Sanità internazionale 16 Giugno 2023 11:20

Disinformazione e selezione delle notizie: meglio l’algoritmo o il giornalista?

Il 56% degli utenti afferma di essere preoccupato perché non riesce a distinguere la differenza tra notizie reali e false su Internet. E, visto l’impatto di disinformazione e infodemia durante la pandemia da Covid-19, è un allarme del tutto comprensibile. Altro dato significativo è lo scetticismo sull’uso degli algoritmi per la selezione delle news attraverso […]

Disinformazione e selezione delle notizie: meglio l’algoritmo o il giornalista?

Il 56% degli utenti afferma di essere preoccupato perché non riesce a distinguere la differenza tra notizie reali e false su Internet. E, visto l’impatto di disinformazione e infodemia durante la pandemia da Covid-19, è un allarme del tutto comprensibile.

Altro dato significativo è lo scetticismo sull’uso degli algoritmi per la selezione delle news attraverso i motori di ricerca, i social media e altre piattaforme online. Sono alcuni dati contenuti nel Digital News Report 2023 dell’Istituto Reuters, alla sua dodicesima edizione.

Secondo l’analisi condotta in 46 Paesi, chi dice di utilizzare principalmente i social media come fonte di notizie e’ molto piu’ preoccupato dalla disinformazione (64%) di chi non li usa affatto (50%). Tra gli utenti, inoltre, aumenta lo scetticismo sull’uso degli algoritmi per selezionare le notizie. Meno di un terzo, il 30%, sostiene sia un buon metodo, percentuale che pero’ e’ calata di 6 punti rispetto al 2016. In media, pero’ , gli utenti preferiscono ancora le notizie selezionate cosi’ rispetto a quelle scelte dai giornalisti (27%) suggerendo come “le preoccupazioni per gli algoritmi facciano parte di una preoccupazione piu’ ampia per le notizie e per come vengono selezionate”.

Il rapporto riscontra anche una scarsa partecipazione e commento alle notizie online: lo fa il 22% degli utenti, in diminuzione del 10% rispetto al 2016, sono prevalentemente uomini e istruiti. Circa la meta’ (47%) degli intervistati non partecipa affatto alle notizie online. Nel Regno Unito, in Spagna e negli Stati Uniti, la percentuale di partecipanti attivi e’ diminuita di oltre 10 punti dal 2016. Infine, i podcast continuano a riscuotere successo verso un pubblico istruito e piu’ giovane, ma nel complesso rimangono un’attivita’ minoritaria, osserva il rapporto. Circa un terzo delle persone (il 34%) accede ad un podcast mensilmente (dato basato su un gruppo di 20 Paesi) ma solo il 12% accede a un programma di notizie e attualita’ .

INFODEMIC LAB

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Gioco patologico, in uno studio la strategia di “autoesclusione fisica”

Il Dipartimento di Scienze cliniche e Medicina traslazionale dell'Università Tor Vergata ha presentato una misura preventiva mirata a proteggere i giocatori a rischio di sviluppare problemi leg...
Salute

Cervello, le emozioni lo ‘accendono’ come il tatto o il movimento. Lo studio

Dagli scienziati dell'università Bicocca di Milano la prima dimostrazione della 'natura corporea' dei sentimenti, i ricercatori: "Le emozioni attivano regioni corticali che tipicamente rispondo...
Advocacy e Associazioni

Porpora trombotica trombocitopenica. ANPTT Onlus celebra la III Giornata nazionale

Evento “WeHealth” promosso in partnership con Sanofi e in collaborazione con Sics Editore per alzare l’attenzione sulla porpora trombotica trombocitopenica (TTP) e i bisogni ancora i...