Salute 13 Novembre 2019 17:55

Assistenza ai migranti e formazione del personale sanitario: la Clinica Dermatologica della Federico II in prima linea

L’incontro intitolato “La pelle non ha colori” rivolto ai responsabili dei centri accoglienza in Campania per instaurare una collaborazione efficace

La pelle non ha colori: questo il titolo dell’incontro tenutosi a Napoli presso la Clinica dermatologica dell’A.O.U. Federico II di Napoli rivolto a tutti i responsabili dei centri di accoglienza migranti presenti sul territorio campano, con l’intento di portare a conoscenza l’attività e i servizi sanitari ultraspecialistici offerti dalla Clinica in materia di sanità di frontiera. Sotto la direzione scientifica dei proff. Mario Delfino e Gabriella Fabbrocini, l’evento si fa portavoce di un’importante istanza etica, oltre che sanitaria: la volontà di abbattere i muri (del razzismo ma anche della burocrazia) e aprire canali di supporto e collaborazione per far sì che anche agli “ultimi” abbiano la possibilità di ricevere cure adeguate di primo e secondo livello per le malattie dermatologiche e sessualmente trasmesse.

Secondo i dati Istat dal 1° gennaio 2019 sono 5.255.503 gli stranieri residenti sul territorio italiano, più dell’8% della popolazione, percentuale destinata ad aumentare data la presenza di crescenti flussi migratori che vedono coinvolta tutta l’Europa. Questi cambiamenti demografici rappresentano una nuova sfida per la medicina occidentale sia diagnostica che assistenziale. Infatti sono diverse le patologie importate dai paesi di provenienza di queste popolazioni mobili, precedentemente scomparse dal territorio italiano e che ora si stanno riaffacciando prepotenti sullo scenario nazionale. Ulteriori difficoltà risiedono nelle ovvie barriere linguistico-culturali che si interpongono tra il medico e il paziente. In quest’ottica l’U.O.C. di Dermatologia Clinica dell’A.O.U. Federico II, diretta dalla Prof.ssa Gabriella Fabbrocini, già da tempo ha cercato di implementare i servizi e migliorare l’assistenza sanitaria per i pazienti stranieri regolarmente e non regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale. Nel 2018 è stato attivato l’ “Ambulatorio di Dermatologia e Venereologia Etnica” dedicato esclusivamente ai pazienti stranieri sul territorio italiano. L’ambulatorio, dunque, si pone come presidio di prima accoglienza, con funzione di filtro e riconoscimento precoce del bisogno di cure.

L’ambulatorio ad oggi ha registrato più di 500 accessi tra prime visite e controlli principalmente per patologie infettive interrompendo la catena di contagio per malattie come: sifilide, gonorrea, scabbia, micosi cutanee, herpes zoster e simplex.

Data la complessità della gestione di questi pazienti in ambito ospedaliero e ancor di più in ambito ambulatoriale, la clinica ha creato un portale, riservato esclusivamente ai medici iscritti, in cui è possibile presentare dei casi clinici ritenuti complessi che, magari, richiedono un’ulteriore valutazione. In questo modo è possibile mettere a disposizione della piattaforma www.dermatologiaetnica.it la propria esperienza professionale per una gestione più rapida e ottimale del paziente.

La Clinica dermatologica della Federico II si pone inoltre come centro di riferimento per esami diagnostici e strumentali di secondo livello, come biopsie, esami microscopici, esami tricoscopici, microscopia confocale, grazie alle visite ai migranti presso i locali della Croce Rossa, che rendono possibile un contatto diretto col territorio.

Sono poi attive diverse collaborazioni con gli altri istituti sanitari del territorio, in special modo con la Chirurgia plastica dell’A.O.U. della Federico II per la cura di quei migranti che, provenienti da zone di guerra, riportano sul corpo gravi cicatrici.

I prossimi 22 Novembre e 3 Dicembre sarà inaugurato un workshop interattivo dal titolo: “Riconoscere e prevenire: il ruolo della corretta accoglienza e della mediazione culturale e linguistica nella tutela della salute”, rivolto a tutti gli operatori impegnati nei centri di accoglienza. L’obiettivo è quello di fornire ai discenti gli strumenti teorico pratici di educazione sanitaria e medicina preventiva per un rapido riconoscimento delle principali affezioni dermatologiche, al fine di garantire un’assistenza sanitaria adeguata e mirata nel più breve tempo possibile.

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di I.F.