Salute 9 Giugno 2021 11:48

Sopravvissuti a violenza e torture, a Palermo un ambulatorio specialistico per migranti

Il servizio per la riabilitazione di migranti e rifugiati, è stato inaugurato due mesi fa. Nato dalla collaborazione di Medici Senza Frontiere (MSF) e l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Palermo, offre sostegno psicologico, medico, sociale e legale

di Isabella Faggiano

Quando è arrivata in Italia dalla Costa d’Avorio aveva con sé un sacchetto di ceneri. Erano di sua madre. In Libia, una delle tappe obbligate di molti viaggi della speranza, entrambe sono state rapite e separate. Attraverso il muro che le divideva ha sentito i miliziani libici violentare a turno sua madre, per poi ucciderla e bruciarla. L’indomani, prima di ricevere ciò che restava della sua mamma, la stessa violenza è toccata anche a lei. E decidendo di risparmiarle la vita, i miliziani l’hanno imbarcata verso l’Italia. Questa è la storia di una bambina che, a soli 12 anni, è arrivata a Palermo portando in grembo il suo bambino e nel cuore orrore, violenza e disperazione.

Un ambulatorio per i sopravvissuti

In Italia è stata accolta dagli specialisti che lavorano all’interno di un ambulatorio per la riabilitazione di migranti e rifugiati sopravvissuti a violenza intenzionale e tortura. Il servizio, inaugurato due mesi fa, è nato dalla collaborazione di Medici Senza Frontiere (MSF) e l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Palermo.

«A beneficiarne sono uomini, donne e minori non accompagnati che hanno subito trattamenti inumani e degradanti nel paese di origine o durante il loro viaggio, con conseguenti ripercussioni sulla loro salute psicologica e fisica – racconta Sebastiano Vinci, psicologo della UOC dell’Asp di Palermo – . Protagonisti di storie che colpiscono e feriscono la dignità e che ci pongono di fronte a degli interrogativi sull’essere umano. Com’è possibile – chiede lo specialista –  anche solo pensare, figuriamoci attuare, forme di tortura come quelle che, quotidianamente, mi ritrovo ad ascoltare?».

Per uscire fuori dal tunnel

Attraverso uno specifico percorso riabilitativo, un’équipe interdisciplinare, che affronta le problematiche psicologiche, mediche, sociali e legali, punta a migliorare lo stato psico-fisico dei pazienti. «L’esperienza della tortura, per molti vissuta nei centri di detenzione in Libia, lascia segni indelebili. Senza un’assistenza specialistica, gli esiti di traumi e violenze rischiano di segnare profondamente lo stato di salute di queste persone – dice Ester Russo, psicoterapeuta di MSF a Palermo -. La tortura non è una malattia, chi l’ha subita deve poter avere la possibilità di riappropriarsi della propria identità. Aiutiamo queste persone a guarire le loro ferite fisiche e psicologiche e ritrovare speranza nel futuro e fiducia nell’altro».

Verso una nuova vita

Conquistare la fiducia di queste donne, uomini e bambini è l’ostacolo più grande da superare. «Chi ha subito violenze e torture non chiede aiuto, non vuole raccontare, ma dimenticare. Cosicché sono sempre persone terze (Istituzioni, centri di accoglienza, tribunali per i minorenni) ad indirizzarli al nostro ambulatorio» sottolinea Vinci.

«Chi vorrebbe ricordare quei mesi trascorsi a raccogliere i cadaveri restituiti dal mare, dopo essere stato venduto come schiavo ad un mercante arabo? – chiede il dottor Vinci – O ancora, chi può aver voglia di raccontare di aver visto la sua fidanzata subire violenza sessuale di gruppo, di aver assistito all’uccisione di 13 coetanei per poi subire inimmaginabili torture, come unghie estirpate e ferri roventi poggiati sul letto ungueale? È difficile conquistare la fiducia di chi ha subito tanto orrore – assicura lo specialista -. Ma è la condizione fondamentale affinché si possa intraprendere un percorso terapeutico: l’esito di qualsiasi cura dipende da come si inizia. E per noi, questa è sempre la più grande scommessa».

Il lieto fine è possibile

C’è chi perde, ma c’è anche chi vince. Come Mohamed, un giovane gambiano che, a Palermo, ha trovato una seconda famiglia, i proprietari di un ristorante. Prima lo hanno assunto – con contratto regolare – come cameriere, e poi lo hanno sostenuto economicamente nell’affitto di una splendida casa a pochi passi dal lavoro. Una ricchezza, non solo economica, che presto Mohamed ha potuto condividere anche con la sua famiglia di origine, affrontando un viaggio verso la Gambia.  Questa volta senza tappe in Libia, senza barconi, né violenze, né torture.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Medico di Taurianova minacciato, Fadoi: «Inaccettabile»
La Federazione dei medici internisti condanna il gravissimo atto intimidatorio subito da Francesco Nasso primario della medicina Interna di Polistena il cui studio a Taurianova è stato bersagliato da 6 colpi di proiettili sabato scorso
di Redazione
Aggressioni operatori sanitari, consegnato il premio Federsanità-Simeu “Curare la violenza”
Quattro le aree tematiche individuate dalla Commissione di Valutazione presieduta dalla dott.ssa Maria Pia Ruggieri, past president SIMEU per evidenziare impegno e buone pratiche sulla prevenzione della violenza contro medici ed infermieri messe a punto dalle tante aziende sanitarie e ospedaliere partecipanti
Diabete, al via il corso di formazione per medici libici della Società Italiana di Diabetologia
Il corso a distanza prenderà il via il 16 maggio. Il diabete è in aumento esponenziale soprattutto nei paesi in via di sviluppo come quelli africani affacciati sul Mediterraneo
Un approccio europeo per la presa in carico dei minorenni vittime di violenza assistita
Presentati a Milano i risultati di Children First, progetto europeo che mira a migliorare il livello di assistenza e di supporto in favore dei bambini vittime di violenza assistita
Guerra in Ucraina, lo choc delle violenze filmate e diffuse. Ma non è una novità
La psicologa spiega l'origine di fenomeni come la de-individuazione e l'effetto Lucifero, che portano l'essere umano a cambiare il suo comportamento
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Automedicazione: dall’Enterogermina al Daflon, ecco i prodotti più venduti in farmacia

I dati Pharma Data Factory (PDF): nell’ultimo anno mobile (agosto 2023-settembre 2024) il mercato dei farmaci per l’autocura è stabile (-1%), anche se con prezzi in lieve aumento (+...
Prevenzione

Medici di medicina generale, igienisti e pediatri assieme contro il virus respiratorio sincinziale

Il Board del Calendario per la Vita accoglie con soddisfazione la possibilità di offrire a carico del Ssn, come annunciato dalla Capo Dipartimento Prevenzione del Ministero, l'anticorpo monoclo...
Pandemie

Covid, ad un anno dal ricovero il cervello appare invecchiato di 20 anni

Studiati 351 pazienti ricoverati un anno prima per Covid. I ricercatori: "Abbiamo scoperto che sia quelli con complicanze neurologiche acute, che quelli senza, avevano una cognizione peggiore di quant...