di Antonella Celano (presidente Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare – APMARR APS) e Andrea Tomasini (consigliere nazionale Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare – APMARR APS)
Il monitoraggio della Fondazione Gimbe registra tutti i numeri in aumento: nuovi casi +18,2%, ricoverati con sintomi +14,4% e terapie intensive +18,4. Sul fronte vaccini, consegnate meno del 50% delle dosi previste. Il 3% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale
Il report mensile elaborato dall’Inail rileva, al 31 dicembre, un aumento di quasi 27mila casi rispetto alla fine di novembre (+25,7%). Un quarto dei decessi nel settore della sanità e assistenza sociale
Il consigliere scientifico del ministro Speranza a Sanità Informazione: «Solo lockdown nazionale di un mese invertirebbe la curva epidemica». E sul Mes: «Sempre stato favorevole, l’ideale sarebbe stato attivarlo a giugno. Più soldi in sanità ci sono, meglio è»
Il monitoraggio settimanale di Gimbe conferma timidi segnali di rallentamento dell’epidemia, ma i numeri sono ancora molto elevati: oltre 165 mila nuovi casi e 5.055 decessi. Quasi 780 mila attualmente positivi, con soglie di saturazione di ospedali superate in 15 regioni e le terapie intensive in 16
Nell’ultima settimana +328 nuovi casi, +361 “attualmente positivi” e, per la prima volta dopo mesi salgono i ricoverati con sintomi (+17). Dei 12.609 attualmente positivi il 53% è in Lombardia, il 37,4% tra Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Veneto, Campania e Toscana e il 9,6% nelle altre regioni. I dati della Fondazione Gimbe
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Il direttore di Medicina Legale dell’Università di Catania contesta le scelte del ministero della Salute: «La circolare era contraddittoria e comunque le norme non possono cambiare in relazione al quadro epidemiologico. Se si sono svolti esami autoptici per la ‘mucca pazza’, perché per il Covid-19 non si può?». Intanto si muove la politica
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