Salute 11 Gennaio 2023 09:50

PNRR, salute sostenibile e governance sanitaria: in un libro di Melone il Ssn del futuro

L’opera, che coniuga fini formativi e divulgativi, è in uscita il 16 gennaio. Intervista con l’autore Giuseppe Melone

PNRR, salute sostenibile e governance sanitaria: in un libro di Melone il Ssn del futuro

Quattrocentocinquanta pagine per ripercorrere, analizzare e proporre. Il tema, particolarmente attuale, è la Sanità del presente e del futuro, quella messa a nudo nelle sue fragilità e nei suoi punti di forza dall’esperienza pandemica, e quella che, necessariamente, dovrà essere costruita mettendo a sistema le “lezioni” apprese. Uscirà il 16 gennaio il libro intitolato “Scenari e modelli di governo, organizzazione e management del sistema sanitario italiano – Tra pandemia e PNRR” di Giuseppe Melone, economista e manager sanitario, professore a contratto di Organizzazione delle Aziende Sanitarie presso l’Università Unitelma Sapienza di Roma.

Da oltre 25 anni impegnato nella direzione di importanti realtà del Sistema Sanitario italiano, Melone è già autore di numerosi studi ed articoli in materia giuridica, economica ed organizzativa relativa all’ambito sanitario pubblicati su importanti riviste di settore. Ed è proprio lui a rivelare, con un’intervista rilasciata ai microfoni di Sanità Informazione, i dettagli dell’opera.

Come nasce l’idea di scrivere questo libro?

«Dopo oltre 25 anni di attività manageriale in sanità, cercando di portare sempre a fattor comune strategie, opportunità e obiettivi, muovendo dal possibile valore aggiunto riveniente dalla capitalizzazione di esperienze variegate, sia economico-gestionali che di programmazione e organizzazione, pareva opportuno porre un punto di vista organico su percorsi, modelli, approcci e strumenti, la cui lettura interrelata potesse raccontare, nel contesto di un correlato impegno didattico universitario sempre più specifico e strutturato, l’universo sanitario da varie angolazioni. Queste sono legate da quel novero di reticoli di interazioni che disvelano continuamente quella complessità ormai paradigmatica dell’ambito sanitario, le cui strutture, adattive e dinamicamente modulari, vedono la quotidiana fusione di professionalità medico-sanitarie chiamate ponderosamente a dare risposte tempestive ed efficaci, cui assicurare quindi sempre idonei scenari di risorse e mezzi, nel contesto di modelli organizzativi da tenere sempre aderenti e coerenti con le domande degli stakeholders e le esigenze dell’utenza. Tutto questo, mantenendo ancorata la vision sanitaria ad una mission che guardi sempre alla sostenibilità e al contempo all’enorme patrimonio valoriale rappresentato da quella idea equa e universale di “tutela della salute” per come voluta dal solidarismo forte che permea i principi di cui agli articoli 3 e 32 della nostra Costituzione. La vicenda pandemica e l’avvio del PNRR, con la Missione Sei Salute, hanno quindi conferito una spinta propulsiva, una particolare urgenza narrativa al tutto».

La pandemia si fa quindi impulso per ridiscutere l’intero impianto sanitario nazionale, europeo e globale…

«Certamente lo scenario sanitario è stato l’ambito in cui maggiormente si sono evidenziate le molte criticità che la pandemia ha ulteriormente enfatizzato, rispetto a una stratificazione di problematiche annose che durano, a tratti, da oltre 40 anni, nonostante i numerosi tentativi di riforme e di riassetto, affrontati molto sommariamente nel corso del tempo, spesso in modo scomposto, disorganico, sempre alla ricerca spasmodica di modelli di efficientismo, tra livelli essenziali ed economicità, tempestività ed equità, qualità e appropriatezza. Il tutto via via risentendo delle caratterizzazioni legate a disavanzi insostenibili, quindi a limitazioni di spesa pubblica nel rispetto di quadri macroeconomici legati a impegni comunitari, nonché ai progressivi effetti di riforme poste sia con il modello di federalismo fiscale che con il nuovo impianto del Titolo V della Costituzione, la cui prevista fascia frastagliata di competenze concorrenti, tra Stato e Regioni, specie in ambito sanitario, tante difficoltà di approccio e operative ha generato in questi ultimi anni, marcando certamente uno degli ambiti a più urgente necessità di riforma e di riallineamento di competenze e attribuzioni, non solo in campo sanitario. Il libro affronta quindi corposamente tutta l’evoluzione del SSN, i suoi istituti e modelli paradigmatici, le sue riforme, attraverso passaggi nodali, per poi porre in linea progressiva e interrelata aspetti gestionali, tecnici, di economia, programmazione e organizzazione sanitaria, giuridico-legislativi, per quindi muovere dalla vicenda pandemica e affrontare il PNRR, la Missione Sei Salute e i suoi istituti portanti di riferimento, dalle Case e Ospedali di Comunità, alla Telemedicina, alla riforma posta con il D. 77/2022, analizzando le possibili evoluzioni di scenario e le relative criticità connesse all’impianto del nuovo modello di sanità del territorio e del nuovo rapporto ospedale-territorio, nell’alveo evolutivo rispetto a pregressi tentativi riformisti».

