Salute 10 Gennaio 2025 12:06

La crisi di mezza carriera esiste, ma vale solo per manager e professionisti

Non c’è solo la crisi di mezza età. Ma esiste anche la crisi di mezza carriera e riguarda i lavoratori altamente qualificati. Lo dimostra uno studio dell’Università del Surrey (Regno Unito), pubblicato sulla rivista Socio-Economic Review

La crisi di mezza carriera esiste, ma vale solo per manager e professionisti

Non c’è solo la crisi di mezza età. Ma esiste anche la crisi di mezza carriera. La soddisfazione lavorativa, infatti, segue una curva a U, ma solo tra chi fa un lavoro altamente qualificato. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni di uno studio dell’Università del Surrey (Regno Unito), pubblicato sulla rivista Socio-Economic Review. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno esaminato la relazione tra età e soddisfazione lavorativa utilizzando dati provenienti da quattro dataset nazionali del Regno Unito (UK Skills and Employment Survey, Workplace Employee Relations Survey, British Household Panel Survey e UK Household Longitudinal Study), che includono oltre 100.000 lavoratori in vari settori, occupazioni e regioni.

La crisi di mezza carriera non è universale

Analizzando sia i dati trasversali che quelli longitudinali, l’obiettivo della ricerca è stato quello di fornire una comprensione completa di come la soddisfazione lavorativa si evolve attraverso diverse fasi della carriera. “Sebbene l’insoddisfazione sia comune tra molti lavoratori di mezza età, è fondamentale riconoscere che questa non è un’esperienza universale”, dichiara Ying Zhou, autore principale dello studio e direttore del Future of Work Research Centre presso l’Università del Surrey. “I nostri risultati indicano che per manager e professionisti, la soddisfazione lavorativa in genere raggiunge il punto più basso durante i loro 40 anni, ma spesso rimbalza più avanti nella vita. Al contrario, i lavoratori nelle classi occupazionali intermedie e inferiori – continua – non mostrano la stessa traiettoria a U. Ciò sfida la convinzione diffusa che una crisi a metà carriera sia un fenomeno universale”.

La crisi lavorativa avviene intorno ai 40 anni d’età

Secondo i ricercatori, questo studio ha implicazioni significative per la comprensione delle dinamiche sul posto di lavoro e del benessere dei dipendenti. Per i lavoratori di mezza età, riconoscere che un calo della soddisfazione lavorativa a 40 anni d’età è relativamente comune può essere rassicurante. Invece di aspettarsi che la mezza età sia un periodo di calma tra la turbolenza della prima età adulta e le sfide della vecchiaia, dovrebbe essere vista come un periodo di transizione difficile segnato da sentimenti di frustrazione e sconforto. Tuttavia, secondo gli studiosi, è incoraggiante notare che questa fase è in genere temporanea e c’è luce alla fine del tunnel.

Le aziende possono mitigare il potenziale di insoddisfazione

La ricerca sottolinea anche la necessità per le aziende di adattare i propri sistemi di supporto per i dipendenti intorno ai loro 40 e 50 anni d’età. “Promuovendo un ambiente che incoraggia lo sviluppo della carriera e la realizzazione personale, le aziende possono mitigare il potenziale di insoddisfazione e migliorare la cultura generale del posto di lavoro”, sottolineano i ricercatori. I risultati dello studio suggeriscono che affrontare le esigenze specifiche dei lavoratori qualificati può portare a migliori tassi di fidelizzazione e a una forza lavoro più coinvolta, con conseguenti benefici per l’economia nel suo complesso.

 

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