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Prevenzione 5 Settembre 2022

Prevenire il tumore della mammella: la giusta alimentazione

Ecco gli alimenti e i nutrienti in grado di avere effetti protettivi sia nella fase di prevenzione del tumore della mammella sia durante il trattamento farmacologico

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Nel 2020, sono state stimate circa 55.000 nuove diagnosi e la sopravvivenza a 5 anni dalla scoperta del tumore è oggi oltre al 91%.  Tra gli effetti collaterali del tumore della mammella c’è la tendenza a prendere peso con più facilità e a sviluppare nel tempo patologie cardiovascolari e disordini metabolici.

Tumore della mammella: i fattori di rischio

«Il carcinoma della mammella è, in Italia, tra i tumori più diagnosticati nelle donne. I principali fattori di rischio sono: predisposizione genetica, menarca precoce, menopausa tardiva, infertilità e non avere allattato al seno. Ma anche una non corretta dieta alimentare. A spiegarlo è Franca delle Fratte, specialista in ginecologia, ostetricia e psichiatria presso l’ospedale Sant’Eugenio e Coordinatore Clinico Percorso Senologico ospedale Sandro Pertini di Roma.

L’impatto positivo di una corretta dieta nella prevenzione del tumore della mammella

«Negli ultimi anni la ricerca ha identificato specifici alimenti e nutrienti in grado di avere effetti protettivi sia nella fase di prevenzione sia durante il trattamento farmacologico – aggiunge l’esperta -. Numerosi studi – riferisce – evidenziano l’impatto positivo di una corretta dieta e di un’attività fisica. Si ritiene – sottolinea – che la dieta influenzi lo sviluppo e il trattamento di questa patologia.

Cibi sì e cibi no

La dottoressa raccomanda, infatti, di seguire uno stile alimentare salutare, basato su un elevato consumo di alimenti vegetali. Via libera, dunque, a verdure e frutta, cereali integrali, carni bianche (poche) e pesce. Zuccheri semplici, grassi saturi, carni rosse e lavorate sono considerati fattori negativi, in quanto tendono a far aumentare i livelli circolanti di estrogeni, dell’IGF-1 (insulin-like growth factor-1) e citochine pro-infiammatorie. Le fibre, alcune vitamine, acidi grassi omega-3, frutta e verdure svolgono un ruolo protettivo nel ridurre lo stress ossidativo e abbassare lo stato d’infiammazione. Frutta e verdura hanno un apporto calorico basso e, quando consumate in buona quantità (almeno cinque 3+2, porzioni al giorno di verdure e frutta) e con varietà, alternando quindi il tipo di vegetale consumato, rispettando sempre la stagionalità, rappresentano un’importante fonte di vitamine, sali minerali e altre molecole benefiche (fitocomposti).

Legumi, cereali, frutta secca e semi oleosi

«I legumi sono una buona fonte proteica – continua la specialista – e i cereali integrali contribuiscono all’apporto di fibra nella dieta, che regola in senso positivo la flora batterica intestinale. La frutta secca e i semi oleosi sono veri e propri concentrati di micronutrienti e grassi salutari. Le erbe aromatiche e le spezie sono utili per arricchire la dieta di sapori naturali. Consumando alimenti di origine vegetale è possibile ridurre il rischio di cancro ma anche sovrappeso e obesità, strettamente correlati con la salute.

Tumore della mammella, la dieta sia durante il trattamento farmacologico

Per Franca delle Fratte gli interventi nutrizionali durante i trattamenti per il carcinoma della mammella dovrebbero seguire uno schema alimentare a basso indice glicemico, ipocalorico, ipolipidico e ricco di vegetali non amidacei.

Nello specifico:

  • fibre (30 gr/al giorno)
  • olio extra vergine d’oliva e olio di semi di lino
  • semi e frutta fresca
  • proteine derivanti per lo più da fonte vegetale (legumi)
  • pesce ricco di omega3
  • acqua con contenuto di calcio (300 mg/litro)
  • ridotto/assente consumo di alcool
  • eventuale integrazione di vitamina C, vitamina E, vitamina D, acidi grassi omega 3.

«Le donne sottoposte a trattamenti con farmaci citotossici – conclude l’esperta – hanno il 65% di rischio in più di aumentare il peso (1-5 kg), con aumento della massa grassa e perdita di massa muscolare (obesità sarcopenica)».

 

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