Sanità 25 Luglio 2016 10:32

Colpo di Stato in Turchia, ora i medici sono in gabbia

Medici in gabbia. Accade in Turchia, in seguito al colpo di Stato fallito che ha spinto il presidente Erdogan a rastrellare il più possibile oppositori, veri o presunti, da ogni parte del Paese per affermare una leadership ancora più forte e totalitaria. Giornate dure per chiunque, dunque, ma in particolar modo per il personale sanitario del posto. I camici bianchi che operano nelle strutture sanitarie statali, infatti, non solo non possono andare all’estero (così come tutti i dipendenti pubblici) neanche per un viaggio, ma sono anche stati costretti a rinunciare alle proprie ferie (unici tra tutti i lavoratori) perché potrebbero avvenire nuovi fatti di sangue e il loro supporto sarebbe dunque necessario. Per non parlare poi di tutti i professori universitari arrestati, tra i quali figurano diversi esponenti del mondo medico e sanitario. Se si aggiunge poi che è stata annunciata la sospensione della Convenzione europea per i diritti umani per il periodo in cui resterà in vigore lo stato d’emergenza, il quadro è completo e quanto mai fosco.

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”