Salute 26 Agosto 2016 14:34

Terremoto, l’allarme dei cardiologi ESC: «Dopo un sisma aumenta rischio malattie del cuore anche in soggetti sani»

Il punto della situazione nel corso del congresso ESC di Roma. Intervista al professor Leonardo Bolognese direttore del Dipartimento Cardiovascolare e neurologico Azienda Ospedaliera Arezzo: «Studi scientifici condotti in Giappone sul post terremoto segnalano aumento cardiopatie di 5-6 volte»

Con oltre 35mila specialisti provenienti da 140 paesi, Roma in questi giorni è la capitale mondiale della cardiologia grazie al più importante, scientificamente e numericamente, congresso del pianeta ESC, il raduno degli iscritti alla European Society of Cardiology. Un evento che, a ulteriore dimostrazione della sua rilevanza, vede anche l’intervento di Papa Francesco. Ma non si può, in queste ore, non spostare l’attenzione anche sul terribile terremoto che ha colpito il Centro Italia e su cui anche i cardiologi di ESC stanno focalizzando le loro competenze. Ne abbiamo parlato con il professor Leonardo Bolognese, direttore del Dipartimento Cardiovascolare e neurologico dell’Azienda Ospedaliera di Arezzo e Italian Press Coordinators dell’ESC Congress 2016.

Professore, prima di soffermarci sulle conseguenze del sisma, facciamo il punto sul congresso e sullo stato di salute della cardiologia in Italia.

«La salute della cardiologia italiana è ottima. Il fatto che il congresso più importante a livello mondiale si svolga a Roma non è un caso. È una sorta di riconoscimento agli avanzamenti scientifici e professionali ottenuti dalla comunità cardiologica italiana. Per noi è un motivo di orgoglio, però non lo scopriamo oggi. La cardiologia italiana è ad ottimi livelli sia a livello professionale che scientifico da sempre».

L’attualità di questi giorni è chiaramente sconvolta dal terremoto che ha colpito il centro Italia. Nel convegno vengono approfondite le ricadute sui rischi e sulle patologie cardiovascolari dovute agli eventi naturali come il terremoto.

«Mi lasci dire che è difficile svolgere qualsiasi attività pensando alla sofferenza che in questo momento sta attraversando una grande parte dell’Italia. È difficile continuare a svolgere il lavoro perché il nostro pensiero è rivolto a quello che sta avvenendo nelle zone terremotate. D’altro canto in quanto medici, e cardiologi in particolare, dobbiamo anche occuparci delle relazioni fra questi disastri naturali e le malattie cardiovascolari. Relazioni che esistono ed in maniera scientificamente provata, sia acutamente, immediatamente a ridosso del disastro naturale sotto forma di eventi acuti, quindi l’infarto miocardico, l’ictus, che possono intervenire con una frequenza anche circa 5-6 volte superiore alla media e anche in persone perfettamente normali ed è la cosa da monitorare con più attenzione. Infatti, lo stress sul piano psicologico interagisce con il sistema nervoso vegetativo che ha degli effetti talora dirompenti a livello cardio-vascolare. Ma bisogna anche guardare a lungo termine perché gli effetti dei disastri naturali in termini di malattie cardiovascolari si evidenziano anche a distanza di 5 o 6 anni. L’incidenza di malattie cardiovascolari è più alta in chi ha sofferto un disastro naturale. Immaginiamoci poi se il soggetto è già affetto da una cardiopatia e qui ovviamente piove sul bagnato e gli effetti potranno essere ancora più rilevanti rispetto ad un soggetto normale».

Articoli correlati
Ictus cerebrale, il cuore gioca un ruolo cruciale. La fibrillazione atriale è tra i principali fattori di rischio
Il cuore gioca un ruolo cruciale nell’insorgenza dell’ictus cerebrale, essendone la fibrillazione atriale una delle principali cause. Ma non tutti sono a conoscenza di questo legame pericoloso e A.L.I.Ce. Italia Odv, in occasione di aprile mese della prevenzione, intende sensibilizzare le persone sull’importanza di non sottovalutare lo stretto rapporto tra cuore e cervello
di V.A.
Cure cardiovascolari a prova di pandemia e clima. Italia in prima linea nel progetto europeo RESIL-Card
La Società Italiana di Cardiologia interventistica (GISE) prende parte al consorzio europeo RESIL-Card che punta a rendere il sistema di assistenza e cure cardiovascolari più resilienti nelle crisi
di V.A.
Dolore toracico, con tecnologie di precisione meno morti e infarti
L’impiego selettivo della Tac coronarica integrata con la FFRct (fractional flow reserve CTderived) riduce il rischio di morte e di infarto del 65%, evitando esami invasivi non necessari. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerso da due analisi dello studio clinico internazionale PRECISE, pubblicato sulla rivista Jama Cardiology
di V.A.
Cuore in pericolo per i nottambuli, rischio raddoppiato di calcificazione delle arterie
Le persone che tendono ad andare a letto più tardi, i cosiddetti nottambuli o "gufi", hanno un rischio quasi due volte maggiore di soffrire di calcificazione delle arterie, una complicazione che aumenta le probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari. Questi sono i risultati di uno studio dell’Università di Göteborg, in Svezia, pubblicato sulla rivista Sleep Medicine
Natale ha “effetto booster” sul colesterolo, dai cardiologi 5 strategie salva-cuore
Con l’arrivo delle festività natalizie crescono le occasioni di eccedere a tavola con alimenti grassi, notoriamente collegati a un aumento dei livelli di colesterolo “cattivo”. In occasione dell’84° Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC), che si è concluso da poco a Roma, gli specialisti diffondono poche e semplici regole che possono aiutare a evitare eventuali impennate dei livelli di colesterolo
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...