Il colonnello Carlo Calcagni, atleta paralimpico, soffre di varie patologie multiorgano dopo l’esposizione all’uranio impoverito in Bosnia. Nonostante quotidiana ossigenoterapia, 300 pillole e 7 iniezioni al giorno, continua a macinare record: l’ultimo a Torino sul dispositivo per deambulare Alinker. L’11 marzo sarà testimonial per la Giornata mondiale del Rene
L’esposizione all’uranio impoverito in Bosnia ha causato in Carlo Calcagni gravi ripercussioni su cuore, reni, midollo e polmoni. Soffre di sensibilità chimica multipla e gli sono state diagnosticate diverse patologie neurodegenerative. Sempre al suo fianco, in questi 16 anni di interventi e terapie, l’infermiere Francesco Leone: «Per aiutare Carlo usufruisco delle mie ferie, ma per la mia professione fare del bene riempie»