Salute 14 Marzo 2023 15:48

Sanità partecipata, al via la sfida in Campania: 80 le associazioni di pazienti coinvolte

Il progetto, in collaborazione con il Patient Advocacy lab di ALTEMS (Università Cattolica), mira a coinvolgere attivamente i pazienti nei processi di programmazione assistenziale

Sanità partecipata, al via la sfida in Campania: 80 le associazioni di pazienti coinvolte

Cittadini e associazioni di pazienti in prima linea per promuovere e contribuire attivamente al cambiamento della sanità regionale. La sanità partecipata, fortemente voluta dal governatore Vincenzo De Luca, sta diventando realtà in Regione Campania, grazie alla recente costituzione del Gruppo di Lavoro che ne curerà l’avvio procedurale, con l’obiettivo di coinvolgere i destinatari e fruitori della sanità nella programmazione dei servizi assistenziali. Impegnati nella sfida, insieme al presidente De Luca, il Direttore Generale dell’Assessorato alla Sanità, Antonio Postiglione e il Responsabile della Unità Operativa ‘Politica del Farmaco e dispositivi’, Ugo Trama. Il programma è stato in avviato in collaborazione con l’ALTEMS-Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari, in virtù di una Convenzione tra la Regione Campania e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

La genesi del progetto

«La partecipazione dei pazienti ai processi di programmazione sanitaria rappresenta una esigenza dell’amministrazione e una richiesta dei cittadini ormai non più eludibile – hanno dichiarato a Sanità Informazione i referenti regionali dell’iniziativa –. Tra l’altro, questa è stata resa cogente sia dal Patto della Salute 2019/2021, in base al quale Governo e Regioni sono chiamati a incrementare la capacità di intercettare e rispondere più efficacemente ai bisogni dei cittadini, valorizzarne il peculiare punto di vista e favorirne una partecipazione di qualità nell’intero ciclo della politica sanitaria; sia dall’Atto di indirizzo Ministeriale 3 ottobre 2022, riguardante le modalità di partecipazione ai processi decisionali del Ministero della Salute da parte delle Associazioni o Organizzazioni dei cittadini e dei pazienti impegnate su tematiche sanitarie. Alcune Regioni hanno adottato leggi, delibere e modelli partecipativi, ma non sempre si sono dimostrati efficaci e concreti. Il rischio è che il coinvolgimento dei cittadini diventi un fatto solo formale, molto lontano dalle esigenze dei pazienti».

L’iniziativa in Regione Campania

«La Regione Campania ha deciso di fare sul serio prendendo spunto dalla Sanità Partecipata promossa in Regione Lazio, adattandola alle proprie esigenze, in quanto esperienza di successo sul piano della partecipazione e fortemente attenzionata dal Ministero della Salute e dall’AIFA. Il punto di partenza è rappresentato dal Decreto Dirigenziale 303 del 09/06/2021 su “Ruolo e strumenti di partecipazione delle organizzazioni/associazioni dei cittadini nella programmazione e valutazione dei servizi sanitari”. Grazie alla collaborazione con il Patient Advocacy Lab di ALTEMS-Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari Università Cattolica del Sacro Cuore, nella giornata di presentazione del progetto abbiamo coinvolto le Associazioni di pazienti e cittadini con una rappresentanza sul territorio campano. Ad oggi hanno aderito questo percorso 80 rappresentanze tra federazioni e associazioni».

I prossimi obiettivi della Sanità Partecipata in Campania

«I principali step su cui siamo impegnati nell’ambito del progetto – rivelano a Sanità Informazione i referenti – sono essenzialmente quattro: il primo è la pubblicazione di una manifestazione di interesse aperta a tutti per formalizzare l’adesione alla Sanità Partecipata Campana delle 80 rappresentanze tra federazioni e associazioni che abbiano una sede in Regione; il secondo è la costituzione di gruppi di partecipazione attiva per ogni area patologica ai quali si aggregheranno le diverse organizzazioni per lavorare insieme ed esprimere le loro priorità; a seguire, l’istituzione di una cabina di regia, con i rappresentanti dei gruppi di partecipazione e l’amministrazione regionale, che si riunirà con frequenza trimestrale e che rappresenterà un vero e proprio interfaccia permanente con il mondo dei pazienti; infine – concludono – l’attivazione di tavoli dedicati ai percorsi di cura su tematiche e patologie specifiche con la partecipazione di rappresentanti dei professionisti, società scientifiche e altri portatori di interesse».

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