Salute 26 Giugno 2019 12:37

Sicurezza delle cure a rischio, Catalini (Ospedale Camerino): «Pochi posti letto». Cambiato il rapporto medico-paziente

Le carenze sono evidenti soprattutto nei pronto soccorso. «Abbiamo circa 3 posti letto per mille abitanti – spiega Giambattista Catalini, direttore dell’unità operativa di Chirurgia generale del Presidio Ospedaliero di Camerino. Se la Germania è tra gli 8,2 e gli 8,4 mentre altri sono addirittura a 13, vuol dire che forse stiamo un po’ troppo strozzando la possibilità di ricezione per le cure successive»

di Giovanni Cedrone e Diana Romersi
Sicurezza delle cure a rischio, Catalini (Ospedale Camerino): «Pochi posti letto». Cambiato il rapporto medico-paziente

Dalla sicurezza delle cure alla gestione del rischio clinico, la qualità del Servizio sanitario nazionale si misura anche con il benessere degli operatori della sanità. Questo uno dei punti affrontanti durante il convegno “La sicurezza delle cure e la tutela dei diritti”, un appuntamento che ormai si rinnova ogni anno all’Università Sapienza di Roma. L’evento, organizzato dal Professore Ordinario di Medicina Legale alla Sapienza di Roma, Paola Frati e il Professor Vittorio Fineschi, ha avuto tra i suoi relatori Giambattista Catalini, direttore dell’unità di Chirurgia generale dell’ospedale di Camerino che hai nostri microfoni ha spiegato la correlazione esistente tra l’errore medico e il sovraffollamento nelle strutture ospedaliere, un esempio su tutti: i pronto soccorso.

«Il sovraffollamento nei pronto soccorsi sono legati a un collo di bottiglia, – commenta il professor Catalini – perché non si ha poi la possibilità di smistare i pazienti che vi arrivano. Questo accade perché noi abbiamo circa 3 posti letto per mille abitanti. Se la Germania è tra gli 8,2 e gli 8,4 mentre altri sono addirittura a 13, vuol dire che forse stiamo un po’ troppo strozzando la possibilità di ricezione per le cure successive. È vero che c’è bisogno di posti per pazienti cronici, perché le disabilità legate all’aumento dell’età media, questo chiedono. È anche vero che le due “T”, cioè i traumi e i tumori sono le principali cause di morte. Allora un paziente traumatizzato, dove lo porti? Lo porti al pronto soccorso dell’ospedale pubblico, difficilmente una casa di cura privata fa urgenza o emergenza. Quindi è necessario rivedere questo numero. Roma ne è un esempio: causando l’intasamento, l’intasamento causa una discrepanza fra ciò che il paziente e i suoi familiari si aspettano dal trattamento di pronto soccorso e quindi si trovano davanti una lunga lista di attesa con operatori sfiniti e reagiscono in maniera esuberante, talvolta violenta».

LEGGI: RISCHIO CLINICO E CONTENZIOSO, PAOLA FRATI (MEDICINA LEGALE): «PROMUOVERE FORMAZIONE DI QUALITÀ PER IMPLEMENTARE BUONE PRATICHE»

A cambiare anche il rapporto tra medico e paziente. Rispetto al passato i camici bianchi hanno riscontrato la perdita del “rispetto” da parte dell’utenza nei confronti del proprio ruolo. «Le figure un po’ “carismatiche” sono venute a cadere quasi tutte. Può essere un bene, – spiega il primario di Camerino – può essere un male, questo non lo so. Però so che in talune situazioni il rispetto della gradazione dei ruoli c’è. Basti pensare anche al mondo religioso, basti pensare anche al mondo militare, c’è un rispetto. Al livello societario, nel mondo privato bancario o assicurativo, c’è un rispetto dei ruoli. Non lo abbiamo all’interno del pubblico. Non esiste proprio. Il primario, io lo sono da 15 anni, è responsabile di ogni cosa che accade nel suo reparto, ma non ha la possibilità di poter “gestire” per esempio il personale sanitario. Il personale sanitario è diverso dal personale medico. In Italia si tende a confondere l’atto sanitario con l’atto medico.

«La stessa legge Gelli parla degli esercenti le professioni sanitarie – continua Catalini -. Ora questo non sarebbe mai stato scritto quarant’anni fa e onestamente non credo sia un vantaggio. Chi ha un a laurea nelle professioni sanitarie fa un atto sanitario, chi ha una laurea in Medicina e Chirurgia fa un atto medico, non possono essere sovrapponibili, perché le due prestazioni non sono sovrapponibili. L’intervento chirurgico uno sceglie il chirurgo che lo fa, non lo fa uno laureato in professioni sanitarie. Coadiuva e partecipa, un ruolo sicuramente importante, con il chirurgo nell’atto medico, quindi c’è una collaborazione come giusto che sia tra atto sanitario e atto medico, ma non sono la stessa cosa».

Articoli correlati
“La sanità digitale come strumento di prevenzione del rischio clinico”: esperti a confronto al Santo Spirito
Nel convegno promosso dall'Asl Roma 1 si parlerà di e-health e di tutte le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) necessarie per far funzionare il sistema sanitario in sicurezza e qualità, riducendo i rischi collegati ai processi sempre più complessi ed interprofessionali.
Formazione ECM, Magi (OMCeO Roma): «Azioni disciplinari per chi non è in regola»
Falcinelli (OMCeO Ravenna): «Compito degli Ordini stimolare gli iscritti e verificare crediti». Lazzari (Cnop): «Aggiornamento continuo essenziale»
Problematiche della medicina legale in Sapienza. Frati e Fineschi sulla formazione che apre nuove frontiere
Come la medicina legale ha affrontato la pandemia e i dilemmi di contenzioso ad essa connessi? Di questo e molto altro si è discusso in un'occasione di confronto in Sapienza al Convegno “Problematiche attuali della medicina legale: contenzioso, assicurazione e autoritenzione"
Legge Gelli: riforma in vista
Dal 12 maggio è in esame in Commissione giustizia e affari sociali della Camera una proposta di modifica della Legge Gelli Bianco
di Riccardo Cantini, intermediario assicurativo (Iscrizione RUI di IVASS: E000570258)
PNRR e Legge Gelli, Hazan: «La responsabilità professionale cambierà. Occorrono riflessioni importanti»
Il Presidente della Fondazione Italia in Salute fa un bilancio di cosa è cambiato dall’approvazione della legge sulla responsabilità professionale ad oggi e spiega come dovrà cambiare il sistema alla luce delle risorse in arrivo con il PNRR
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità: un’epidemia con 800 milioni di malati

Presentate le iniziative italiane della World Obesity Day che ricorre il 4 marzo. Nel nostro Paese le persone con obesità sono l’11,4 per cento della popolazione e oltre 21 milioni di ita...
di I.F.