Salute 14 Febbraio 2022 09:25

Giornata contro l’epilessia. Tassi (Lice): «Anche chi soffre di epilessia ha il diritto di realizzare i propri sogni»

La presidente della Lice: «Oltre alle crisi in sé che, a seconda della frequenza e dell’intensità, possono determinare l’impossibilità di guidare, di lavorare, di uscire da soli, di avere contatti sociali, è con lo stigma che i malati di epilessia si trovano a fare i conti troppo spesso nel corso della vita»

«A un tratto, in mezzo alla tristezza, al buio e all’oppressione, il suo cervello sembrava accendersi di colpo, tendendo in un estremo impulso tutte le proprie energie vitali». Dostoevskij nel suo romanzo “L’idiota” offre una descrizione dell’epilessia molto suggestiva: ne soffre il protagonista, il principe Myskin, un personaggio che pare avere una certa intimità con il celebre scrittore, tormentato anche lui dall’epilessia per tutta la vita.

Più di recente, è stato Gianrico Carofiglio nel libro “Le tre del mattino” a parlare al grande pubblico dell’epilessia, citando, a pagina 25 del romanzo, anche un elenco dei personaggi storici che avrebbero convissuto con la patologia: Aristotele, Pascal, Oscar Wilde, Edgar Allan Poe, Fëdor Dostoevskij, appunto, Henri-René-Albert-Guy de Maupassant, Flaubert, Socrate, Van Gogh, Endel, Giulio Cesare.

Lo stigma

Eppure, nonostante personaggi celebri ne abbiano sofferto e persone altrettanto note ne abbiamo parlato pubblicamente, chi soffre di epilessia è ancora vittima di stigma. «C’è chi crede che l’epilessia possa essere contagiosa, chi identifica l’epilettico con un uomo posseduto dal demonio», racconta Laura Tassi presidente della Lice, la Lega Italiana contro l’Epilessia. È per questo che ogni anno, gli epilettologi di tutto il mondo, in occasione della Giornata contro l’Epilessia, che si celebra il 14 febbraio, diventano portavoce di incisive campagne di comunicazione.

La giornata mondiale contro l’epilessia

«Io vedo le stelle» è lo slogan scelto dalla Lice per la Giornata mondiale 2022: «Nell’immaginario comune le stelle sono legate ai desideri, ai sogni. E noi vorremmo che i nostri pazienti possano realizzare i propri, aspirando ad una buona qualità della vita. Oltre alle crisi in sé che, a seconda della frequenza e dell’intensità, possono determinare l’impossibilità di guidare, di lavorare, di uscire da soli, di avere contatti sociali, è con lo stigma che i malati di epilessia si trovano a fare i conti troppo spesso nel corso della la loro vita». Parlare agli altri della propria patologia è il dubbio amletico che li assilla quotidianamente: «Se ad un colloquio di lavoro raccontano di soffrire di epilessia, spesso, non vengono assunti. Ma se non lo fanno rischiano il licenziamento per aver nascosto la patologia», dice la presidente Tasso.

Origine e incidenza

L’epilessia può essere causata da tumori, traumi cranici importanti, patologie genetiche o malformative, patologie legate al sistema nervoso centrale: «Qualsiasi cosa sia in grado di interferire con il normale funzionamento del cervello può creare delle crisi epilettiche – spiega la specialista -. Tanto che il 15% della popolazione ha sofferto di almeno una crisi nel corso della propria vita. La malattia cronica, invece, colpisce l’1% della popolazione. Raramente si guarisce con l’avanzare dell’età. L’esordio è solitamente in età scolare, anche se attualmente, a causa dell’invecchiamento della popolazione, assistiamo ad un nuovo picco negli ultrasettantenni».

I trattamenti

Nel 70% dei casi l’epilessia può essere tenuta sotto controllo con trattamenti farmacologici specifici. «Nei casi in cui il paziente sia farmaco resistente è possibile ricorrere ad un intervento neo-chirurgico per rimuovere la parte “malata” del cervello. Laddove questo non fosse indicato possono essere valutate terapie palliative che, pur non offrendo la guarigione, possono migliorare la qualità della vita. La dieta chetogena e lo stimolatore del nervo vago (che ha lo scopo di calmare l’attività del nostro cervello) ne sono due esempi. L’ultima frontiera, invece, è rappresentata dalla medicina di precisione: indagando quale sia l’esatta causa dell’epilessia si riesce a “cucire” una terapia su misura, personalizzata, riducendo anche gli effetti collaterali dei farmaci. L’applicazione è per ora limitata a pochi casi, ma speriamo – conclude Tassi – che in futuro possa essere ampliata, offrendo una vita migliore ad un numero sempre più elevato di pazienti».

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Epilessia, LICE: «La famiglia è caregiver più prezioso»
La LICE, Lega Italiana Contro l’Epilessia, in occasione della Giornata dedicata alla Famiglia, accende i riflettori su tutte le mamme, papà, fratelli e parenti che si prendono cura ogni giorno di una persona che soffre, ricordando che la famiglia rappresenta il caregiver più prezioso, e a volte insostituibile, per le prsone con epilessia
Dalla dieta chetogenica alla gestione delle crisi, ecco come “vivere con l’epilessia”
Un manuale redatto dalla LICE, Lega italiana contro l’epilessia, spiega come affrontare i vari aspetti che circondano questa patologia. E affronta anche il tema delicato dello stigma, che colpisce sia bambini che adulti. Ben il 60% delle persone con epilessia non ha occupazione
Prima di morire si rivede davvero il film della propria vita, lo studio
Per la prima volta sono state trovate le prove che poco prima di morire tutta la vita ti passa davanti
In arrivo il primo Piano d’Azione Internazionale per la gestione dell’epilessia
Realizzato anche grazie al contributo di FIE e IBE. A maggio si vota la ratifica. Cervellione (FIE/ELO): «L’Italia non può farsi trovare impreparata, chiediamo un tavolo permanente presso il Ministero della Salute»
Epilessia, Bambino Gesù: «Circa 4mila insegnanti e ragazzi formati a gestire le crisi in classe»
Ridotte drasticamente le richieste di intervento al 112. Per la Giornata Mondiale dell’Epilessia del 14 febbraio, diretta social con gli esperti dell’Ospedale Pediatrico della Santa Sede.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...