A cinque anni dalla diffusione del Covid-19 in Italia, emergono segnali preoccupanti riguardo l’attenzione degli italiani alle norme di igiene delle mani. È quanto emerge dalla ricerca sulla consapevolezza dell’importanza dell’igiene delle mani su un panel rappresentativo della popolazione italiana, svolta dall’Osservatorio Opinion Leader 4 Future, il progetto sull’informazione consapevole nato dalla collaborazione tra Gruppo Credem e ALMED (Alta Scuola in media, comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore). In particolare, la percentuale di persone che affermano di lavarsi le mani con maggiore frequenza rispetto al periodo pre-pandemia è calata di 18 punti percentuali: dal 56% del 2023 al 38% del 2025.
Scende da 7 a 6 la media di lavaggi giornalieri e la quota di soggetti che si igienizza le mani più di otto volte al giorno è oggi del 28% (rispetto al 36% del 2023). Anche l’uso di gel e salviette igienizzanti ha subito un calo, con una diminuzione di 7 punti percentuali rispetto al 2023: dal 31% del 2023 al 24% del 2025 (percentuale che scende al 21% sugli over 65 anni). In questo quadro, tuttavia, la conoscenza della Giornata mondiale dell’igiene delle mani rimane stabile: è conosciuta dal 14% del campione, percentuale che sale al 25% sul target under 45 anni e al Centro Italia al 17% (dato superiore a quello del Nord Ovest 14,8%, del Nord Est 13,6% e del Sud 12,8%). Interessanti anche i dati che emergono dalla ricerca relativamente alla diffusione di messaggi informativi e mediali a tema cura e prevenzione. In particolare, l’esposizione a contenuti mediali legati alla salute è diminuita: dal 60% del campione che nel 2023 dichiarava di aver visto o letto questo tipo di contenuti al 47% del 2025.
Tutti i microrganismi responsabili di malattie infettive sono potenzialmente trasmissibili con le mani, che possono costituire un mezzo di trasmissione per virus, batteri e protozoi. Le mani possono trasmettere, attraverso le goccioline di saliva, infezioni trasmissibili per via respiratoria quali Covid-19, influenza, ma anche morbillo, varicella rosolia se, ad esempio. In particolare se si starnutisce nelle mani piuttosto che nella piega del gomito (‘etichetta respiratoria’) si sostiene la trasmissione indiretta e crociata con la contaminazione di superfici che possono essere successivamente toccate dalle mani che poi entrano in contatto con naso, occhi e bocca.
“Il calo dell’attenzione all’igiene delle mani, semplice e sostenibile misura di prevenzione della diffusione delle infezioni, ci preoccupa – dice Patrizia Laurenti, professoressa associata di igiene e applicata all’Università Cattolica e direttrice della UOC igiene Ospedaliera della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS -, così come ci preoccupa il calo generale dell’attenzione a tutte le misure di prevenzione delle malattie, quali i vaccini , gli screening o altre pratiche di comprovata efficacia, quale il corretto utilizzo degli antibiotici. La prevenzione rimane l’approccio più efficace per la crescita economica e la sostenibilità dei sistemi sanitari, sociali e di welfare e ogni euro speso in prevenzione genera un ritorno di 14-19 euro per l’economia della salute e dell’assistenza sociale, come molti studi confermano. Se vogliamo dunque continuare a dare valore all’assistenza sanitaria dobbiamo invertire questa preoccupante rotta, puntando sulla cultura della prevenzione“.
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