Chi sono i principali destinatari dell’opera?

«L’auspicio è quello di poter costituire un momento di utile analisi e al contempo divulgativo del mondo sanitario e delle sue peculiarità, facendo della trattazione di taglio alto e multisciplinare una peculiarità che lo rende particolarmente rivolto agli studenti dei corsi di laurea in campo sia medico che infermieristico, che giuridico-economico, oltre che ai discenti di percorsi formativi di alta formazione manageriale in campo sanitario, e chiaramente agli addetti ai lavori, soprattutto nel campo della governance aziendale. La particolare valenza che spero il testo possa mostrare sta proprio nel contemperare letture basate su esperienza gestionali, spesso dirette, che affondano le radici in ambiti diversificati, dalle tecniche di gestione di azienda, alle teorie e modelli di governo e organizzazione aziendale, al combinato effetto di approcci precipui di tipo sanitario, dalle logiche di clinical governance, alle logiche di gestione per processi e quelle orientate alla qualità totale, alle analisi per indicatori, fino ai più moderni approcci aziendali via via importati nel contesto organizzativo sanitari. Il tutto letto e collocato nell’alveo di strutture e istituti tipici del governo del sistema sanitario, rispetto ai quali viene poi proposta la fase evolutiva del passaggio attraverso la riforma del D. 77/2022 e quindi dell’impatto del PNRR».

C’è un messaggio più generale che vorrebbe rimanesse legato a questo libro?

«Direi senza dubbio l’attenzione massiva, concreta e tempestiva all’umanità del post covid – sperando di esserne davvero fuori – certamente rimasta rimodulata dopo un evento così drammatico e di portata planetaria, portando al centro, con nuove valenze, aspetti e bisogni anche preesistenti, cui si è conferito tuttavia un carattere di quotidianità e di necessità di imprescindibile prossimità, di aspettative di tutela della salute anche come risposta a un più diffuso bisogno di sicurezza, che rende la rimodulazione dell’assistenza e delle cure sanitarie al centro delle esigenze più intime di un individuo che ha più che prima un bisogno insopprimibile di sentirsi preso in carico dal sistema sanitario, sempre, comunque e dovunque, la qual cosa travalica anche lo stesso aspetto specificamente legato alla morbilità e alle sue dinamiche. La ripresa dell’ordinario post pandemico, peraltro prioritariamente da rivolgere a recuperare quell’ampio gap prestazionale e assistenziale variamente determinatosi specie in ampie fasce di prestazioni specialistiche, ha l’onere categorico di assicurare realismo e concretezza a un nuovo scenario di riforme orientate alla prossimità, al paziente quanto più possibile raggiunto nel proprio luogo di cure domiciliari, al one-health inclusivo, grazie agli investimenti resi possibili dal PNRR e dalla Missione sei Salute, delineando il disegno di moderni PDTA legati ai profili graduali di complessità per intensità di cure, nel contesto della piena appropriatezza della presa in carico. Si tratta di una strategia multilivello ormai ineludibile, un passaggio di civiltà mandatorio, cui quindi assicurare ogni attuazione effettiva e tempestiva, segnando la risposta coerente di un approccio multidisciplinare e pluriangolare che veda l’ambito statuale e quello regionale allineati e proficuamente dialoganti verso un efficientismo dei progetti e dei correlati investimenti che realizzi ogni milestone e ogni target di cui è lastricato il percorso delle riforme non solo sanitarie».

 

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