Salute 16 Maggio 2025 10:21

Tumore al seno avanzato: scoperto meccanismo chiave della resistenza ai farmaci

Un team di ricerca internazionale, a cui partecipa lo IEO, ha individuato il meccanismo alla base della resistenza ai farmaci per il tumore al seno metastatico. I risultati dello studio sono pubblicati oggi su Nature Genetics
Tumore al seno avanzato: scoperto meccanismo chiave della resistenza ai farmaci

Un importante studio internazionale, pubblicato su Nature Genetics, ha individuato la causa della limitata efficacia delle cure più comuni per il tumore del seno metastatico: si tratta dell’attivazione di alcuni enzimi, in grado di promuovere la resistenza alle terapie endocrine ed a bersaglio molecolare nelle cellule tumorali. Fra gli autori figurano Giuseppe Curigliano, direttore della Divisione Nuovi Farmaci per Terapie Innovative IEO, e Antonio Marra, giovane medico-ricercatore della stessa Divisione.

I processi alla base delle mutazioni genetiche acquisite

È noto che le alterazioni genetiche acquisite, vale dire dovute a errori casuali che avvengono durante la replicazione del DNA o all’esposizione a fattori di rischio, rappresentano una causa comune di resistenza alle terapie endocrine e mirate (target therapy) nel tumore al seno metastatico. Tuttavia, i processi alla base di queste diverse mutazioni sono in gran parte ancora sconosciuti. “Per identificare i processi mutazionali attivi nel tumore al seno e il loro impatto sull’efficacia delle terapie, abbiamo analizzato 3.880 campioni di pazienti con carcinoma mammario, utilizzando dati clinici e genomici”, spiega Marra.

Trovare le “firme mutazionali” lasciate sul genoma dal tumore al seno

“Abbiamo così scoperto – continua Marra – che le firme mutazionali – cioè le impronte lasciate sul genoma del cancro da qualunque alterazione del DNA verificatasi durante la formazione di un tumore – associate agli enzimi APOBEC3 (apolipoproteina B mRNA-editing enzyme catalytic polypeptide-like 3) erano altamente prevalenti e più frequenti nei tumori metastatici resistenti ai trattamenti standard, soprattutto nei casi di cancro con recettori ormonali positivi (HR+). In sostanza le firme mutazionali di APOBEC3 sono risultate associate in modo indipendente a una minore efficacia del trattamento con terapia endocrina ed inibitori di CDK4/6″.

La resistenza alle terapie endocrine e quelle mirate

Mediante l’utilizzo di whole genome sequencing (WGS) di modelli preclinici di tumore al seno e di campioni clinici di pazienti, i ricercatori hanno dimostrato che il processo di mutazione di APOBEC3 promuove la resistenza sia alle terapie endocrine che a quelle mirate, attraverso specifiche alterazioni genomiche, come ad esempio le alterazioni con perdita di funzione del gene RB1. La presenza di attività APOBEC3 anche nei campioni clinici pre-trattamento evidenzia il ruolo pervasivo di questo processo mutazionale nell’evoluzione del tumore al seno.

Più vicini a rendere il tumore al seno metastatico una malattia cronica

“Lo studio rivela che le mutazioni geniche mediate da APOBEC3 innescano la resistenza alle terapie e ne evidenzia quindi il potenziale come biomarcatore e bersaglio terapeutico per superare tale resistenza”; sottolinea Curigliano. “Abbiamo quindi inserito un importante tassello mancante nel quadro dell’efficacia delle nuove terapie per il tumore al seno metastatico. Superare la resistenza ai farmaci – conclude – significa guadagnare anni di vita senza progressione di malattia e dunque arrivare più vicini all’obiettivo di rendere il tumore al seno avanzato una malattia cronica, con cui è possibile convivere sempre più a lungo”.

 

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