Salute 21 Giugno 2017 14:59

La lotta al fumo passa da ricerca e prodotti a potenziale rischio ridotto. Prof. Polosa: «Eliminare combustione riduce danni del 90%»

Un sottotitolo ambizioso, “Ridurre il danno, salvare vite”, quello del Forum Mondiale sulla Nicotina che si è svolto in questi giorni a Varsavia, in Polonia. Confronto tra scienziati, esperti e aziende. Professor Polosa (Università di Catania e Lega Italiana Anti Fumo): «Prodotti a tabacco riscaldato ed e-cigarette per soppiantare il fumo di sigaretta»

di Cesare Buquicchio – Inviato a Varsavia (Polonia)
La lotta al fumo passa da ricerca e prodotti a potenziale rischio ridotto. Prof. Polosa: «Eliminare combustione riduce danni del 90%»

Un sottotitolo ambizioso, “Ridurre il danno, salvare vite”, quello del Forum Mondiale sulla Nicotina che si è svolto in questi giorni a Varsavia, in Polonia. Un confronto vivo e vibrante tra scienziati, medici, aziende, stakeholder ed esperti del settore tutto orientato dalla consapevolezza che il fumo di sigaretta uccide e crea ingenti danni e costi sociali, e che far transitare più fumatori possibili a prodotti a potenziale rischio ridotto rappresenta una scelta lungimirante e un dovere morale.

Il professor Riccardo Polosa, Direttore dell’Istituto di Medicina Interna e Medicina d’Urgenza dell’Università di Catania e consigliere scientifico della Lega Italiana Anti Fumo, ha coordinato uno dei dibattiti più seguiti a Varsavia.

Lei è un medico, quali sono le prospettive epidemiologiche? È possibile ridurre l’impatto e i danni del fumo di sigaretta?

«La prospettiva è che è possibile. È possibile sfruttando al massimo la variegata disponibilità di prodotti a potenziale rischio ridotto che si sta profilando sul mercato. Cito così al volo le varie tipologie di sigaretta elettronica, partendo dalla prima generazione fino alle più innovative terze generazioni, ma parlo anche di tabacco riscaldato che sta ormai prendendo piede soprattutto nei paesi asiatici dove ha un grande successo».

Qui abbiamo analizzato nelle varie conferenze gli effetti sulla salute, gli effetti delle sostanze tossiche prodotte dalla sigaretta tradizionale comparati con quelli della sigaretta elettronica e dai prodotti dal tabacco riscaldato. Ormai l’evidenza scientifica della riduzione di questa tossicità è abbastanza acclarata.

«Si, certamente. Ormai i dati sono veramente preponderanti. Ciò che razionalmente era chiaro a me otto anni fa, vale a dire che un prodotto che non produce combustione non può rappresentare un rischio elevato, è oggi dimostrato da centinaia e centinaia di pubblicazioni scientifiche che dimostrano come questa categoria di prodotti si posizioni su una potenziale riduzione del rischio che va dal 90 al 95%».

 

LEGGI ANCHE: «OLTRE IL 70% DEI FUMATORI TRADIZIONALI SI CONVERTE A PRODOTTI A POTENZIALE RISCHIO RIDOTTO»

 

C’è un altro aspetto preso in considerazione: la nicotina. Quanto è influente sul piano dei rischi per la salute?

«La nicotina presente nei prodotti a potenziale rischio ridotto è dell’ordine del 2%, quindi ci vorrebbe un consumo enorme per poter giungere livelli di tossicità clinicamente rilevanti. Inoltre, il nostro organismo è talmente intelligente che mette su dei meccanismi di difesa, di autocontrollo, per cui è veramente difficile creare la condizione del sovraddosaggio».

In uno di questi confronti sono stati analizzati diversi modi di utilizzo, cioè il passaggio da sigaretta tradizionale al prodotto a potenziale rischio ridotto, il comportamento duale in cui il fumatore mantiene l’uso degli altri prodotti e le tendenze a smettere, utilizzando questi prodotti, qualsiasi uso della sigaretta tradizionale. Qual è la sua valutazione su questo tipo di dati?

