Salute 4 Luglio 2025 14:53

Il caldo danneggia i farmaci, vademecum AIFA su come conservarli

L'Agenzia italiana del farmaco mette in guardia con un post sui social sui pericoli dell'esposizione dei farmaci ad alte temperature, elencando una serie di consigli utili da seguire in vacanza
Il caldo danneggia i farmaci, vademecum AIFA su come conservarli

I medicinali non sono immuni dalle alte temperature e trascurare le loro esigenze può comportare rischi per la salute, specialmente se si seguono terapie croniche. Il primo passo è sempre quello di leggere con attenzione il foglietto illustrativo, che indica con precisione le modalità di conservazione. A mettere in guardia, con un post sui social, è l’Agenzia italiana del farmaco che sottolinea come alcune terapie, come l’insulina oi prodotti ormonali, sono particolarmente sensibili e richiedono temperatura controllata. Innanzitutto, spiega Aifa nel vademecum, i farmaci “non vanno mai esposti al sole o in auto sotto il sole cocente, nemmeno per pochi minuti”.

Monitorare l’aspetto dei farmaci

Se si viaggia, meglio optare per contenitori termici o borse frigo, tenendo presente che l’abitacolo di un’auto è sempre preferibile al bagagliaio. In aereo, i medicinali essenziali vanno sempre portati nel bagaglio a mano, insieme a prescrizioni e documenti medici. Se si nota un cambiamento nell‘aspetto del farmaco – colore, odore, consistenza – è prudente chiedere il parere del farmacista. In estate, prosegue Aifa, è “consigliabile preferire compresse o capsule alle soluzioni liquide, più instabili con il caldo”. Mai, inoltre, mischiare farmaci in un unico contenitore: “le confezioni originali proteggono meglio da luce e umidità e contengono indicazioni utili in caso di necessità”.

Leggere il foglietto illustrativo che riporta le temperature esatte

“Anche i farmaci temono il caldo“, ribadisce Aifa. “E per questo in estate, in particolare con queste ondate di calore sempre più frequenti e durature, è necessaria qualche accortezza in più per conservarli correttamente. Ovunque si vada in ferie, non deve mancare quanto necessario per proseguire le terapie in sicurezza. Non facciamoci cogliere impreparati prima della partenza, ma osserviamo – continua – alcune semplici accortezze, cominciando col leggere il foglietto illustrativo, che riporta le esatte modalità e temperatura di conservazione dei medicinali. È importante rispettarle perché la sicurezza non va in vacanza”. La temperatura è importante e va rispettara.

Particolare attenzione a insulina e ormoni

“Se non sono specifiche particolari condizioni, conserva i tuoi farmaci in ambienti freschi e asciutti a una temperatura inferiore a 25 °C”, consiglia Aifa. Se viaggi, è buona norma dotarsi di borse refrigerate che possono mantenere una temperatura adeguata per tutta la durata del tragitto”. Alcuni farmaci necessitano di particolari condizioni di conservazione. L’insulina, ad esempio, deve essere conservata in frigo a una temperatura controllata tra 2 e 8 gradi centigradi Anche i farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri medicinali a base ormonale sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche Evita, in ogni caso, di esporli a fonti di calore ea irradiazione solare diretta”.

Possibili reazioni di fotosensibilizzazione con alcune creme

Alcuni farmaci possono provocare reazioni di fotosensibilizzazione come dermatiti o eczemi. “Questo fenomeno può verificarsi in particolare con creme a base di cortisone, gel, soluzioni o spray, ma anche antibiotici e anticoagulanti”, dice Aifa. “In questo caso, è bene evitare l’esposizione solare, in particolare nelle ore più calde della giornata, e utilizzare sempre un’adeguata protezione. In casi specifici, ad esempio dopo l’uso di cerotti a base di ketoprofene, è necessario evitare di esporsi al sole fino a due settimane dopo il trattamento”, aggiunge.

Gli effetti collaterali dei farmaci

E ancora: ansiolitici e rilassanti muscolari possono ridurre la sudorazione e causare vertigini, diminuire la gittata cardiaca e ridurre il raffreddamento tramite vasodilatazione, possono causare un aggravamento di sintomi respiratori. Gli antiadrenergici e beta-bloccanti possono influenzare la dilatazione dei vasi sanguigni cutanei, riducendo la capacità di dissipare calore per convezione. Simpatomimetici: vasodilatatori, compresi nitrati e regolatori del canale del calcio, possono peggiorare l’ipotensione in soggetti vulnerabili. Gli antipertensivi e diuretici possono condurre a disidratazione e ridurre la pressione sanguigna; un effetto collaterale comune è l’iponatriemia che può essere aggravata da un eccesso di assunzione di liquidi. Infine, riferisce Aifa, gli antiepilettici possono ridurre lo stato di vigilanza e aumentare lo stato di confusione.

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