Salute 3 Giugno 2025 12:51

Carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso: dallo studio IMforte un passo avanti nel trattamento

Presentati al Congresso ASCO 2025 i risultati dello studio IMforte, che dimostrano come la combinazione di atezolizumab e lurbinectedina riduca significativamente il rischio di progressione e morte nel carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso. I dati dello studio sono stati pubblicati in contemporanea da The Lancet.
Carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso: dallo studio IMforte un passo avanti nel trattamento

Al Congresso ASCO 2025 sono stati presentat i risultati positivi dello studio di Fase III IMforte, che ha valutato l’efficacia dell’anticorpo monoclonale atezolizumab in combinazione con lurbinectedina come terapia di mantenimento di prima linea nei pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso (ES-SCLC). Lo studio ha coinvolto pazienti che avevano già ricevuto un trattamento di induzione con carboplatino, etoposide e atezolizumab.

La nuova combinazione ha mostrato risultati significativi: rispetto alla sola terapia di mantenimento con atezolizumab, l’associazione con lurbinectedina ha ridotto del 46% il rischio di progressione della malattia o di morte e del 27% il rischio di morte. Il profilo di sicurezza è rimasto coerente con quanto già noto per entrambi i farmaci, senza evidenza di nuovi eventi avversi. I dati, presentati in sessione ufficiale al congresso di Chicago, sono stati pubblicati in contemporanea sulla rivista The Lancet.

“Il carcinoma polmonare a piccole cellule è una malattia che, per le caratteristiche biologiche con cui si presenta, risulta essere particolarmente aggressiva. Al momento della diagnosi, infatti, la patologia si riscontra già allo stadio esteso nel 70% dei casi e solo un paziente su cinque sopravvive per più di due anni – osserva Filippo de Marinis, Presidente AIOT – Associazione Italiana di Oncologia Toracica, Direttore Divisione di Oncologia Toracica, IRCCS Istituto Europeo di Oncologia di Milano – I risultati dello studio IMforte sono molto incoraggianti e potrebbero cambiare la pratica clinica, dal momento che offrono significativi benefici in termini di sopravvivenza a pazienti che fino a poco tempo fa avevano opzioni di cura limitate.”

“Nello studio IMforte, il regime di mantenimento con atezolizumab e lurbinectedina ha prolungato in modo significativo la sopravvivenza dei pazienti affetti da tumore polmonare a piccole cellule in stadio esteso – aggiunge Levi Garraway, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche – Questo studio si basa sul consolidato profilo di sicurezza ed efficacia di atezolizumab, la prima immunoterapia per questo tipo di tumore e può fornire una soluzione aggiuntiva per aiutare medici e pazienti a trattare meglio il microcitoma in stadio esteso “.

Nel dettaglio, i pazienti arruolati nello studio hanno completato una prima fase di circa tre mesi con quattro cicli di atezolizumab in combinazione con chemioterapia, prima di essere randomizzati alla fase di mantenimento. Dalla randomizzazione, la sopravvivenza globale mediana nel gruppo trattato con atezolizumab e lurbinectedina è risultata di 13,2 mesi, rispetto ai 10,6 mesi del gruppo trattato con atezolizumab da solo. La sopravvivenza libera da progressione, valutata in modo indipendente, è stata rispettivamente di 5,4 mesi contro 2,1 mesi.

IMforte è uno studio di Fase III, multicentrico, randomizzato e in aperto, progettato per valutare efficacia e sicurezza della combinazione atezolizumab-lurbinectedina rispetto alla sola immunoterapia come trattamento di mantenimento in prima linea per adulti affetti da carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso

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