«Questi sono dati altamente dinamici, noi stiamo assistendo e, guardate, io sono molto entusiasta, emozionato di vivere questo momento storico così importante per la mia vita di scienziato, ma la realtà dei fatti è che noi stiamo prendendo atto di un fenomeno in forte evoluzione. Oggi abbiamo un prodotto, domani ne avremo un altro. Oggi si parla di utilizzatori duali in grandi percentuali, domani in minore percentuale. Tutto questo a mio avviso dipende essenzialmente dalla qualità del prodotto e dal grado di soddisfazione che dà. Più il prodotto sostitutivo, alternativo alla sigaretta convenzionale è soddisfacente e piacevole, minore sarà l’impatto nel doppio utilizzo perché fino ad ora il doppio utilizzo è semplicemente figlio di una scarsa qualità del prodotto disponibile oggi sul mercato, ma l’innovazione è dietro l’angolo e io sono convinto che nei prossimi 5-10 anni il fenomeno del dual usage diventerà preistoria».

[metaslider id=12229]

Articoli correlati
Prevenzione, Cavallo (Assistenti Sanitari): «La lotta al tabagismo parta dalle scuole. Il target è arrivare al 5% di fumatori»
La presidente della commissione di Albo degli Assistenti Sanitari Maria Cavallo spiega il ruolo della professione nelle campagne di prevenzione. E ricorda: «Siamo stati i primi professionisti a contatto con la popolazione quando abbiamo distribuito il vaccino anti polio». Sui no vax: «Devono essere oggetto di confronti diversificati perché ogni tipologia di scetticismo necessita un approccio diverso»
Tabacco riscaldato, osservatorio MOHRE chiede a Commissione Ue di non vietare gli aromi: «Passo indietro nelle politiche di salute pubblica»
«L’eliminazione degli aromi dai prodotti alternativi sarebbe una palese contraddizione rispetto allo scopo di ‘protezione della salute’ sottolineato nella Direttiva 2014/40/UE» spiega Fabio Beatrice, Direttore del Board Scientifico del MOHRE, l'Osservatorio Mediterraneo per la Riduzione del Rischio in Medicina
I fumatori rischiano più degli altri di ammalarsi di Covid-19?
È una domanda che chiunque abbia il vizio o l’abitudine a consumare sigarette si sarà fatto almeno una volta durante questo anno di pandemia. La risposta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
E-cig e salute, Prof. Beatrice: «23 volte meno dannoso della sigaretta tradizionale secondo Istituto Pasteur di Lille»
Convegno a Roma sul tema del tabacco e della riduzione del danno dal titolo "La sigaretta elettronica come strumento di riduzione del rischio. Stato dell’arte della ricerca scientifica". Public Health England: le eCig meno dannose del 90-95% rispetto alle sigarette tradizionali.
SIOT lancia il decalogo per far conoscere i danni del fumo sull’apparato muscolo scheletrico
Farez (Past President Società italiana ortopedia e traumatologia): «Linee guida che analizzano i rischi, la strategia di comunicazione e il ruolo dei prodotti alternativi»
di Federica Bosco
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Straordinari a 100 euro l’ora e aumenti in Pronto soccorso. I dettagli del decreto Schillaci

Approvato in Consiglio dei Ministri il decreto con le nuove misure che dovrebbero dare un po' di respiro alla sanità italiana. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in accordo con il coll...
di Mario Zimbalo
Salute

Tutti pazzi per il farmaco che fa dimagrire. Aifa: possibili carenze per diabetici e obesi

Promosso dalla scienza come «svolta» contro l'obesità, ma acquistato e osannato da numerosi vip sui social come strategia per dimagrire, ora il farmaco semaglutide rischia di divent...
Covid-19, che fare se...?

Il vaccino anti-Covid-19 può avere effetti collaterali anche se è passato molto tempo?

È una domanda «ritornata in voga» nei giorni scorsi, quando il celebre attore italiano, Jerry Calà, è stato costretto a lasciare il set per un malore che poi si &egrav...