Estendere la vaccinazione contro il papillomavirus umano (HPV) a uno specifico sottogruppo di adulti “a rischio” potrebbe essere utile per la prevenzione del cancro correlato al virus. Lo rivela uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine
Estendere la vaccinazione contro il papillomavirus umano (HPV) a uno specifico sottogruppo di adulti “a rischio” potrebbe essere utile per la prevenzione del cancro correlato al virus. Questo è quanto emerge da uno studio condotto dagli scienziati della Laval University presso Quebec City e pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine. Il team, guidato da Marc Brisson, ha utilizzato dei modelli previsionali per valutare gli effetti associati alla somministrazione del vaccino anti-HPV a tutti gli adulti tra i 27 e i 45 anni. Stando a quanto emerge dall’indagine, questa strategia sarebbe più costosa e meno efficace rispetto a una campagna dedicata alla popolazione più giovane.
Tuttavia, i ricercatori hanno osservato che alcuni sottogruppi di adulti di mezza età potrebbero essere a maggior rischio di infezioni da HPV o di cancro correlato all’HPV, ad esempio coloro che hanno un’attività sessuale più intensa o coloro che si sono recentemente separati da un partner di lunga data, e “potrebbero trarre notevoli benefici dalla vaccinazione contro l’HPV“. Nell’analisi, i ricercatori hanno utilizzato un modello computerizzato per determinare il rapporto costo-efficacia e il numero di persone da vaccinare per prevenire un tumore correlato all’HPV se l’attuale programma di vaccinazione fosse esteso per includere gli adulti di mezza età. Ebbene, hanno scoperto che estendere la vaccinazione contro l’HPV a tutti gli adulti di mezza età, a coloro che hanno avuto più di un partner e a coloro che si erano appena separati avrebbe avuto un costo aggiuntivo stimato rispettivamente di 2.005.000, 763.000 e 1.164.000 dollari per anno di vita guadagnato in base alla qualità della vita (QALY).
I ricercatori hanno osservato che la vaccinazione di donne di mezza età sottoposte raramente a screening per il cancro cervicale, che si erano appena separate e che avevano un numero maggiore di partner multipli, presenta un rapporto costo-efficacia incrementale più basso e il “numero di persone da vaccinare più basso” (470) rispetto a tutte le strategie di vaccinazione per le donne di mezza età. Hanno anche scoperto che vaccinare solo uomini di mezza età con una maggiore attività sessuale ha un rapporto costo-efficacia incrementale e un “numero di persone da vaccinare” inferiori rispetto alla vaccinazione solo di donne di mezza età. I ricercatori hanno quindi concluso che il rapporto costo-efficacia dei programmi di vaccinazione per gli adulti di mezza età migliorano quando sono limitati ai sottogruppi a rischio, ma la vaccinazione degli adulti di età pari o inferiore a 26 anni rimane più efficace e conveniente “in tutti gli scenari esaminati”.
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