La qualità degli alimenti consumati è un fattore cruciale per la salute cardiaca, tanto quanto la quantità di carboidrati o grassi assunti. Lo rivela uno studio condotto da Zhiyuan Wu, ricercatore post-dottorato nel laboratorio di Qi Sun, presso la Harvard TH Chan School of Public Health, e colleghi, pubblicato in occasione del congresso NUTRITION 2025 dell’American Society for Nutrition. La ricerca ha analizzato le abitudini alimentari e la salute cardiaca di quasi 200.000 partecipanti seguiti per diversi decenni. Lo studio ha coinvolto 43.430 uomini e oltre 150.000 donne provenienti da tre grandi coorti: Health Professionals Follow-Up Study, Nurses’ Health Study e Nurses’ Health Study II.
Attraverso questionari dettagliati, i ricercatori hanno valutato la qualità delle diete a basso contenuto di carboidrati e grassi, distinguendo tra versioni salutari, ricche di alimenti vegetali integrali come cereali integrali, frutta, verdura, noci e legumi, e versioni non salutari, caratterizzate da cereali raffinati, zuccheri aggiunti, grassi saturi e proteine animali. Le diete salutari a basso contenuto di carboidrati o grassi sono stati associati a una riduzione di circa il 15% del rischio di malattie coronariche, mentre le diete non salutari hanno mostrato un aumento del rischio. Inoltre, per un sottogruppo di oltre 10.000 partecipanti, la misurazione dei metaboliti nel sangue ha confermato che una dieta di alta qualità migliora la regolazione metabolica, rafforzando le evidenze biologiche a supporto dei risultati epidemiologici.
Secondo Wu, indipendentemente dal tipo di dieta, se a basso contenuto di carboidrati o grassi, privilegiare alimenti minimamente trasformati, di origine vegetale e ricchi di nutrienti, limitando cereali raffinati, zucchero e prodotti animali, è fondamentale per ridurre il rischio di malattie cardiache. I ricercatori suggeriscono di aumentare il consumo di cereali integrali, frutta, verdura, noci e legumi, e di ridurre carni lavorate, carboidrati raffinati e cibi zuccherati, prestando attenzione anche agli ingredienti aggiunti nei prodotti trasformati. Lo studio contribuisce a chiarire che non è solo la quantità di macronutrienti a influenzare la salute cardiovascolare, ma soprattutto la qualità delle fonti alimentari, sottolineando l’importanza di un approccio nutrizionale basato su alimenti integrali e vegetali per la prevenzione delle malattie cardiache.
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