Salute 19 Giugno 2019 14:49

Boom di denunce per “malpractice”, i chirurghi non ci stanno: «Nessuno vuole fare più questo mestiere»

Dei 35mila procedimenti che si aprono ogni anno oltre il 90% si risolvono in un nulla di fatto. Il Presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi (CIC), Filippo La Torre: «Serve legge che regoli la malpractice facendo giustizia di questi numeri impossibili»

Boom di denunce per “malpractice”, i chirurghi non ci stanno: «Nessuno vuole fare più questo mestiere»

Medici aggrediti sia fisicamente, sia attraverso i tribunali mentre il prestigio di questa antica professione è offuscato da un rapporto con il cittadino sempre più difficile anche a causa delle carenze del Servizio Sanitario Nazionale. Questa la fotografia raccolta a Roma nel corso del convegno promosso dal Collegio Italiano dei Chirurghi (CIC) dal titolo “Malpractice, informazione, pubblicità ingannevole e suggestiva: un danno per il SSN”. A partecipare i rappresentanti delle Società Scientifiche Italiane della Chirurgia insieme ad esponenti del mondo della magistratura, dell’avvocatura e delle istituzioni.

«La malpractice è causa di grandi problemi che danneggiano il Sistema sanitario nazionale, – ha spiegato ai nostri microfoni Filippo La Torre, Presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi (CIC) – che non riesce più a funzionare. Se non riusciamo ad assumere degli specialisti chirurghi, degli specialisti nei Pronto soccorso, il sistema sanitario nazionale ne soffre. Ne soffrono i cittadini che non riescono più ad avere le prestazioni che richiedono a questo servizio di eccellenza internazionale che rimane eccellenza internazionale nonostante questi difetti evidenti nel reclutamento di giovani e che però purtroppo ha un effetto fondamentale proprio nella carenza degli specialisti.

«Nessuno vuole fare più questo mestiere, – continua La Torre – ci sono concorsi per centinaia di posti nei vari ospedali italiani per riempire le carenze che vanno vacanti e perché nessuno vuole fare questa bellissima professione? Non lo vogliono fare perché lo considerano di altissimo rischio, magari alti costi di assicurazione, passare moltissimo tempo con gli avvocati e nei tribunali e poi rischiare anche una cosa terribile, quella dell’aggressione fisica nei pronto soccorsi, nel territorio in genere, perché manca più il rispetto del cosiddetto camice bianco che è colpevolizzabile sistematicamente».

LEGGI: RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE NELLA “TOP 5” DEI CASI LEGALI CHE PREOCCUPANO I MEDICI

«La proposta è quella di modificare lo stato dell’arte con una legge che regoli la ‘malpractice’ facendo giustizia di questi numeri impossibili». I procedimenti legali sono infatti in constante aumento. Sono 35mila le azioni legali intraprese ogni anno da pazienti che denunciano presunti casi di malasanità. Eppure,  questi processi sono destinati nel 95% dei casi penali e nel 90% di quelli civili a risolversi in un nulla di fatto. «C’è un interesse, – aggiunge il presidente CIC – c’è un business formidabile che è il motivo per il quale viene offerto al paziente di adire la procedura di risarcimento a costo zero».

Un’altra possibile causa potrebbe essere legata al notevole impatto mediatico dei cosiddetti casi di “malasanita”. «Non mi piace dire di una falsa malpractice. – spiega ancora La Torre – L’errore medico esiste, non dobbiamo nasconderci dietro un dito. Non bisogna confonderlo con quello che sono le lecite complicanze. Su questo stiamo lavorando moltissimo con il risk management all’interno delle strutture sanitarie. Il problema è che non è ammissibile un numero così elevato di cause che danneggia tutti quanti, spaventa le persone, spaventa i giovani che vorrebbero fare questo mestiere, che avrebbero pure la vocazione per farlo ma che si spaventano ad accedere alle nostre scuole di specializzazione».

Articoli correlati
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
Sanità, Cittadini (Aiop): «SSN pilastro fondamentale, Governo lo tuteli»
Secondo la presidente Aiop Cittadini «oltre ai problemi strutturali che affliggono il sistema da anni, la pandemia, la guerra russo-ucraina e la crisi energetica stanno mettendo in grande difficoltà il SSN e più volte abbiamo evidenziato il pericolo che si debba ricorrere al blocco delle prestazioni sanitarie a causa del caro bollette e di una crisi che investe a catena l’intero indotto del settore»
Oltre il 37% dei medici è pronto a lasciare il SSN per lavorare a gettone
Circa 4 medici su 10 sono pronti a lasciare il posto fisso in ospedale per lavorare come gettonisti. È il risultato emerso da un sondaggio flash proposto dalla Federazione CIMO-FESMED ad un campione di 1000 medici. Si rischia di dover celebrare presto il funerale del nostro Servizio sanitario nazionale
di Redazione
Grandi dimissioni in sanità: nel 2021 via dal Ssn 3mila medici
Migliore (Fiaso): «Per recuperare attrattività bisogna assumere personale e garantire migliori condizioni di lavoro e retribuzioni adeguate. Incentivi per chi lavora nei pronto soccorso»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Dichiarazione dei redditi: tutte le novità per detrarre le spese sanitarie nel 730

A Sanità Informazione Marco Petrillo (Presidente commissione fiscale UNEBA) spiega le regole del modello precompilato. Tra le novità meno documenti da conservare
Salute

Covid: in Cina ondata variante XBB, attesi 65 milioni di casi a settimana a fine giugno

Anche se l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato la fine della pandemia, non sono escluse ondate di contagi anche molto forti. Sarà così molto presto in Cina, d...
Salute

Covid: entro il 2025 nuova ondata. Intanto in Asia +454% di casi

L’eventualità di una nuova pandemia da Covid è stata espressa dal biologo Trevor Bedford, del Fred Hutchinson Cancer Center di Seattle, che ha condotto un'analisi statistica conseg...