Salute 24 Maggio 2021 12:39

Anemia falciforme, una patologia subdola e dolorosa che necessita attenzione

Colpisce 13 milioni di persone nel mondo e causa vaso occlusioni. Speranze da un anticorpo monoclonale

Anemia falciforme, una patologia subdola e dolorosa che necessita attenzione

L’anemia falciforme, o drepanocitosi, è una malattia rara, causata da una mutazione genetica ereditaria dell’emoglobina, che in alcune condizioni di stress fisico, climatico e psicologico porta i globuli rossi ad assumere la forma a falce, ostacolandone il normale flusso all’interno dei vasi sanguigni.

Studi recenti su questa patologia documentano un processo multifattoriale complesso che coinvolge le altre cellule del sangue, come globuli bianchi e piastrine, così come le cellule che rivestono le pareti interne dei vasi sanguigni (endotelio) dove, a causa di uno stato pro-infiammatorio cronico iper-attivo, si innesca un processo di adesione multicellulare che porta a vasculopatia e vaso-occlusione. La p-selectina, una proteina di adesione cellulare iperespressa nei pazienti con anemia falciforme, svolge un ruolo centrale nelle interazioni multicellulari che possono provocare vaso-occlusione.

Anemia falciforme, cosa sono le vaso occlusioni?

Si tratta di crisi dolorose che interessano torace, addome e articolazioni. Sono imprevedibili e possono rappresentare delle vere emergenze sanitarie a causa della loro rapida evoluzione e alta mortalità. Ne soffre il 39% dei pazienti, con una media di oltre 5 eventi l’anno.

Secondo quanto emerge da “SWAY” (Sickle Cell World Assessment Survey), una indagine internazionale, sponsorizzata Novartis, su oltre 2 mila pazienti affetti da malattia a cellule falciformi, che ha coinvolto diversi Paesi tra cui l’Italia, le crisi, che sono improvvise e frequenti, vengono spesso gestite nella propria abitazione (nel 24% dei casi), senza ricorrere all’assistenza medica. Come vengono affrontate? Bevendo e riposandosi (74%).

Ma le crisi vaso occlusive (VOC) e le relative complicanze rappresentano solo la punta visibile dell’iceberg: tra una crisi di dolore e l’altra il processo della vaso occlusione continua ad avere luogo e produce effetti che causano danno vascolare, conducendo a un progressivo danno agli organi con riduzione della funzionalità. Questo processo può avere un impatto sull’aspettativa di vita dei pazienti che, anche nei paesi sviluppati, è inferiore di circa 20 anni rispetto alla popolazione generale.

Un problema globale di salute pubblica

L’anemia falciforme è una delle malattie genetiche più diffuse al mondo: con 13 milioni di persone affette, di cui circa 40 mila in Europa, e un’incidenza tra i 300-400 mila nuovi nati ogni anno. Nel 2006 è stata riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della Sanità come un problema globale di salute pubblica e le stime internazionali prevedono un aumento al 2050 di circa il 30%.

E in Italia? I dati attualmente disponibili e pubblicati parlano di circa 2.000-3.000 persone affette (di cui il 44% di origine caucasica), ma secondo gli specialisti esiste un grande sommerso nella popolazione rappresentato dai portatori sani del difetto genetico, oltre ad un elevato numero di soggetti affetti dalla patologia tra i nuovi migranti.

Speranze dalla ricerca

Ad oggi non ci sono molte armi per combattere l’anemia falciforme e i pazienti ricorrono a trasfusioni di sangue o, per ridurre il numero di crisi, all’idrossiurea. Ma speranze arrivano dalla ricerca, come spiega la professoressa Lucia De Franceschi, Dipartimento di Medicina, Azienda ospedaliera universitaria di Verona e referente per Anemie Rare Eurobloodnet (Rete Europea malattie rare): «In Europa è stato recentemente approvato un anticorpo monoclonale che agisce su un target specifico, la p-selectina che media la adesione cellulare, prevenendo e riducendo significativamente le crisi vaso occlusive. La sua introduzione nella pratica clinica ci permetterà di valutarne anche l’impatto sulla patologia nel lungo termine così come sulla gravità delle manifestazioni cliniche che coinvolgono organi target come il polmone, il rene, il cervello, l’osso o il fegato, con una possibile ricaduta positiva sulla qualità di vita del paziente». Pazienti che aspettano con ansia farmaci che possano ridurre al minimo l’effetto delle crisi o che le possano prevenire e che potranno contare quindi a breve su un aiuto concreto.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Emicrania: trattamento con monoclonali anti-CGRP riduce gli attacchi in oltre il 90% dei pazienti
Un anno di trattamento con anticorpi monoclonali anti-CGRP fa crollare la frequenza degli attacchi di emicrania nella quasi totalità dei soggetti (91,3%). È il dato emerso da uno studio multicentrico cui hanno partecipato ben 16 centri coordinati dall’IRCCS San Raffaele di Roma e appena pubblicato sulla rivista Journal of Neurology
Nel Regno Unito autorizzata la prima terapia genica basata sulla Crispr
Il Regno Unito ha approvato la prima terapia genica basata sulla Crispr, la tecnica che consente l'editing genetico del Dna, che nel 2020 si è aggiudicata il Premio Nobel per la Chimica 2020. Si tratta di una cura per due malattie genetiche del sangue, l'anemia falciforme e la beta-talassemia
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
Tumori: Rai e AIRC insieme per trasformare la ricerca in cura
"La ricerca cura". E' questo lo slogan della grande maratona di Rai e Fondazione Airc che, come ogni anno, uniscono le forze per trasformare la ricerca sul cancro in cura
Anemia falciforme, nuova terapia genica sicura ed efficace
Buone aspettative da una nuova terapia genica sperimentale contro l'anemia falciforme, malattia genetica del sangue, dolorosa e debilitante, contro la quale esistono poche terapie approvate
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...