Sanità 13 Dicembre 2016 16:23

Zaia: “In Campania si sta peggio, colpa dell’amministrazione”

«Si sta peggio dove i soldi pubblici non vengono ben amministrati». Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, risponde a Vincenzo De Luca, Governatore della Campania, che aveva parlato di una diversa e ingiusta distribuzione delle risorse per la sanità, che a suo dire penalizzerebbero alcune Regioni a favore di altre. «Se i veneti stanno […]

«Si sta peggio dove i soldi pubblici non vengono ben amministrati». Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, risponde a Vincenzo De Luca, Governatore della Campania, che aveva parlato di una diversa e ingiusta distribuzione delle risorse per la sanità, che a suo dire penalizzerebbero alcune Regioni a favore di altre. «Se i veneti stanno meglio e vivono di più dei campani, la colpa non è del Veneto, – ha detto Luca Zaia – ma di coloro che non hanno saputo usare bene i molti finanziamenti avuti per garantire la salute ai campani. Noi stiamo chiedendo l’autonomia, se de Luca è convinto di fare meglio la chieda anche lui e dimostri quanto vale. L’equa suddivisione del malessere che De Luca avrebbe voluto sostenendo il sì al referendum non avrebbe avuto altro effetto che influire negativamente sui servizi alla gente delle Regioni virtuose, non avrebbe certamente aiutato a migliorare quelli ai campani. Se il collega vuole, glielo mandiamo noi un commissario che ci sappia fare, primo perché vogliamo bene ai cittadini della Campania e se li possiamo aiutare lo facciamo volentieri, secondo perché ogni anno noi mandiamo a Roma 21 miliardi di residuo fiscale attivo, parte dei quali vengono usati anche per la sanità in Campania, e saremmo ben felici che venissero spesi meglio sprecando meno. Quanto alla definizione di austro-ungarici che il Presidente della Campania ci assegna quasi fosse un demerito – ha concluso Zaia – sappia che ne siamo orgogliosi, soprattutto per il significato di popolo serio, lavoratore, attento ai propri diritti e ai doveri della pubblica amministrazione. Un popolo del quale sono fiero, al quale chiedo di essere giudicato per il lavoro che svolgo. Altri giudizi, come quelli espressi da de Luca, non mi interessano».

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