Numero chiuso 2019 10 Ottobre 2019 16:42

Test Medicina 2019, è online il primo scorrimento della graduatoria

Il Miur ha annunciato l’atteso scorrimento del Test di Medicina. Gli aggiornamenti della posizione in graduatoria sono consultabili nell’area riservata ai candidati su Universitaly. Ecco qual è il nuovo punteggio minimo per entrare

Gli aspiranti medici e odontoiatri italiani sono chiamati a scelte importanti. La graduatoria ufficiale nominativa nazionale, uscita il primo ottobre, ha stabilito vincitori e vinti della prova d’ingresso alla Facoltà di Medicina e Odontoiatria. C’è delusione tra i candidati esclusi, ma non tutto è perduto. Si può puntare, infatti, sugli scorrimenti di graduatoria fino a che non termineranno tutti i posti disponibili.

Con la diffusione della graduatoria del primo ottobre, chi ha ottenuto i punteggi più alti poteva procedere con l’immatricolazione nell’università prescelta; i “prenotati” sono stati assegnati alle sedi successive o inseriti nella lista come idonei e avevano la possibilità di scegliere se immatricolarsi subito o attendere, appunto, lo scorrimento tramite la “conferma di interesse”; gli idonei, non far altro che aspettare. Fino a ieri, quando il Miur ha pubblicato nell’area riservata a ciascun candidato sul portale per l’accesso al numero programmato Universitaly, il prezioso elenco di studenti ammessi aggiornato con i posti vuoti dopo la prima fase di immatricolazione dei vincitori. Con il primo scorrimento di graduatoria, sappiamo che il punteggio minimo per entrare a medicina 2019 è pari a 41,1 (posizione 11.741 a Catanzaro) che i nuovi “assegnati” sono 319 e gli studenti rinunciatari sono 572. Una curiosità arriva dall’università Milano Bicocca che ha otto assegnati e nessun prenotato: questo significa che se tutti procedono all’immatricolazione potrebbe uscire dalla graduatoria e diventare l’università più competitiva d’Italia.

A questo punto, gli aspiranti camici bianchi che risultano “assegnati” possono iscriversi all’ateneo di prima scelta, entro quattro giorni dalla pubblicazione dello scorrimento, sabato e festivi esclusi. Per chi è “prenotato” ci sono due opzioni: immatricolarsi nell’università in cui è prenotato – sempre entro quattro giorni – o confermare l’interesse a rimanere ancora in graduatoria su Universitaly. È importante farlo nei successivi cinque giorni dall’aggiornamento, esclusi sabato e festivi. Secondo le previsioni degli esperti, con il primo e secondo scorrimento di graduatoria si riusciranno a coprire l’80% dei posti. Il Miur eliminerà dalla lista coloro che non si sono immatricolati entro i termini stabiliti o chi ha rinunciato e riassegnerà nuovamente i posti rimasti vuoti procedendo con altri scorrimenti, finché non avrà riempito tutti i posti disponibili.

Cosa succede ai partecipanti esclusi? Non è ancora detta l’ultima parola. La prova d’ingresso alle facoltà ad accesso programmato suscita, ogni anno, tante polemiche e discussioni sul sistema numero chiuso e a causa delle irregolarità che si verificano in sede d’esame. Nelle settimane precedenti tante le irregolarità segnalate al portale www.numerochiuso.info di cui molti giornali hanno dato conto. 

Giorni fa, il Consiglio di Stato ha accettato il ricorso di 250 aspiranti camici bianchi – esclusi dal test d’ingresso 2018 – ammettendoli alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. «È stato accolto il nostro ricorso – fa sapere Consulcesi, il network legale che si è occupato della tutela legale dei ricorrenti – questo conferma la tesi che sosteniamo da sempre e cioè che il numero dei posti indicati dagli Atenei è di gran lunga inferiore alla loro effettiva capacità ricettiva e che bisogna fronteggiare la carenza dei medici in Italia». 

«A questo punto – ha spiegato Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi – non si può credere neanche all’esattezza del numero dei posti stabiliti per l’anno accademico 2019/2020. La selezione dei più capaci e meritevoli – ha continuato – deve essere fatta durante il corso di studi. Per ora – ha concluso – l’unico modo per gli studenti di esercitare il loro diritto allo studio è quello di andare davanti agli organi della giustizia amministrativa».

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