Salute 4 Aprile 2019 11:11

Circoncisioni rituali, Foad Aodi (Amsi): «È problema sanitario e non religioso. Grazie a Vice Ministro Del Re per interessamento»

Sono più di 11mila le circoncisioni fatte da residenti in Italia o senza permesso di soggiorno, di cui 5mila in Italia e 6mila nei paesi di origine. Il presidente dell’Associazione Medici di Origine straniera in Italia: «Bisogna inserirla nei LEA se possibile, altrimenti occorre trovare una soluzione ad hoc per eliminare la responsabilità medico legale di pediatri e anestesisti perché in quella rituale il chirurgo pediatra non accetta di addormentare il bambino sotto i quattro anni»

di Giovanni Cedrone e Diana Romersi

Dopo l’ennesimo caso di un neonato morto per una circoncisione clandestina, questa volta a Genova, torna d’attualità l’appello di Foad Aodi, fondatore Amsi e Co-Mai e Consigliere OMCEO di Roma.

«Ringrazio il ministro della Salute Giulia Grillo, il sottosegretario Armando Bartolazzi, il viceministro agli Esteri Emanuela Del Re e Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione sanità e la regione Lazio per l’immediato e tempestivo contatto con noi per ribadire la disponibilità di trovare soluzioni condivise sul tema – sottolinea Aodi a Sanità Informazione –  Sicuramente il viceministro Emanuela Del Re ha dato un contributo decisivo, mi ha chiamato personalmente e ha instaurato un contatto con il ministro Grillo che si è detta disponibile a trovare soluzioni. A breve ci saranno degli incontri. Nel frattempo continuano ad arrivare adesioni da comunità, associazioni: l’ultimo è arrivato dal coordinamento delle comunità musulmani del Lazio, ma anche da Puglia, Emilia Romagna, Veneto, Campania».

LEGGI ANCHE: CIRCONCISIONE RITUALE, AODI-MAGI-SILERI:«SALVIAMO I BAMBINI, SERVE INSERIMENTO NEI LEA O LEGGE AD HOC. INTERVENGA IL MINISTRO»

«Io ho spiegato a tutti – continua Aodi – che il mio ragionamento è che la circoncisione la stiamo trattando cercando di trovare soluzioni dal punto di vista sanitario e non dal punto di vista religioso anche perché nella religione musulmana la circoncisione, a differenza di altre religioni, non è obbligatoria ma consigliabile per una questione igienica. Il fatto è che noi dobbiamo essere uniti. Lo slogan è: “Circoncisione nei Lea o legge ad hoc, no alle circoncisioni clandestine”. Puntiamo sul diritto alla salute per tutelare bambini. Consideriamo che l’85% dei musulmani in Italia sono laici, fanno comunque la circoncisione ma non c’è un collegamento diretto con la religione. Noi stiamo chiedendo che la circoncisione rituale sia trattata come la circoncisione terapeutica. Bisogna inserirla nei LEA se possibile, altrimenti occorre trovare una soluzione ad hoc per eliminare la responsabilità medico legale di pediatri e anestesisti perché in quella rituale il chirurgo pediatra non accetta di addormentare il bambino sotto i quattro anni: per questo la gente fugge o nel paese d’origine o nel canale della circoncisione clandestina. Purtroppo abbiamo avuto in queste tre settimane più di cento richieste per intervenire chirurgicamente per porre rimedio. Un bambino tunisino si opererà la prossima settimana per un intervento riparatorio».

«Secondo le nostre statistiche Amsi e Co-mai – conclude il professore Foad Aodi – sono più di 11.000 le circoncisioni fatte da residenti in Italia o senza permesso di soggiorno, di cui 5mila in Italia e 6mila nei paesi di origine. Il 35 % di quelle fatte in Italia, sono realizzate clandestinamente e a domicilio. Il costo in privato va da 2 a 4 mila euro, da 25 a 50 euro per la circoncisione clandestina. Il 99% delle famiglie musulmane lo vuole fare nei primi mesi».

Articoli correlati
Rendere il territorio a misura di paziente cronico, la sfida di Sicop e Sumai. Magi: «Lavoro in équipe cruciale»
Al convegno dal titolo "Le nuove sfide del territorio nell'endemia post-Covid" anche il segretario FIMMG Silvestro Scotti, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato che spiega: «Il nuovo modello organizzativo dove coinvolgere gli specialisti ambulatoriali interni, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, le farmacie pubbliche e private convenzionate»
8 marzo, FNOMCeO: «Maggioranza medici è donna. Modelli organizzativi ne tengano conto»
Per il presidente Filippo Anelli non è accettabile che il 75% delle assenze per maternità non venga coperto: «Questo significa che ogni gravidanza va irrimediabilmente a pesare sulle spalle dei colleghi che rimangono in servizio»
Giornata personale sanitario, dal Covid-19 all’aviaria: le parole dei protagonisti
Nella cerimonia che si è svolta presso la Pontificia Università San Tommaso D'Aquino anche il monito del vicepresidente CEI Francesco Savino: «Il diritto alla salute negato è una violenza». Dal presidente FNOMCeO Filippo Anelli l’allarme sulla carenza di personale: «Le Case di Comunità rischiano di non aprire»
Pierpaolo Sileri, bilancio di un governo con il sottosegretario alla Salute uscente
Con il sottosegretario alla Salute del governo Draghi Pierpaolo Sileri analizziamo il governo Draghi, quello che verrà e le armi per risolvere la carenza di medici e professionisti sanitari che ancora permane
«Nei Pronto soccorso del Lazio si lavora in condizioni al limite del sostenibile». L’allarme dell’Omceo Roma
Il Presidente Omceo Roma, Antonio Magi, denuncia le terribili e precarie condizioni di lavoro degli operatori del Pronto soccorso e chiede alle istituzioni di intervenire per risolvere il problema della carenza di personale nei reparti di emergenza-urgenza
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...