Salute 15 Ottobre 2021 10:37

Immigrazione, Aodi (Amsi): «Solo il 7% di 800.000 persone senza tessera sanitaria ha il green pass»

Solo in 13 regioni su 21 si possono effettuare vaccini per irregolari, ribadisce Aodi (AMSI) e denuncia i ritardi nelle vaccinazioni nei paesi più poveri

Immigrazione, Aodi (Amsi): «Solo il 7% di 800.000 persone senza tessera sanitaria ha il green pass»

Su 800.000 persone senza tessera sanitaria – tra immigrati, persone senza dimora o con altre forme di disagio – solo il 7% ha il Green pass. Sono le cifre fornite da Foad Aodi, presidente dell’Amsi, Associazione medici di origine straniera in Italia e dell’Unione medica euromediterranea (Umem) e Membro registro esperti della commissione Salute Globale Fnomceo, intervenuto alla presentazione del XXX Rapporto immigrazione della Caritas italiana e della Fondazione Migrantes.

Aodi, palestinese naturalizzato italiano, ha evidenziato il ritardo nelle vaccinazioni dei migranti, con grandi difficoltà di accesso per chi non è iscritto al Servizio sanitario nazionale. Lo scorso 26 agosto il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo ha invitato le Regioni, «considerato l’avanzamento della campagna vaccinale», a «intensificare le misure già in atto rivolte a favorire la vaccinazione di quelle categorie di persone che si trovano in particolari condizioni di disagio o che non risultano al momento censite da tessera sanitaria».

Le difficoltà di prenotazione

Tra le difficoltà la prima dipende dalle piattaforme di prenotazione del vaccino anti Covid: su 19 regioni e 2 province autonome solo 13 danno la possibilità, da poco, di accedere a chi non è iscritto al sistema sanitario nazionale.  Ancora oggi non è possibile farlo sui siti di Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Lazio, Molise, province autonome di Bolzano e Trento. In questi territori sono state organizzate modalità di vaccinazione alternative: open day, ambulatori mobili, partnership con enti del terzo settore e del privato sociale. E poi adesso bisogna risolvere il problema dei vaccinati con vaccini non riconosciuti in Europa e questo riguarda tanti sia italiani che di origine straniera che non possono avere il Green pass.

Vaccini nei paesi poveri, troppi ritardi

Aodi ha illustrato le ultime statistiche sulla pandemia nel mondo, sui vaccini e sul programma Covax che è in grande ritardo. Nei paesi occidentali ogni 100 persone sono disponibili circa 100 dosi, nei paesi poveri ogni 100 persone hanno circa 1,5 dosi, solo il 3% sono vaccinati in Africa, nel mondo circa il 35% vaccinati, tanti paesi africani sono sotto il 10%. Ci sono 17 vaccini nel mondo, si parla di più di 50 varianti e quelle più importanti sono circa 18, tra cui quella algerina e libanese. In Tunisia la situazione è migliorata per quanto riguarda i contagi e i vaccini, invece in Libia e numerosi paesi africani persiste l’emergenza e addirittura in alcuni paesi mescolano i vaccini per motivi di carenza. Aodi ha ricordato che le cifre dei contagi tra gli immigrati sono dal 3 al 6%, segno che «non sono loro a portare il Covid né altre malattie». Tra gli irregolari si sono registrati 1,5-2% di contagi durante la pandemia «perché molti lavorano nelle case come colf o badanti».

Aodi ha citato i numeri della presenza in Italia: oltre 75.000 professionisti della sanità di origine straniera, tra cui 20.000 medici, 18 di loro sono morti a causa del Covid. Nonostante si sappia già da anni che nel 2025 mancheranno in Italia 60.000 medici, «esiste ancora l’obbligo della cittadinanza per poter partecipare ai concorsi – ha denunciato Aodi-. Questo non è da paese civile, altrove non succede».

 

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